di Paola Dei
VENEZIA. Alla quinta giornata della Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia arrivano al Lido due fra i più affascinanti attori americani: George Clooney e Brad Pitt, da sempre grandi amici e, molto spesso, colleghi sul set. Hanno presentato “Wolfs”, un film in cui interpretano dei fixer, o per essere più espliciti, mettono a posto il lavoro sporco fatto da altri. Una sera si ritrovano nello stesso appartamento per portare avanti lo stesso lavoro. Entrambi comprendono che non si tratta di un caso.
“… Adoro i film sui professionisti solitari dediti al loro mestiere e sono sempre stato curioso di sapere cosa succederebbe se due tipi del genere fossero costretti a lavorare insieme”. Queste le parole del regista Jon Watts che ha messo insieme due attori rodati e che hanno fra loro grande amicizia.
I due protagonisti non lavoravano insieme dai tempi di Burn after reading. Stupenda e nera commedia dei fratelli Coen, che venne presentata alla Mostra del Cinema di Venezia nel 2008.
In conferenza stampa i due attori, belli e sorridenti, hanno evidenziato la grande amicizia che c’è fra di loro e a chi gli chiedeva qual è stata la molla che li ha spinti ad accettare di interpretare l’opera hanno risposto che per entrambi è stato piacevole e divertente rimettersi insieme in un copione che li ha convinti. Clooney inoltre ha aggiunto di apprezzare molto i film di John e di aver trovato molto divertente il ritmo del film
“… la cosa divertente è questo ritmo in cui ci sovrapponiamo con le voci senza che questo impedisca la chiarezza. Anche la sceneggiatura ci è sembrata così semplice da averci convinto”.
Assieme a loro interpretano il film Amy Ryan e Austin Abrams: “ero molto spaventato di lavorare con loro, ma loro mi hanno dato attenzione e reso facile il compito”.
Viene poi chiesto a Clooney cosa ne pensi dello streaming: “…quando ero un giovane attore c’erano 64 emittenti adesso ce ne sono 700. L’industria cinematografica ha bisogno dello streaming, ma stiamo ancora cercando di tastare la situazione e stiamo cercando di capire come fare. Ció che è certo è che c’è molta più possibilità rispetto al passato.
Riguardo a questo film volevamo una distribuzione globale e volevamo che fosse distribuito più presto possibile. Questo era possibile con Amazon, ma ancora dobbiamo capire come fare e voi siete nella stessa barca con noi. Per il momento verrà distribuito in 100 sale”.
Viene chiesto poi alle due star quale sia in questo momento della loro vita il ruolo che ritengono più importante. Se quello di attore o quello di produttore.
“Credo che si giochi allo stesso gioco. Si tratta di cercare storie universali che tocchino il cuore dello spettatore”, dice Pitt, a cui fa eco
Clooney: “…a me piace lavorare con persone che rispetto: è come avere una tavolozza con tanti colori, io ho 63 anni e continuo a fare la cosa che mi piace e diverte”.
Non manca naturalmente una domanda su Biden e sulle prese di posizione di Clooney, che continua a portare avanti il suo punto di vista con determinazione.
Fa poi un accenno al padre giornalista evidenziando la diversità fra il giornalismo e il cinema. Il primo affronta il presente, mentre il cinema affronta il passato.