In mostra le installazioni di Jane South

SIENA. Il rapporto tra uomo e architetture industriali, i mille volti con cui i moderni agglomerati metropolitani popolano i nostri orizzonti quotidiani, i costanti cambiamenti di prospettiva che caratterizzano la nostra percezione degli spazi urbani: raccontano tutto questo le sculture di carta di Jane South (in foto), poderose costruzioni fantastiche che evocano la maestosità delle architetture contemporanee suggerendone, allo stesso tempo, l’intima fragilità.
E’ questo il tema al centro del prossimo appuntamento con “StARTers – Assaggi d’arte”, intitolato “Infrastructures” e in programma giovedì (16 giugno) alle ore 18.30 alla Siena School for Liberal Arts (via Tommaso Pendola, 3, Siena – ingresso libero).
Spiega l’artista, di origine inglese ma da circa vent’anni negli Stati Uniti – Quando mi sono trasferita a Brooklyn, attraversando la città mi imbattevo ogni giorno in architetture industriali e infrastrutture tecnologiche che, osservate a distanza ravvicinata, mi colpivano per la loro imponente solidità. Ma bastava scrutarle da lontano, pedalando sul ponte di Brooklyn, per scoprirle incredibilmente minuscole, delicate e fragili. E’ proprio questa molteplicità di prospettive, il carattere mutevole della nostra percezione degli spazi urbani, la precarietà di edifici che all’apparenza sembrano fatti per durare in eterno che cerco di trasmettere”.
“Le mie installazioni – continua South – richiamano alla mente architetture industriali e sembrano realizzate con l’ausilio di macchinari iper-tecnologici: invece sono sculture di carta, legno e inchiostro colorato, interamente fatte a mano. Mi affascina modellare con le mani e utilizzare un materiale come la carta, facilmente deteriorabile, per dar vita a costruzioni che evocano invece una produzione di massa e un orizzonte metropolitano fatto di giganti di cemento: questo contrasto, insieme al fatto che queste forme siano proposte al di fuori del loro contesto naturale, disorienta l’osservatore, insinua in lui il sospetto che dietro l’apparente solidità degli edifici moderni si celi in realtà un’intima fragilità, lo porta a ripensare totalmente il suo modo di relazionarsi con lo spazio urbano”.
Con l’incontro con Jane South si avvia a conclusione “StARTers”, il ciclo di chiacchierate promosse dal Siena Art Institute che da marzo ad oggi ha visto avvicendarsi nelle aule della Siena School for Liberal Arts una ventina di artisti, senesi e non, pronti a condividere il proprio modo di intendere e fare arte, tra loro e con la città. L’ultimo appuntamento in calendario sarà quello del 23 giugno con una giovane ma già affermatissima artista senese, Eugenia Vanni – autrice del Drappellone del Palio di luglio 2009, dedicato ai 700 anni del Costituto Senese, che nella sua conversazione, “To be able”, rifletterà sulla pratica artistica alla luce della pratica quotidiana e sul concetto di “utilità” nell’arte e nella sfera pubblica.
Tutti gli appuntamenti, ad ingresso libero e gratuito, sono completamente accessibili ai sordi grazie ad un servizio di interpretariato in LIS (per le conversazioni in italiano) e in ASL (per quelle in inglese). Maggiori informazioni su www.sienaart.org
Jane South (www.janesouth.com) è di origini inglesi ma vive negli Stati Uniti da circa 20 anni. Ha conseguito un master in pittura e scultura presso l’Università del North Carolina e attualmente lavora a New York.
Ha maturato una notevole esperienza in materia di residenze artistiche e programmi di studio all’estero: è stata infatti Fellow al Rockefeller Foundation Bellagio Center in Italia, al Savannah College of Art and Design’s Lacoste Campus in Francia, alla Brown Foundation’s Dora Maar House e alla Camargo Foundation, sempre in Francia.
Ha ricoperto il ruolo di visiting professor in università, college e dipartimenti americani, costruendo importanti relazioni in tutti gli Stati Uniti: al Williams College di Williamstown, MA, alla Rhode Island School of Design di Providence, all’UNC di Greensboro, all’NC e all’University of Houston, in Texas.