Bellezza, la mia unica definizione e la mia unica condanna. Spettacolo teatrale a partire dall'8 dicembre a Sarteano, per tre giorni al Teatro di Sarteano

Il tema è: cosa rappresenta la bellezza per una donna? Un’opportunità, una risorsa, un peso da sopportare e curare, una gabbia? Per Quin la bellezza è innanzitutto emancipazione: un modo per andarsene dal quel paese dove tutto è vicino, e sognare una vita in cui quella coroncina da Miss che le hanno appena messo sulla testa rimanga il più a lungo possibile.
Per la Marciainfa, la matta del paese, la bellezza è un velo che copre gli occhi di chi guarda e chi è guardato. Un volta caduto, non ci si riconosce più, e ci si sente spaesati. Lo sa bene lei, che bella è stata, e cerca anche di dirlo a Quin, ma una reginetta di bellezza non può capire cosa dice la vecchiaia.
Per la mamma di Quin, la bellezza è fonte di preoccupazione: “Durerà?” si chiede, facendo arrabbiare e scappare la ragazza. Per l’agente di Quin la bellezza è un lavoro, ed un lavoro lo è anche per il protettore di Quin: solo i soldi cambiano, per il resto “sei come tutte le altre, due gambe, due braccia, tre buchi, questo siete, nient’altro”.
Per la compagna di cella di Quin la bellezza è riscatto, voglia di esistere, essere visibili, anche in carcere: “volete rendermi invisibile? Bene, invisibile non sono, e se possibile vorrei anche essere bella.” Quin è la storia delle tante bellezze che sperimenta una donna, e del modo di sopravvivere a tutti. Informazioni e prenotazioni 3935225760 (dalle 16 alle 20) prenotazioni@arrischianti.