
di Alessandra Siotto
SIENA. E' stato approvato nella seduta odierna (17 giugno) del Consiglio Comunale cittadino il documento sulle linee programmatiche per il mandato 2009-2013 della Deputazione Generale della Fondazione Monte dei Paschi di Siena. Tale documento, approvato con i 26 voti favorevoli della maggioranza e del PdL, contiene gli indirizzi per la nomina dei Deputati, i quali saranno scelti dal Sindaco di Siena tra coloro che presenteranno le candidature, dopo l'ufficializzazione del relativo bando da parte del primo cittadino.
Nel documento emanato dal Consiglio si richiama alla crisi economica e finanziaria che attraversa il Paese e che ha ricadute negative anche nel territorio e nella città di Siena. "In questo quadro – si legge nel testo – la Fondazione MPS è chiamata ad assolvere in modo ancora più incisivo alla propria funzione".
Se nel documento, presentato dalla maggioranza, si valuta positivamente il precedente mandato della Fondazione, di parere opposto sono le Liste Civiche, che lo giudicano negativamente. In particolare l'operazione Antonveneta non ben è vista dalle Liste Civiche perchè ritenuta pericolosa e rischiosa per la Fondazione, mentre la maggioranza ha espresso parere positivo sull'acquisizione, precisando che si attende di vedere "una crescita di valore complessivo, pur in un quadro di recessione, per gli azionisti".
Entrambe gli schieramenti parlano di un necessario "cambio di fase", visto lo scenario diverso che si troveranno ad affrontare i nuovo organi della Fondazione. Sia il documento approvato della maggianza che quello non approvato delle Liste Civiche parlano anche di una necessaria "diversificazione" degli investimenti e del patrimonio.
Ma le divergenze tra i due schieramenti esistono: le Liste Civiche sostengono che vi sia una posizione subalterna della Fondazione rispetto alla Banca, mentre per la maggioranza non è così e nel documento si sottolinea l'importanza dell'autonomia della Fondazione, che il Consiglio Comunale si impegna a difendere.
Inoltre le Liste Civiche pongono l'accento sulla trasparenza e chiedono che venga cosituito un "Comitato consultivo che sia di supporto al Sindaco nelle sue valutazioni dei candidati".
Il documento della maggioranza valuta positivamente "il pacchetto di risorse messe a disposizione dalla Fondazione per fronteggiare la fase di crisi", mentre dalle Liste Civiche questo viene criticato, con particolare riferimento al "ruolo puramente assistenziale e improduttivo della Fises". Sulle erogazioni, entrambe gli schieramenti sottolineano l'eccessivo accumularsi dei residui non spesi. Infatti per quanto riguarda il finanizamento di progetti terzi nel testo si legge che "dovranno essere privilegiati quelli che portano come conseguenza una ricaduta duratura e di sviluppo sul territorio, prevedendo un controllo accurato degli enti che presentano residui non spesi e subordinando le erogazioni delle risorse ad una buona capacità di spesa".
Nel documento approvato si sottolinea l'importanza di "una razionalizzazione delle risorse impiegate e la costituzione di un sistema, che sia in grado di produrre qualità e ricadute dirette sul territorio", auspicando maggior raccordo tra i progetti del territorio stesso. In particolare si auspica che vengano privilegiati finaziamenti pluriennali per gli enti pubblici e che questi non considerino le risorse della Fondazione un elemento sostitutivo, ma aggiuntivo a quelle dei soggetti che si devono impegnare in prima persona ad investire nel campo dei servizi pubblici a rete, nella sanità e nelle infrastrutture, poichè questi enti ne hanno l'obbligo e la titolarità.
Le linee programmatiche, approvate dal centro sinistra e condivise dai Consiglieri del PdL, fanno riferimento abche all'importanza dell'edilizia abitativa per il territorio e del "sostegno alle attività produttive che generino postitive ricadute occupazionali". Inoltre "sarà posta particolare attenzione ai progetti di trasformazione o riconversione dei presidi industriali in crisi" e "nel settore delle nanotecnologie si auspica una sinergia con la Fondazione TLS e con Siena Biotech".
Per quanto riguarda, infine, le partecipazioni si ritiene necessaria "un'attenta valutazione sulle scelte (…) in base non solo alla capacità dei soggetti di produrre reddito, ma anche sulla possibilità di mettere la capacità imprenditoriale al servizio del territorio, per aggiungere alle risorse utilizzate secondo i dettami istituzionali nuove leve di intervento in grado di produrre benefici durevoli e tangibili".
Nel documento emanato dal Consiglio si richiama alla crisi economica e finanziaria che attraversa il Paese e che ha ricadute negative anche nel territorio e nella città di Siena. "In questo quadro – si legge nel testo – la Fondazione MPS è chiamata ad assolvere in modo ancora più incisivo alla propria funzione".
Se nel documento, presentato dalla maggioranza, si valuta positivamente il precedente mandato della Fondazione, di parere opposto sono le Liste Civiche, che lo giudicano negativamente. In particolare l'operazione Antonveneta non ben è vista dalle Liste Civiche perchè ritenuta pericolosa e rischiosa per la Fondazione, mentre la maggioranza ha espresso parere positivo sull'acquisizione, precisando che si attende di vedere "una crescita di valore complessivo, pur in un quadro di recessione, per gli azionisti".
Entrambe gli schieramenti parlano di un necessario "cambio di fase", visto lo scenario diverso che si troveranno ad affrontare i nuovo organi della Fondazione. Sia il documento approvato della maggianza che quello non approvato delle Liste Civiche parlano anche di una necessaria "diversificazione" degli investimenti e del patrimonio.
Ma le divergenze tra i due schieramenti esistono: le Liste Civiche sostengono che vi sia una posizione subalterna della Fondazione rispetto alla Banca, mentre per la maggioranza non è così e nel documento si sottolinea l'importanza dell'autonomia della Fondazione, che il Consiglio Comunale si impegna a difendere.
Inoltre le Liste Civiche pongono l'accento sulla trasparenza e chiedono che venga cosituito un "Comitato consultivo che sia di supporto al Sindaco nelle sue valutazioni dei candidati".
Il documento della maggioranza valuta positivamente "il pacchetto di risorse messe a disposizione dalla Fondazione per fronteggiare la fase di crisi", mentre dalle Liste Civiche questo viene criticato, con particolare riferimento al "ruolo puramente assistenziale e improduttivo della Fises". Sulle erogazioni, entrambe gli schieramenti sottolineano l'eccessivo accumularsi dei residui non spesi. Infatti per quanto riguarda il finanizamento di progetti terzi nel testo si legge che "dovranno essere privilegiati quelli che portano come conseguenza una ricaduta duratura e di sviluppo sul territorio, prevedendo un controllo accurato degli enti che presentano residui non spesi e subordinando le erogazioni delle risorse ad una buona capacità di spesa".
Nel documento approvato si sottolinea l'importanza di "una razionalizzazione delle risorse impiegate e la costituzione di un sistema, che sia in grado di produrre qualità e ricadute dirette sul territorio", auspicando maggior raccordo tra i progetti del territorio stesso. In particolare si auspica che vengano privilegiati finaziamenti pluriennali per gli enti pubblici e che questi non considerino le risorse della Fondazione un elemento sostitutivo, ma aggiuntivo a quelle dei soggetti che si devono impegnare in prima persona ad investire nel campo dei servizi pubblici a rete, nella sanità e nelle infrastrutture, poichè questi enti ne hanno l'obbligo e la titolarità.
Le linee programmatiche, approvate dal centro sinistra e condivise dai Consiglieri del PdL, fanno riferimento abche all'importanza dell'edilizia abitativa per il territorio e del "sostegno alle attività produttive che generino postitive ricadute occupazionali". Inoltre "sarà posta particolare attenzione ai progetti di trasformazione o riconversione dei presidi industriali in crisi" e "nel settore delle nanotecnologie si auspica una sinergia con la Fondazione TLS e con Siena Biotech".
Per quanto riguarda, infine, le partecipazioni si ritiene necessaria "un'attenta valutazione sulle scelte (…) in base non solo alla capacità dei soggetti di produrre reddito, ma anche sulla possibilità di mettere la capacità imprenditoriale al servizio del territorio, per aggiungere alle risorse utilizzate secondo i dettami istituzionali nuove leve di intervento in grado di produrre benefici durevoli e tangibili".