Contemporaneamente si terrà una manifestazione nazionale a Roma
SIENA. Stop di 8 ore per i lavoratori agricoli il 22 maggio. A proclamare lo sciopero sono le tre sigle sindacali del settore FLAI CGIL, FAI CISL e UILA UIL a sostegno degli emendamenti sui voucher nel quadro della riforma del lavoro ”affinchè – spiegano in una nota – non venga destrutturato il lavoro nel settore agricolo”. Nella stessa giornata FLAI, FAI e UILA hanno organizzato una manifestazione nazionale a Roma in concomitanza con la discussione in Senato del ddl lavoro, che si terrà in Piazza SS. Apostoli a Roma.
“Il tentativo del Ministro Catania di ricercare una posizione condivisa delle parti sociali sulla questione dei voucher in agricoltura e sulle modifiche da apportare all’articolo 11 del ddl lavoro è fallito a causa dell’incomprensibile arroccamento di Confagricoltura, Coldiretti e Cia su posizioni per noi inaccettabili, in particolare su tre questioni” – sottolineano FLAI CGIL, FAI CISL e UILA UIL.
La prima riguarda il valore orario del voucher: l’emendamento proposto dai relatori in commissione lavoro al senato (Treu e Castro) prevede che i voucher abbiano un valore orario e siano numerati; “una proposta di buon senso – spiegano i sindacati – che servirebbe a sanare un utilizzo distorto del voucher in agricoltura che ha incrementato il lavoro nero”. Confagricoltura, Coldiretti e Cia, avvertono le tre sigle, “vorrebbero invece escludere, solo per il settore agricolo, la relazione tra il voucher e il suo valore orario”.
Altro punto “inaccettabile” per FLAI, FAI e UILA è “il tentativo di ricomprendere le casalinghe (una categoria giuridica inesistente) tra le figure che, insieme ai giovani studenti e ai pensionati, possono essere remunerate con i voucher”. Altra previsione che i sindacati reputano “del tutto condivisibile”, contenuta nella proposta dei relatori al Senato è “l’esclusione dei lavoratori iscritti negli elenchi anagrafici tra i soggetti che possono essere retribuiti con i voucher”. Confagricoltura, Coldiretti e Cia, concludono le tre sigle sindacali, “vogliono invece annullare questa proposta per poter retribuire, con i voucher, lavoratori che hanno invece diritto alle tutele contrattuali”.