SAN GIMIGNANO. Dal 20 dicembre 2014 al 30 agosto 2015 sono esposte presso la Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea “Raffaele De Grada” di San Gimignano tredici opere di artisti che caratterizzano il Novecento italiano: Adami, Campigli, Carrà, Casorati, De Chirico, De Pisis, Guttuso, Mafai, Morlotti, Pirandello, Sironi, Soffici. La collezione è stata donata da Gianfranco Pacchiani (Firenze 1923-Roma 2013), scrittore fiorentino vissuto a Roma, grazie all’intercessione dello storico dell’arte e amico Gabriele Borghini, sangimignanese. In gran parte i dipinti provengono dalla galleria romana di Giuseppe Zanini, conosciuto anche come caricaturista, punto di riferimento nella capitale per il gusto artistico alto borghese fra gli anni Sessanta e Ottanta del secolo passato. Nella galleria di Zanini esponevano pittori conosciuti nel mercato internazionale e Pacchiani attraverso Zanini frequentava artisti del livello di Rosai e Soffici. La piccola collezione ha una sua organicità: i quadri degli anni ’30 rappresentano le due tendenze del momento: il ritorno all’impressionismo, alla pittura en plain air (De Pisis “Giardino di Parigi”) ed all’ordine di stampo classico, rinascimentale. Sironi è presente con “Studio di composizione con pescatore”. Più numerosi i dipinti degli anni ’50 (Casorati, Campigli, Carrà). Fa parte della collezione un bel quadro di Morlotti, che indica un rinnovamento del linguaggio pittorico. In quegli anni l’avanguardia a Roma era rappresentata da Pollock. Il particolare dipinto di Valerio Adami conclude questa carrellata artistica. Eseguito nel 1979 a New York al tempo del suo stretto dialogo con la Pop Art americana, presenta una complessità dell’immagine con riferimenti simbolici di tipo surrealista.
La presentazione della mostra, curata da Opera-Civita Group, è avvenuta ieri nel polo museale del Conservatorio di S. Chiara, che ospita la Galleria d’arte Moderna e Contemporanea, il Museo Archeologico e la Spezieria di Santa Fina, attraverso le parole di Carolina Taddei, assessore alla cultura di San Gimignano e Anna Mazzanti, curatrice della mostra. E’ stato messo in evidenza un particolare che rende ancora più preziosa questa raccolta: le opere, che costituiscono un compendio del ‘900, non sono mai state esposte (eccetto una), per il rapporto “intimo” che la famiglia Pacchiani aveva instaurato con esse, quindi sono sconosciute al grande pubblico. Va aggiunto che tale donazione segue quella della moglie di Gianfranco Pacchiani, relativa a maioliche, bronzi, sculture lignee dei secoli XIV-XX, che va ad arricchire la poliedrica collezione di opere presenti all’interno del polo museale. Per il prossimo futuro si prevedono altre iniziative relative all’arte contemporanea, come installazioni artistiche per il periodo estivo, che denotano il proposito di procedere in una direzione fortemente connotativa, dopo la chiusura del museo delle Papesse a Siena, che ha provocato nel nostro territorio un occasionale spazio offerto all’arte contemporanea. San Gimignano in questo momento offre un forte respiro internazionale, insomma una interessante sintesi tra cultura di qualità ed afflusso turistico. Per questo La Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea non vuole legarsi alla temporaneità di una esposizione, ma si delinea già nel suo prossimo futuro una riconfigurazione dei locali in modo da avere mostre permanenti che dialogano con la storia del museo. La mostra, inserita nei percorsi turistici di Expo 2015, presenta un allestimento che esalta i dipinti ed è corredata di apparati multimediali e didascalico-esplicativi, pensati non solo per un pubblico adulto, ma anche per gli studenti delle scuole.