Il neosindaco ha parlato anche dei dipendenti in agitazione
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di Augusto Mattioli
SIENA. Il commissario Laudanna ha consegnato stamane il Comune delle mani del nuovo sindaco Bruno Valentini. Il primo cittadino ha parlato de i dipendenti comunali, che sono in agitazione da tempo per il mancato pagamento di alcuni emolumenti. “I dipendenti del comune in questo anno di gestione commissariale sono stati straordinari. Sono riusciti a mantenere attaccamento e dedizione al proprio ente anche non riscuotendo, e spero di rimediare, il salario accessorio. Vorrei che i dipendenti si sentissero finalmente a casa loro di nuovo così come i cittadini. Chiederò ai dipendenti comunali di fare ancora di più il loro dovere perché i senesi hanno disperatamente bisogno di sentire che è tornato un Comune amico. Che c’è un’amministrazione che si preoccupa di loro, che vive assieme a loro, che vuole fare di Siena una città dove si vuole venire a lavorare e vivere volentieri”.
Valentini ha poi toccato altri punti caldi, principalmete quelli che riguardano la Fondazione e la banca Mps: “I senesi possono stare tranquilli – ha affermato – perché quello tra banca Mps e società non sarà più un rapporto malato. Sarà un rapporto sano tra soggetti che si rispettano, che sanno che la fortuna di uno dipende dell’autonomia dell’altro. Garantirò piena autonomia alla banca. Diverso il discorso sulla Fondazione. Pur avendo loro piena autonomia individuale per quanto riguarda gli indirizzi politici come ho detto scherzosamente – ma non troppo – la ricreazione è finita. La deputazione ha fortissime responsabilità per quello che è successo e mi aspetto che venga fatta un’azione di risarcimento nei confronti di chi ha danneggiato la Fondazione. Credo che non debbano più prendere decisioni significative fino a quando non saluteranno questa città. Anzi, possono uscire con la schiena dritta se dimostrano di essere autonomi come mai lo sono stati lasciando – lo dico alla Banca e alla Fondazione – che la decisione sugli eventuali nuovi azionisti di cui la banca ha bisogno ruoti attorno a due principi. Primo che la Fondazione deve restare azionista di riferimento, secondo che gli azionisti si scelgono per garantire lo sviluppo alla banca ma anche per avere un azionariato stabile che non aggredisca la banca che in questo momento è ancora in difficoltà”.