Nastasi in Spagna per sentire Botin. Riesame sul sequestro Nomura
SIENA. (a. m.) Il vicepresidente del Consiglio superiore della Magistratura, Michele Vietti, è arrivato stamane (2 luglio) al palazzo di giustizia di Siena per incontrare i magistrati senesi. “Il tribunale – ha dichiarato all’entrata Vietti – è impegnato nella gestione di vicende complicate e difficili. Volevo venire di persona a Siena per rendermi conto della situazione e dare la solidarietà ai magistrati”. Vietti sta incontrando il presidente del tribunale, Stefano Benini, il procuratore della Repubblica, Tito Salerno, il presidente dell’ordine degli avvocati, Nicola Mini. Nel frattempo è arrivato anche il procuratore generale di Firenze, Tindari Baglioni.
A Vietti sono state ribadite le richieste di un “rafforzamento” degli organici: ”Il presidente del Tribunale Stefano Benini – ha detto – mi ha rappresentato la situazione degli organici che in questo momento sono apparentemente coperti ma che nella prospettiva dell’accorpamento con Montepulciano in realtà riveleranno una forte scopertura. Ne ho preso nota e mi sono impegnato perché il Csm, nei limiti delle risorse disponibili, si faccia carico, quando sarà il momento, di fronteggiare queste scoperture, anche in considerazione degli impegni rilevanti che il Tribunale si troverà a dover affrontare a breve. Intanto il Csm ha mandato due magistrati in tirocinio, che arriveranni all’inizio dell’anno prossimo”.
Intanto il pm senese Antonino Nastasi è volato questa mattina a Madrid, in Spagna, per sentire, in qualità di persona informata sui fatti, il presidente del Banco Santander, Emilio Botin. Secondo quanto si apprende da fonti giudiziarie, Botin sarà sentito domani per rogatoria internazionale.
Aggiornamento ore 15,30
La prossima settimana al tribunale del riesame di Siena, secondo quanto si apprende, si terrà l’udienza per l’appello presentato dai magistrati che seguono l’inchiesta su Banca Mps, contro la decisione del gip Ugo Bellini che non aveva convalidato il decreto di sequestro con il quale i magistrati avevano chiesto il bocco di 1,8 miliardi di Nomura, la banca giapponese che con Banca aveva stipulato il contratto per la ristrutturazione del derivato Alexandria.
Baldassarri resta in carcere
Lunedì scorso il legale di Gianluca Baldassarri, ex-capo dell’area finanza del Monte dei Paschi, aveva nuovamente chiesto gli arresti domiciliari per il prioprio assistito, che si trova in carcere dal 14 febbraio. La richiesta è stata respinta dal giudice.
A Vietti sono state ribadite le richieste di un “rafforzamento” degli organici: ”Il presidente del Tribunale Stefano Benini – ha detto – mi ha rappresentato la situazione degli organici che in questo momento sono apparentemente coperti ma che nella prospettiva dell’accorpamento con Montepulciano in realtà riveleranno una forte scopertura. Ne ho preso nota e mi sono impegnato perché il Csm, nei limiti delle risorse disponibili, si faccia carico, quando sarà il momento, di fronteggiare queste scoperture, anche in considerazione degli impegni rilevanti che il Tribunale si troverà a dover affrontare a breve. Intanto il Csm ha mandato due magistrati in tirocinio, che arriveranni all’inizio dell’anno prossimo”.
Intanto il pm senese Antonino Nastasi è volato questa mattina a Madrid, in Spagna, per sentire, in qualità di persona informata sui fatti, il presidente del Banco Santander, Emilio Botin. Secondo quanto si apprende da fonti giudiziarie, Botin sarà sentito domani per rogatoria internazionale.
Aggiornamento ore 15,30
La prossima settimana al tribunale del riesame di Siena, secondo quanto si apprende, si terrà l’udienza per l’appello presentato dai magistrati che seguono l’inchiesta su Banca Mps, contro la decisione del gip Ugo Bellini che non aveva convalidato il decreto di sequestro con il quale i magistrati avevano chiesto il bocco di 1,8 miliardi di Nomura, la banca giapponese che con Banca aveva stipulato il contratto per la ristrutturazione del derivato Alexandria.
Baldassarri resta in carcere
Lunedì scorso il legale di Gianluca Baldassarri, ex-capo dell’area finanza del Monte dei Paschi, aveva nuovamente chiesto gli arresti domiciliari per il prioprio assistito, che si trova in carcere dal 14 febbraio. La richiesta è stata respinta dal giudice.