Importante esperienza di teatro-terapia di alcuni pazienti di salute mentale
SARTEANO. Sono trascorsi ben quindici anni dalla chiusura dell’ospedale psichiatrico di Siena, il San Niccolò, e, fortunatamente, nel nostro territorio il servizio di salute mentale riesce ancora a fare iniziative di terapia alternativa.
Laura Pagni, educatrice professionale, insieme a due colleghe infermiere Tiziana Pascucci e Carla Neri, del centro di salute mentale di Chianciano Terme, hanno lavorato ad un progetto di teatro con il regista Manfredi Rutelli, rivolto a pazienti del territorio della valdichiana senese. Al termine del percorso teatrale, lo scorso maggio, fu allestito lo spettacolo “PlayBack, voci nella polvere”, presso il Teatro Mascagni di Chiusi, che il prossimo 23 novembre si replicherà, alle 18 presso il Teatro degli Arrischianti di Sarteano, considerato il successo che ha avuto.
L’esperienza teatrale per le persone in cura ha un’origine lontana. Nel 1999, a ridosso proprio della chiusura del San Niccolò, andò in scena a Siena “La giornata di uno scrutatore” di Italo Calvino.
“Abbiamo ripreso a fare teatro nel 2009 – spiega Laura Pagni – e dopo un’interruzione di un anno nel 2012 abbiamo ricominciato anche grazie ai finanziamenti della Coop sezione soci della Valdichiana Sud che, con Manfredi Rutelli regista poliziano conosciuto a tutti, ci hanno aiutato a continuare questa esperienza.”
Il teatro ha dimostrato avere importanti valenze terapeutiche ma è soprattutto occasione per fare incontrare e avvicinare le persone affette da disagio psichico con la comunità locale, in un’ottica di superamento dello stigma e delle barriere, che se pur demolite con la chiusura degli ospedali psichiatrici, spesso restano virtuali nella società civile.
“Il contributo dei privati e della professionalità del gruppo di teatro di Rutelli, – spiega la psichiatra Lucia Chiocchi della USL7 di Siena a cui afferisce il centro di salute mentale di Chianciano – sono stati indispensabili per quest’iniziativa che è e resta un’esperienza che sarebbe molto importante durasse nel tempo, per le ripercussioni positive sia riguardo all’efficacia terapeutica per le persone in cura che vi partecipano, sia per l’importanza della loro integrazione sociale”.