SIENA. Un libro ed una mostra fotografica sull’India della povertà e dell’emarginazione femminile, quella ai piedi delle stelle di Bollywood, dei miliardari e supermanager dell’informatica.
Mariella Gramaglia, giornalista e studiosa del movimento delle donne, con il suo Indiana (Donzelli Editore, 2008) è entrata nel cuore della democrazia più complicata del mondo. Ne potremo parlare con lei nell’incontro di LuneDiLibri in programma, ad ingresso libero, il 2 febbraio alle 18 nel Salone storico della Biblioteca Comunale degli Intronati. Sarà intervistata da Fabio Pianigiani, docente all’università di Siena.
Dall’impegno politico della Gramaglia (è stata parlamentare e assessore al Comune di Roma), sicuramente nasce la scelta di dedicarsi a progetti di solidarietà in un Paese così diverso dal nostro. Lavora in Gujarat con Sewa (Self Employed Women’s Association), l’unico sindacato autonomo di donne che nel mondo conta un milione di iscritte. Un sindacato particolare, senza classe operaia, perché qui non esiste una produzione su grande scala. “Una creatura tutta indiana“ – come evidenzia la scrittrice – , ma con contatti e riconoscimenti internazionali e una banca, fondata nel 1974 per il risparmio e il microcredito per le donne povere.
Indiana si sviluppa come un diario di vita, per raccontare, cercare di capire e farci conoscere i mille aspetti uno dei paesi più complessi del mondo e, come Mariella Gramaglia scrive, “per guardare meglio il mio paese domani”.
La presentazione del volume Indiana sarà preceduta, alle ore 17, dall’apertura della mostra fotografica di Laura Salvinelli. L’allestimento, ospitato nei Magazzini del Sale di Palazzo Pubblico e visitabile, ad ingresso libero, fino a 1° marzo, porta lo stesso titolo del libro e traduce, integrandolo con la forza delle immagini, il lavoro editoriale di Mariella Gramaglia.
Un reportage, dove il bianco/nero è utilizzato dalla fotografa, “come una farfalla in via di estinzione, una tecnica da difendere per evitare che scompaia”, mettendo ancora più in risalto i cambiamenti nel mondo del lavoro femminile in India attraverso le immagini delle donne unite e organizzate di Sewa.
Come ha detto la stessa Gramaglia, che ha inserito nella sua pubblicazione alcuni suoi scatti, Laura Salvinelli “non si limita a documentare le donne di Sewa, interroga invece la forza dei loro visi e dei loro sguardi. Nei suoi reportraits, ritratti di distanze e di similitudini, si affida a un dialogo fra pari. Il corpo, fiabescamente femminile, non è mai negato. La dignità è nei gesti. L'autorevolezza negli sguardi lucenti delle leader e delle lavoratrici”.
Mariella Gramaglia, giornalista e studiosa del movimento delle donne, con il suo Indiana (Donzelli Editore, 2008) è entrata nel cuore della democrazia più complicata del mondo. Ne potremo parlare con lei nell’incontro di LuneDiLibri in programma, ad ingresso libero, il 2 febbraio alle 18 nel Salone storico della Biblioteca Comunale degli Intronati. Sarà intervistata da Fabio Pianigiani, docente all’università di Siena.
Dall’impegno politico della Gramaglia (è stata parlamentare e assessore al Comune di Roma), sicuramente nasce la scelta di dedicarsi a progetti di solidarietà in un Paese così diverso dal nostro. Lavora in Gujarat con Sewa (Self Employed Women’s Association), l’unico sindacato autonomo di donne che nel mondo conta un milione di iscritte. Un sindacato particolare, senza classe operaia, perché qui non esiste una produzione su grande scala. “Una creatura tutta indiana“ – come evidenzia la scrittrice – , ma con contatti e riconoscimenti internazionali e una banca, fondata nel 1974 per il risparmio e il microcredito per le donne povere.
Indiana si sviluppa come un diario di vita, per raccontare, cercare di capire e farci conoscere i mille aspetti uno dei paesi più complessi del mondo e, come Mariella Gramaglia scrive, “per guardare meglio il mio paese domani”.
La presentazione del volume Indiana sarà preceduta, alle ore 17, dall’apertura della mostra fotografica di Laura Salvinelli. L’allestimento, ospitato nei Magazzini del Sale di Palazzo Pubblico e visitabile, ad ingresso libero, fino a 1° marzo, porta lo stesso titolo del libro e traduce, integrandolo con la forza delle immagini, il lavoro editoriale di Mariella Gramaglia.
Un reportage, dove il bianco/nero è utilizzato dalla fotografa, “come una farfalla in via di estinzione, una tecnica da difendere per evitare che scompaia”, mettendo ancora più in risalto i cambiamenti nel mondo del lavoro femminile in India attraverso le immagini delle donne unite e organizzate di Sewa.
Come ha detto la stessa Gramaglia, che ha inserito nella sua pubblicazione alcuni suoi scatti, Laura Salvinelli “non si limita a documentare le donne di Sewa, interroga invece la forza dei loro visi e dei loro sguardi. Nei suoi reportraits, ritratti di distanze e di similitudini, si affida a un dialogo fra pari. Il corpo, fiabescamente femminile, non è mai negato. La dignità è nei gesti. L'autorevolezza negli sguardi lucenti delle leader e delle lavoratrici”.