SIENA. Giovedì 23 febbraio alle 17.30 nella Sala degli Intronati in Palazzo Patrizi (via di Città, 75), per il ciclo “La marcia su Roma cento anni dopo”, Mauro Moretti (Università per Stranieri) presenta il libro di Alberto De Bernardi, Perché il fascismo ha vinto. 1914-1924. Storia di un decennio (Milano, Le Monnier Univeristà–Mondadori Education, 2022).
L’incontro è organizzato dall’Accademia Senese degli Intronati in collaborazione con l’Istituto Storico della Resistenza Senese e dell’Età Contemporanea e con il contributo del Ministero della Cultura.
Alberto De Bernardi è professore onorario dell’Università di Bologna, dove ha insegnato Storia contemporanea e Storia globale. Nella sua lunga carriera di studioso si è occupato di storia sociale, con una particolare attenzione all’alimentazione e ai movimenti collettivi, di storia del fascismo e dell’antifascismo. È presidente di REFAT, Rete internazionale per la studio del fascismo, autoritarismo, totalitarismo e transizioni verso la democrazia, e della Fondazione PER – Progresso, Europa, Riforme. Le sue ultime pubblicazioni sono: Un paese in bilico. L’Italia negli ultimi trent’anni (Laterza, 2014), Fascismo e antifascismo. Storia, memoria, culture politiche (Donzelli, 2018), Il paese dei maccheroni. Storia sociale della pasta (Donzelli, 2019).
Il volume Perché il fascismo ha vinto fin dal titolo dichiara il suo intento: indagare le ragioni di un evento imprevisto e imprevedibile che irruppe in Italia dopo la Prima guerra mondiale e che non si limitò a cambiarne la storia per i due decenni successivi, ma influenzò profondamente anche quella europea per quasi tutto il XX secolo. Col fascismo il nostro paese diventa il laboratorio di un esperimento politico rivoluzionario originale dotato della stessa forza di quello che si verificò contemporaneamente in Russia con l’affermazione comunista. Fascismo e comunismo hanno la stessa origine: sono l’esito delle trasformazioni radicali indotte dalla Grande Guerra nella società europea e dell’incapacità delle potenze liberali vincitrici di ‘fare la pace’. Comprendere perché da quelle trasformazioni sia sgorgato in Italia il fascismo richiede un’analisi a tutto campo che tenga insieme il tempo breve della politica e quello più lungo dell’evoluzione sociale ed economica, ma anche si muova in una dimensione spaziale che unisca il livello nazionale e quello internazionale. Solo in quest’ottica e in questa scala la nascita del fascismo e la sua definitiva affermazione risultano pienamente comprensibili e il lavoro storiografico assume la sua più propria funzione: non un tribunale che giudica ma un metodo per conoscere il passato.