Le armi spuntate di Siena vs Venezia (per tacere degli altri candidati)
di Red
SIENA. Quante probabilità di successo ha attualmente la candidatura di Siena quale “capitale della cultura europea 2019” in questo momento? Zero. Così la pensa, indirettamente, anche il sito europarlamento24.eu che elenca il numero delle città che si sono proposte (10: Venezia/Nordest, Brindisi, L’Aquila, Matera, Palermo, Perugiassisi, Ravenna, Terni, Torino e Siena), facendo presente che solo il capoluogo veneto agisce in maniera coerente con la natura del progetto di capitale della cultura. Con un programma di lavoro estremamente articolato che coinvolge tre regioni (Friuli, Trentino Alto Adige, Veneto) e non solo la città di Venezia in tutto lo scibile della Cultura: come si può facilmente verificare su Nordest2019.eu. Caratteristiche che corrispondono alle richieste dell’Europa e che fanno di una iniziativa quella vincente. Una carta importante, quella del 2019, per chi vincerà la sfida: quell’anno toccherà a una città italiana e – con 27 stati facenti parte dell’Unione Europea – chissà quando questa occasione, inventata da Melina Mercouri, ripasserà nel bel Paese.
Siena, mestamente, propone un sito siena2019.eu che altro non è che una timida espressione di un piccolo brand editoriale: poca roba, onestamente. Occorre un progetto a 360 gradi e tanta capacità di attirare personalità e contributi bipartisan (come si dice oggi), di promuovere iniziative autonome, perfino di non guardare all’etichetta. Infatti il comitato veneziano non si è fatto scrupolo di coinvolgere e arruolare tra le sue fila anche il Direttore della Candidatura Senese Pierluigi Sacco. Fin dal Meeting padovano del 1 ottobre 2011, il suo nome è citato fra i referenti della candidatura veneta. Solo pochi giorni prima, il 21 settembre 2011, un comunicato del Comune di Siena avvisava la cittadinanza della nomina del professore pescarese: “Nella riunione di ieri – disse il sindaco Ceccuzzi– ho espresso agli altri membri del Comitato la possibilità di coinvolgere il professor Sacco nel nostro progetto. Visto che la proposta è stata subito accolta con il massimo gradimento, ho ritenuto opportuno procedere in questa direzione con la nomina”. Secondo l’Università IUAV di Venezia, Sacco è colà ordinario di Economia della Cultura più vari incarichi: per chi deve fare il tifo?Forse sarebbe bene fare delle scelte nette e inequivocabili, se si vuole portare avanti la candidatura di Siena. Che l’intento dei promotori non sia questo, ma sia legato a scadenze elettorali più o meno vicine? Tra l’altro, non sentono neppure l’esigenza di tenere vivo il dibattito su internet, visto che il sito siena2019.eu non viene aggiornato da chissà quanto tempo. E ancora non abbiamo parlato di finanziamenti con Monte, Fondazione e Comune in dissesto. Di spazi cittadini aperti per la Cultura (sala Pia Lapini in chiiusura, SMS, Palazzo delle Papesse nel dimenticatoio, Palazzo Bandini in vendita, confusione totale sulla Pinacoteca, tanto per citare qualche esempio). Di coinvolgimento del territorio, che non significa il “feudo” dei comuni limitrofi, ma almeno – vista la lungimiranza del concorrente veneziano – di tutta l’area vasta Toscana Sud, Arezzo e Grosseto comprese.
Meglio forse riportare al commissario Laudanna le somme pubbliche spese dalla costituzione del Comitato ad oggi, se ne hanno avute, e lasciar perdere. C’è da concentrarsi su un domani che, solo per riaprire i battenti del SMS, ha bisogno di un contributo di personalità e idee che fino a oggi sono state tenute lontane.