21 dicembre 2017 esce nelle sale cinematografiche Dickens- L’uomo che inventò il Natale di Bharat Nalluri
di Paola Dei
Secondo autore inglese più citato di tutti i tempi dopo Shakespeare, Charles Dickens, iniziò a lavorare a 12 anni in una fabbrica di lucido per scarpe a Covent Garden per 6 scellini a settimana. Profondamente ambizioso e desideroso di costruirsi un futuro, a 19 anni divenne cronista parlamentare ed a 31 era già uno dei più affermati romanzieri di tutti i tempi. In molti suoi scritti ha raccontato quanto fosse sempre stata forte in lui la curiosità di conoscere e di essere sempre stato vorace di letture, aiutato da una memoria fotografica molto sviluppata che é stata più tardi la fonte primaria alla quale attingere per i suoi romanzi.
Il suo primo scritto, dopo bozzetti e dispense mensili, fu I quaderni del Circolo Pickwick, grazie al quale entrò definitivamente nel panorama della narrativa inglese.
A questo succedettero molti altri scritti e viaggi, fra cui uno in Italia dove visitò varie località, in particolare la Val d’Orcia, dopo un breve passaggio a Siena.
Il romanziere soggiornò in una Locanda nei pressi di Gallina ed ebbe la capacità di descrivere quei paesaggi, non ancora inseriti nei siti Unesco come patrimonio mondiale dell’umanità, con rara capacità narrativa nel libro Pictures from ITALY.
Definì Siena una Venezia senza acqua, preziosa e unica ma con abitanti malinconici, anche più degli inglesi, seppur vestiti in maschera. Capitò in città infatti nel periodo Carnevalesco. Poi ravvisò nella Valdarbia la Cornovaglia e osservò che Radicofani aveva le sembianze di una antica dimora di fantasmi.
Attento e curioso, Dickens annotò sul quaderno i particolari di ogni luogo, connotandoli di caratteristiche oggettive ma tradotte con la sua soggettività e con la sua sensibilità.
A lui si deve il cosiddetto Romanzo Sociale che, molto spesso, è stato accolto malamente dalla critica per la sua scrittura fatta di eccessi e presunte cadute di gusto.
Ciò nonostante nulle gli ha impedito di essere incluso nell’elenco dei più grandi scrittori dell’800.
Il regista Bharat Nalluri nel 2017 gli dedicò il film biografico: Dickens – L’uomo che inventò il Natale, dal libro di Les Standford a sua volta ispirato dal celebre romanzo Canto di Natale dello stesso Dickens.
Con Dan Stevens e Christopher Plummer il film racconta il momento in cui, lo scrittore, rifiutato dai suoi editori delusi dalle poche vendite dei precedenti libri, si avvió a scrivere ed auto-produrre un libro che avrebbe tenuto a galla la sua famiglia e rilanciato la sua carriera. Ostinato e appassionato Dickens trasse spunto per il suo romanzo di Natale dalle favole di una giovane domestica irlandese.
Il libro fu completato in sei settimane e, nonostante trattasse un tema sfruttato da molti autori, fu quello che raggiunse il successo più grande.
Il primo adattamento cinematografico é quello di Robert Zemeckis, dove le vicende ruotano intorno alla figura di un vecchio uomo che riceve la visita di tre spiriti del Natale: quello del passato, quello del presente e quello del futuro. A turno ognuno di loro mostra al vecchio ciò che ha perso e che continuerà a perdere se persevererà nella ricerca ossessiva del solo arricchimento materiale.
Altri sono i film ispirati al Natale e tratti dal libro di Dickens fra cui: La vita è meravigliosa di Capra, Il cielo può attendere di Lubitsch, Miracolo nella 34* strada di Mayfield.
Tutto il mondo ha la sua chance e un angelo custode per riuscire a rimandare l’infelicita. Nell’anniversario dedicato a Dickens auguriamoci di trovare tutti il nostro angelo come dentro uno dei suoi magici romanzi dove ci ha offerto una immagine molto bella e poetica di questa figura potente e portatrice di bene.