Anche l’università per stranieri di Siena che da poco si è tras
di Augusto Mattioli
SIENA. Anche l’università per stranieri di Siena )che da poco si è trasferita nella nuova sede dell’edificio lineare dove ci ha ricevuto), ha qualche grattacapo finanziario. Certo in proporzione non ai livelli dell’ateneo diretto da Silvano Focardi. Il bilancio preventivo del 2009 fa però emergere “una criticità finanziaria” di 1 milione e 448.360 euro.
“Se ci responsabilizzeremo con il piano triennale di rientro torneremo in pareggio nel 2011 – dice speranzoso il rettore Massimo Vedovell -; un piano che punta anche a generare risorse.. Per questo ci rimboccheremo le maniche”. Preoccupazione su questi numeri stata espressa dai sindacati che lamentano “la mancata attivazione di un tavolo sindacale per gestire la crisi” e non nascondono i propri dubbi sull’efficacia della politica di risanamento del secondo ateneo senese.
Vedovelli per quanto lo riguarda non ha peli sulla lingua nei confronti del ministero, lamentando i mancati finanziamenti da parte del Ministero alle università per stranieri di Siena e di Perugia, i due unici atenei del settore che operano nel nostro paese per diffondere la cultura italiana nel mondo. “La legge dice che noi dobbiamo insegnare la lingua italiana agli stranieri. Questa università non sono parametrate non ricevono cioè i finanziamenti sulla base degli studenti che hanno, perché non sono riconosciuti i corsi di italiano per stranieri”.
Gli studenti iscritti ai corsi sono 650 a cui vanno aggiunti i 3200 iscritti ai corsi di italiano (che magari si fermano solo un mese) e che costituiscono per l’ateneo un impegno finanziario e organizzativo.
“Ma per il ministero questi non esistono – fa presente Vedovelli che spiega lo sbilancio proprio con interpretazione ministeriale -. Noi siamo l’ultima università italiana, ma per qualità siamo all’undicesimo posto”.
E‘ da escludere che in questo periodo di tagli che da parte del governo ci siano orecchie attente alle proteste del rettore Vedovelli.
“Il problema sono proprio i tagli ai finanziamenti. Vorrei far presente comunque che gli aumenti di stipendio agli insegnanti sono tutti a carico del nostro bilancio”.
ll rettore comunque ha anche qualche fiore da esporre all’occhiello. “Abbiamo ottenuto, grazie alla nostra capacità di ricerca, due progetti. Uno riguarda la lingua degli immigrati e l’altro la lingua italiana dei sordi”. Vedovelli è anche soddisfatto dei rapporti che ha con “le istituzioni locali della città e della Regione Toscana, con la fondazione e con la banca”. Ma siccome la lingua batte dove il dente duole conclude ancora con le sue critiche al governo “che non si rende conto dell’importanza che le università per stranieri hanno nella cultura del nostro paese. Un governo che non crede nei processi di internazionalizzazione del nostro paese”.
“Se ci responsabilizzeremo con il piano triennale di rientro torneremo in pareggio nel 2011 – dice speranzoso il rettore Massimo Vedovell -; un piano che punta anche a generare risorse.. Per questo ci rimboccheremo le maniche”. Preoccupazione su questi numeri stata espressa dai sindacati che lamentano “la mancata attivazione di un tavolo sindacale per gestire la crisi” e non nascondono i propri dubbi sull’efficacia della politica di risanamento del secondo ateneo senese.
Vedovelli per quanto lo riguarda non ha peli sulla lingua nei confronti del ministero, lamentando i mancati finanziamenti da parte del Ministero alle università per stranieri di Siena e di Perugia, i due unici atenei del settore che operano nel nostro paese per diffondere la cultura italiana nel mondo. “La legge dice che noi dobbiamo insegnare la lingua italiana agli stranieri. Questa università non sono parametrate non ricevono cioè i finanziamenti sulla base degli studenti che hanno, perché non sono riconosciuti i corsi di italiano per stranieri”.
Gli studenti iscritti ai corsi sono 650 a cui vanno aggiunti i 3200 iscritti ai corsi di italiano (che magari si fermano solo un mese) e che costituiscono per l’ateneo un impegno finanziario e organizzativo.
“Ma per il ministero questi non esistono – fa presente Vedovelli che spiega lo sbilancio proprio con interpretazione ministeriale -. Noi siamo l’ultima università italiana, ma per qualità siamo all’undicesimo posto”.
E‘ da escludere che in questo periodo di tagli che da parte del governo ci siano orecchie attente alle proteste del rettore Vedovelli.
“Il problema sono proprio i tagli ai finanziamenti. Vorrei far presente comunque che gli aumenti di stipendio agli insegnanti sono tutti a carico del nostro bilancio”.
ll rettore comunque ha anche qualche fiore da esporre all’occhiello. “Abbiamo ottenuto, grazie alla nostra capacità di ricerca, due progetti. Uno riguarda la lingua degli immigrati e l’altro la lingua italiana dei sordi”. Vedovelli è anche soddisfatto dei rapporti che ha con “le istituzioni locali della città e della Regione Toscana, con la fondazione e con la banca”. Ma siccome la lingua batte dove il dente duole conclude ancora con le sue critiche al governo “che non si rende conto dell’importanza che le università per stranieri hanno nella cultura del nostro paese. Un governo che non crede nei processi di internazionalizzazione del nostro paese”.