Questo il titolo: "L’ingrata progenie. Grande guerra, Massoneria e origini del Fascismo (1914-1923)"
SIENA. Martedì 26 febbraio alle ore 17,00, presso la Sala degli Intronati in Palazzo Patrizi, verrà presentato il recente volume di Gerardo Padulo, L’ingrata progenie. Grande guerra, Massoneria e origini del Fascismo (1914-1923), Siena, Nuova Immagine Editrice, 2018: ne discuterà con l’autore l’Archintronato Roberto Barzanti.
L’ingrata progenie mette in luce il ruolo svolto dalla Massoneria in tre eventi chiave di quegli anni: la fondazione del “Popolo d’Italia”, l’adunata di piazza San Sepolcro e la marcia su Roma.
Alcuni gruppi o personalità che dirigevano la Massoneria – è essenzialmente del G. O. I. che si occupa l’opera – concorsero alla nascita del “Popolo d’Italia”, alla fondazione dei Fasci e alla messa in scena della marcia su Roma. L’idea da cui scaturisce la ricerca di Padulo è quella di partire non dalla fine della guerra – come si usa fare – ma dalla vigilia del conflitto per esaminare le origini del fascismo. Non è un’idea corrente, ma fu suggerita da un Gran Maestro, Giordano Gamberini, quando, nel 1972, affermò: “Se la Massoneria avesse badato ad adempiere la propria missione, che è il perfezionamento degli individui attraverso la iniziazione, non soltanto non ci sarebbe stato il fascismo ma neppure la guerra che ne rese possibile il sorgere”. L’ampio e documentatissimo saggio giunge alla stessa conclusione delineando le caratteristiche del sistema politico, la preparazione della guerra, il “regime di guerra”, la lotta contro il “nemico interno”, la propaganda svolta dagli Uffici Stampa e Propaganda dei comandi territoriali dei Corpi d’Armata, l’addestramento e l’armamento delle squadre fasciste. Nel corso della ricerca non è stato trovato alcun progetto di affidare il governo dell’Italia a Mussolini, che pure giunse al potere lungo un percorso nel quale la Massoneria svolse nei confronti del sorgente movimento fascista un ruolo non secondario, secondo l’autore addirittura una funzione di madre nutrice. Ma la progenie fu ingrata, come dimostra la dichiarazione di incompatibilità fra fascismo e Massoneria decisa nel febbraio 1923 dal Gran Consiglio.
L’autore, Gerardo Padulo, è uno storico free-lance. È stato borsista nel 1976-77 presso l’Istituto Italiano di Studi Storici di Napoli e nel 1977-79 presso la Fondazione “Luigi Einaudi” di Torino. Ha lavorato poi col Centro Studi “Piero Gobetti” di Torino ed è dottore di ricerca dal 1987. È stato consulente delle Commissioni parlamentari Stragi e Mitrokhin e ha svolto consulenze per le Procure di Roma, Brescia e Napoli. Si è occupato di prefetti nella cosiddetta crisi dello stato liberale, di questioni nittiane e di fascistizzazione della stampa. Nel 2010 ha pubblicato per i tipi di Nuova Immagine I finanziatori del fascismo.