di Paola Dei
Il 18 agosto è decisamente una data importante per la cinematografia internazionale, che, a fronte di molti Scorpioni (Gigi Proietti, Monica Vitti, Carlo Verdone, Lello Arena, Pupi Avati, Marco Bellocchio, Ennio Morricone, Scarlett Johansson, etc,) annovera nel segno del Leone nomi di indiscusso valore artistico.
Fra di essi oltre al mitico Robert Redford, compiono gli anni il 18 agosto, Roman Polanski, regista polacco di famiglia ebrea, nato a Parigi nel 1937, giusto in tempo per vivere tutte le fasi della persecuzione nazista e Sergio Castellitto, decisamente uno degli attori più apprezzati sulla scena internazionale, nonché regista e sceneggiatore insieme alla moglie Margareth Mazzantini di opere cinematografiche di cui é anche regista, come Non ti muovere del 2004, che gli è valso anche un David di Donatello.
Capace di spaziare dalla commedia ai ruoli più drammatici, Castellitto ha dato voce, corpo e anima a Fausto Coppi, Don Lorenzo Milani, Padre Pio, Enzo Ferrari e al commissario Maigret. E nessuno di noi lo dimentica ne Il grande cocomero, diretto da Francesca Archibugi dove interpreta il ruolo di un neuro-psichiatra infantile, ispirato all’esperienza di Lombardo Radice. Indimenticabili restano anche L’uomo delle stelle di Giuseppe Tornatore con le musiche di Ennio Morricone e Giuseppe Bellisario del 1995, La famiglia di Ettore Scola del 1987, Con gli occhi chiusi di Francesca Archibugi del 1994, La Carne di Marco Ferreri del 1991 dove recita accanto a Francesca Dellera, L’ultimo bacio di Gabriele Muccino del 2001, fino a Venuto al mondo, tratto da un romanzo della moglie, del 2012 di cui è regista e attore insieme a Penelope Cruz, Vinicio Marchioni, Luca De Filippo e al figlio Pietro Castellitto. Da non dimenticare anche Nessuno si salva da solo del 2005, sempre da lui diretto e tratto da un romanzo della moglie. Regista anche di Fortunata con Jasmine Trinca del 2017 con la sceneggiatura di Margareth Mazzantini. Questo solo per citarne alcuni. La coppia Castellitto-Mazzantini é una delle più prolifiche e ben amalgamate della cinematografia; il loro sodalizio traduce nella forza espressiva del cinema, opere della letteratura. La loro collaborazione ha permesso alla coppia di riceverel’Efebo d’Oro a Palermo nel 2018.
E cosa dire di un’altra coppia indiscussa del cinema internazionale come quella di Roman Polanski ed Emmanuelle Seigner, modella e successivamente attrice e musa di molte opere del discusso regista polacco di cui ë terza moglie dal 1989?
Venti anni prima di sposare la Seigner, Polanski, che in quel momento si trovava in Europa per un progetto cinematografico, nel mese di agosto perse la seconda moglie, Sharon Tate, incinta di otto mesi e mezzo, per mano di una banda armata guidata Charles Manson, che sembra volesse vendicarsi con il produttore Terry Melcher che prima dei coniugi Polanski abitava nella casa di Cielo Drive. Della banda di Manson facevano parte anche donne, episodio che non può non farci riflettere e raccapricciare, soprattutto in questo periodo in cui stiamo assistendo nel mondo ad accadimenti di estrema gravità verso le donne.
Certamente la persecuzione nazista prima e questo episodio dopo, segnarono la vita del regista che dopo la morte della moglie, sembra che abbia iniziato a bere rendendosi anche reo di un presunto stupro per il quale é stato denunciato.
Faccenda per la quale alla Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia del 2019, dove presentò il suo ultimo capolavoro tratto dal romanzo di Robert Harris del 2013 J’accuse, rischiò di essere espulso dalle premiazioni per le contestazioni della regista Argentina Lucrecia Martel.
Grazie ad Alberto Barbera, la questione sembrò risolversi riportando l’attenzione sul piano professionale. Qualcuno intervenne citando anche Caravaggio, il pittore maledetto autore dei più bei capolavori della storia dell’Arte.
Nel film, tradotto in italiano con il titolo: L’ufficiale e la spia, prodotto fra l’altro, da Luca Barbareschi recitano, oltre alla moglie, Emmanuelle Seigner, anche Jean Dujardin e Louis Garrel, storico ex di Valeria Bruni Tedeschi e attuale compagno di Laetitia Casta.
Anni prima Polanski aveva portato in Laguna, un’altro film eccezionale, Carnage con Jody Foster, Kate Winslet, Christoph Waltz, Elvis Polanski.
Nel 2003 un’altro film perfetto, Il pianista, ricevette l’Oscar per la miglior regia. Tra le sue opere ricordiamo anche Rosemary’s Baby, Venere in pelliccia, e molte altri film di indubbio valore artistico.
Insignito di numerosi premi e riconoscimenti in tutto il mondo il regista compie oggi 88 anni. Auguriamoci che i due segni dell’infinito in verticale, simbolo di spiritualità trovata o ri-trovata, portino nelle sale cinematografiche un altro suo capolavoro. Per il resto, per quanto non ci piaccia sentir parlare di violenza sulla donna, lasciamo a chi di competenza il resto e ribadiamo che ci raccapriccia anche sentir parlare di donne contro altre donne.