SIENA. Il concerto di lunedì 26 agosto, alle 21.15 nella Chiesa di Sant’Agostino a Siena nel contesto del Chigiana International Festival & Summer Academy “Tracce”, vede il violista Bruno Giuranna, tra i più grandi esponenti del firmamento musicale e concertistico degli ultimi 60 anni, una vera e propria leggenda dell’Accademia Chigiana, assieme al suo storico partner al pianoforte, Roberto Arosio e in quartetto con il Trio Fenice, di recente costituzione, spaziare dalla grazia barocca di Marin Marais al Novecento di Paul Hindemith, fino alle vette dell’innovazione romantica raggiunte da Robert Schumann.
Bruno Giuranna è attualmente docente dell’Accademia Chigiana, dove insegna dal 2004, dopo esservi già stato docente dal 1966 al 1982. Il suo contributo alla crescita e all’affermazione di una nuova generazione di interpreti, che giungono all’Accademia Chigiana – come i membri del Trio Fenice, Federico Del Principio al pianoforte, Elenoir Javanmardi al violino, Valentina Bionda al violoncello – da tutto il mondo, per inserirsi nella linea genealogica stabilita dai grandi concertisti della sua generazione, sulle tracce dei grandi Maestri, è stata determinante. Fervido promotore di una tradizione interpretativa del repertorio storico e contemporaneo per la viola e assertore dell’importanza del “suonare insieme”, Bruno Giuranna è dedito da anni alla realizzazione di progetti di musica da camera per i giovani e a fianco a giovani musicisti in Europa e negli Stati Uniti.
La selezione di cinque danze di ispirazione popolare, del gambista e compositore francese seicentesco Marin Marais, che apre il programma della serata intitolata Le beau geste, comprende L’Agréable, La Provençale, La Musette, La Matelotte e Le Basque. E’ stata originariamente arrangiata da Maud Aldis e Louis Rowe per la moderna viola, all’inizio del XX secolo e nel corso degli anni è diventata un pezzo standard della formazione violistica.
La Sonata per viola op.11 n.4 “Fantasie”, scritta nel 1919 da un Hindemith poco più che ventiquattrenne, abbandonato il violino in favore della sua “sorella maggiore”, è il manifesto della posizione anti-Romantica espressa da Paul Hindemith nella Germania postbellica della Repubblica di Weimar. Per ricchezza, complessità strumentale e varietà tecnico formale è diventata in breve tempo un cavallo di battaglia della successiva generazione di violisti. Dopo un primo brevissimo movimento, quasi un’introduzione, Fantasia, il cuore pulsante della sonata si sviluppa nel Tema e variazioni che costituisce il movimento centrale, di ispirazione popolare, e nella forma mista di tema e variazioni e forma-sonata attraverso cui è possibile leggere il Finale, che dimostra la piena conoscenza e padronanza di Hindemith della forma classica.
Il Quartetto con pianoforte op.47, scritto da Robert Schumann nel 1842, l’anno che per il compositore tedesco fu maggiormente dedicato alla musica da camera in cui – tra una tournée di Clara e le prime avvisaglie di malinconia – nacquero anche i tre Quartetti per archi op. 41, il Quintetto op. 44 oltre ai Phantasiestücke op. 88 per trio con pianoforte, è un fulgido esempio di composizione dedicata al nuovo organico che finì col conquistare le nuove generazioni romantiche, assieme al quintetto con pianoforte. La tecnica compositiva privilegia il contrasto e la giustapposizione di singole sezioni conchiuse, la molteplicità e la trasformazione delle idee tematiche, la combinazione ed elaborazione contrappuntistica, rispetto allo sviluppo lineare, il tutto alla luce di una dialettica tra una concezione autenticamente cameristica della scrittura e la sua virtuale proiezione orchestrale.
Violista tra i più rinomati e apprezzati, tra i fondatori di ensemble di risonanza mondiale quali I Musici, il Quartetto di Roma e il Trio Italiano d’Archi, a lungo ospite di palcoscenici più prestigiosi, sotto la direzione di nomi che hanno fatto la storia della musica classica, Bruno Giuranna nasce a Milano in una famiglia di musicisti. Ha iniziato la carriera solistica presentando in prima esecuzione assoluta, sotto la direzione di Herbert von Karajan, la Musica da Concerto per viola e orchestra d’archi scritta per lui da Giorgio Federico Ghedini. Ha suonato con orchestre quali Berliner Philharmoniker, Concertgebouw di Amsterdam, Teatro alla Scala di Milano, e direttori come Claudio Abbado, Sir John Barbirolli, Sergiu Celibidache, Carlo Maria Giulini e Riccardo Muti.
Titolare fino al 1998 della cattedra di viola presso la Hochschule der Künste (oggi Universität der Künste) di Berlino, ha insegnato alla Musik-Akademie di Detmold, al Conservatorio di Santa Cecilia di Roma, al Royal College e alla Royal Academy di Londra e ha tenuto master classes in tutto il mondo. Frequentemente invitato al Festival di Marlboro negli Stati Uniti, è docente presso la Fondazione W. Stauffer di Cremona, e del corso di alto perfezionamento di Viola e Musica da Camera presso l’Accademia Chigiana di Siena. Dopo averne presieduto la sezione italiana, è stato eletto nel 2011 presidente europeo di ESTA, associazione che riunisce gli insegnanti di strumenti ad arco in Europa. Dal 1983 al ’92 è stato direttore artistico dell’Orchestra da Camera di Padova e del Veneto e nel 1988 ha presieduto la giuria della First International Bruno Giuranna Viola Competition in Brasile. Nel corrente anno è presidente della Giuria del Concorso “Premio Trio di Trieste” 2024. Cavaliere di Gran Croce al merito della Repubblica Italiana, ha ricevuto nel 2003 una laurea in lettere honoris causa dall’Università di Limerick. La sua vasta discografia comprende registrazioni per Philips, Deutsche Grammophon, EMI; come violista ha ottenuto un Grammy Award Nomination e come direttore ha vinto un Grand Prix du Disque dell’Académie Charles Cros di Parigi.
Biglietteria e informazioni – Biglietti disponibili online e presso la biglietteria di Palazzo Chigi Saracini (lunedì-sabato ore 11-18); presso il luogo del concerto, due ore prima dello spettacolo: www.chigiana.org; 0577220922 (ore 11-18 dom chiuso); biglietteria@chigiana.org.