Seicento persone in marcia per chiedere verità sul caso Rossi
di Erica Nencini
SIENA. Ieri pomeriggio si è svolta la marcia silenziosa per David Rossi, responsabile della comunicazione del Mps, morto tre anni fa in circostanze ancora poco chiare.
“Nessun simbolo, né colore. Uniti solo per chiedere giustizia”, così riportava scritto l’invito pubblicato su Facebook da Antonella Tognazzi e Carolina Orlandi divenuto virale in poche ore. L’alto numero di condivisioni e il forte interesse manifestato da numerosi quotidiani e reti televisive facevano ben sperare in una grande adesione da parte dei cittadini senesi e, questa volta, le aspettative non sono state tradite.
Sotto la pioggia battente ben seicento persone hanno sfilato silenziosamente, in un’atmosfera di grande raccoglimento e vicinanza. Tra i partecipanti anche il sindaco Valentini, personalmente invitato da Carolina, il quale ha ribadito di essere presente sia come sindaco che come cittadino vicino alla famiglia e in cerca di verità. Molti anche i politici della maggioranza e dell’opposizione oltre che ad amici, conoscenti e semplici cittadini mossi dal desiderio di ricevere risposte. Presenti anche Luca Goracci, legale della famiglia, e Luca Scarselli, uno dei periti di parte.
Alla testa del corteo uno striscione con scritto solo “Verità per David”, poi appeso davanti al tribunale di Siena dove il corteo è terminato.
Il silenzio della marcia è stato poi rotto da Carolina che ha trovato la forza di rivolgere nuovamente un appello a coloro che erano presenti.
“Mi ero ripromessa di non parlare, ma io ho bisogno di dirvi una cosa. Ho bisogno di sapere che oggi non sarà un caso isolato, ma sarà veramente un punto di partenza per tutti. Non dovete essere venuti qua solamente per affetto nei miei confronti, nei confronti di David o di mia mamma, ma lo dovete a voi stessi. Lo dovete a voi stessi perché mi serve che questa città riacquisti consapevolezza. Grazie a tutti.”.
Con queste parole e con un applauso che racchiudeva nel suo fragore una profonda commozione si è conclusa la marcia.
È un richiamo quello di Carolina ad un più profondo senso di cittadinanza, valore che va ben oltre la semplice, ma non scontata, volontà di stare vicini alla sua famiglia. Dopo tre anni i senesi sembrano aver accolto questa richiesta e forse è proprio nel silenzioso raccoglimento della marcia che Siena si è riscoperta comunità.