di Paola Dei
Alla Mostra del Cinema di Venezia nella quarta giornata che annovera fra i suoi ospiti star di rilievo internazionale, sono stati presentati due film che trattano le tematiche della guerra con lo sguardo di Gianni Amelio, primo italiano in concorso, e del terrorismo raccontato da Justin Kurzel.
Durante la conferenza stampa Amelio, su cui già sono piovuti commenti ha tenuto a precisare: “Ho un modo di lavorare che non piace ad altri registi, io le cose le sento nelle viscere e non seguo le mode e neppure lo costruisco a tavolino. Molto spesso infatti il film è molto diverso da come era stato scritto.
Un film di guerra contro la guerra. Le immagini sulla guerra ormai sono usurate e quando dico questo non parlo solamente di ciò che accade a Gaza o a Ucraina. Anche l’affondamento di un gommone è una immagine di guerra.
… La Sala cinematografica dovrebbe essere considerata il tempio delle immagini dove, stando attenti, si ricevono delle emozioni.
Ogni giorno in TV arrivano immagini e suoni di guerra che provocano una assuefazione terribile alla guerra e al concetto di guerra. Subiamo le emozioni e non le viviamo. E dunque questo film non va visto in tv ma in una Sala Cinematografica per non subirlo. Non è un film di guerra ma sulla guerra e pone domande ed è questo aspetto che aumenta la forza provocatoria del film. Inoltre ho tre attori meravigliosi e un gruppo sterminato di attori che con una sola battuta fanno comprendere moltissimo.
C’è ad esempio una frase bellissima di un personaggio che dice di credere in Dio ma di avere voglia di bestemmiare”
Nel film vengono toccati temi come la pandemia, o la disparità, difficile da estirpare, tra uomo e donna. Lo incarna l’attrice trevigiana Federica Roselllini, nei panni dell’infermiera Anna. Insieme a lei Federica Rosellini, attrice; Gabriel Montesi, attore; Alessandro Borghi, attore. Il regista è molto appassionato nel suo racconto dove elogia molto il lavoro corale dell’opera e Alessandro Borghi gli fa eco: “Amelio è stato la benzina del processo creativo del film. Responsabilizza e rende parte integrante del processo”.