Le opere dell'artista senese esposte per un emse in via delle Terme

SIENA. ‘Epokè’, con le opere di Alessandro Bellucci, è l’ultima mostra dell’anno per l’Inner room di Fusi&Fusi che è aperta lunedì 13 dicembre alle 18. Il titolo della mostra, della durata di un mese, racchiude un messaggio preciso: l’abbattimento dei preconcetti e dei pregiudizi, nel tentativo di aprirsi a quella verità che l’uomo va cercando da sempre.
Alessandro Bellucci (Siena 1963) è un pittore che ha avuto i suoi esordi nei primi anni Ottanta del secolo scorso, ed ha operato con il linguaggio della grafica e dell’immagine coordinata, trasferendo in questa disciplina tutto il valore iconico che è la componente primaria della sua arte. Da ciò ne è scaturita una serie di immagini di grande potenza utilizzate nell’ambito editoriale come in quello del packaging portando in questi settori, specie nel primo un grande rinnovamento formale su scala prima locale ed ora nazionale. Possiamo definire l’opera di Bellucci quella di un pittore di contenuti, di uno che dipinge, cioè illustra la specificità profonda di una realtà.
Queste le istanze formali che Belucci ha trasferite dalla pittura alla grafica sono, nei lavori di questa mostra ritrasferite dalla grafica alla pittura come un distillato, il risultato è di grande valore iconico, dove le dinamiche compositive toccano l’assoluto dell’astratto, e dove l’assoluto della campitura digitale è ritrovato attraverso la pennellata. Abbattere i pregiudizi significa considerare l’artista come un uomo, il talento come un dono di servizio e l’opera come un arricchimento per la collettività, queste sono le componenti principali per ridefinire lo scopo dell’arte argomento che verrà trattato nel corso del 2011 con le mostre all’Inner room, a cui Epokè apre la via. I quadri sono in acrilico e oggetti su tela, con un gioiello in argento e vetro realizzato per l’occasione dal laboratorio Oropa di Siena su disegno dell’artista. L’allestimento è di Romeo Giuli, il concept di Federico Fusi.