di Augusto Mattioli
SIENA. L’usura a Siena e in Toscana si vede molto meno di quanto non sia in realtà la diffusione del fenomeno. Ad averlo sottolineato questa mattina al Santa Maria della Scala è Lelio Grossi, presidente della fondazione toscana per la prevenzione dell’usura presentando il bilancio di missione del 2009. Una cerimonia a cui hanno partecipato tra gli altri anche il prefetto Gerarda Pantalone e il presidente della fondazione Mps Gabriello Mancini. presidente della fondazione toscana per la prevenzione dell’usura presentando il bilancio di missione dello scorso anno,
“L’usura preoccupa ma continua a non emergere.-ha detto Grossi – perr rendersi conto della sua portata e farlo emergere non bastano i sondaggi tipo indagini di mercato ma occorre conoscere il territorio, le persone che lo abitano, la sua economia e poi per sconfiggerlo necessitano strumenti rapidi ed efficaci ed una giustizia altrettanto efficace oltre ad una profonda conoscenza dell’animo umano”.
Nel 2009 in Toscana si è registrato un aumento delle denunce presentate, il doppio del 2008. Solo due invece come ha riferito il prefetto, in provincia “Ma dal nostro osservatorio – ha aggiunto- riteniamo che tale dato dell’aumento delle denunce in Toscana, pur incoraggiante non rappresenti una maggiore disponibilità degli usurati a denunciare il reato subito”. Può darsi quindi che anche dietro le sole due denunce senesi ci sia un mondo che ancora non ha il coraggio di emergere perché dati dell’attività svolta dalla fondazione dell’usura indicano che molte persone sono in difficoltà.. Nel 2009 sono stati 7,2 milioni i prestiti erogati nel 2009 dalla Fondazione toscana che ha in iniziato ad operare dieci anni e che grazie alle sue garanzie ha permesso l’erogazione da parte di banche convenzionate di 50 milioni e 826 mila euro.
La fondazione senese opera in tutta la regione toscana in 40 centri di ascolto con 204 volontari specializzati nel settore finanziario. “Noi supportiamo – ha detto Lelio Grossi- persone famiglie, piccole imprese in gravi situazioni di difficoltà finanziarie e soggetti che non hanno capacità economico – patrimoniali per poter accedere al credito bancario ordinario evitando così di far ricorso al credito illegale oggi praticato anche dai colletti bianchi e da organizzazioni malavitose”.
SIENA. L’usura a Siena e in Toscana si vede molto meno di quanto non sia in realtà la diffusione del fenomeno. Ad averlo sottolineato questa mattina al Santa Maria della Scala è Lelio Grossi, presidente della fondazione toscana per la prevenzione dell’usura presentando il bilancio di missione del 2009. Una cerimonia a cui hanno partecipato tra gli altri anche il prefetto Gerarda Pantalone e il presidente della fondazione Mps Gabriello Mancini. presidente della fondazione toscana per la prevenzione dell’usura presentando il bilancio di missione dello scorso anno,
“L’usura preoccupa ma continua a non emergere.-ha detto Grossi – perr rendersi conto della sua portata e farlo emergere non bastano i sondaggi tipo indagini di mercato ma occorre conoscere il territorio, le persone che lo abitano, la sua economia e poi per sconfiggerlo necessitano strumenti rapidi ed efficaci ed una giustizia altrettanto efficace oltre ad una profonda conoscenza dell’animo umano”.
Nel 2009 in Toscana si è registrato un aumento delle denunce presentate, il doppio del 2008. Solo due invece come ha riferito il prefetto, in provincia “Ma dal nostro osservatorio – ha aggiunto- riteniamo che tale dato dell’aumento delle denunce in Toscana, pur incoraggiante non rappresenti una maggiore disponibilità degli usurati a denunciare il reato subito”. Può darsi quindi che anche dietro le sole due denunce senesi ci sia un mondo che ancora non ha il coraggio di emergere perché dati dell’attività svolta dalla fondazione dell’usura indicano che molte persone sono in difficoltà.. Nel 2009 sono stati 7,2 milioni i prestiti erogati nel 2009 dalla Fondazione toscana che ha in iniziato ad operare dieci anni e che grazie alle sue garanzie ha permesso l’erogazione da parte di banche convenzionate di 50 milioni e 826 mila euro.
La fondazione senese opera in tutta la regione toscana in 40 centri di ascolto con 204 volontari specializzati nel settore finanziario. “Noi supportiamo – ha detto Lelio Grossi- persone famiglie, piccole imprese in gravi situazioni di difficoltà finanziarie e soggetti che non hanno capacità economico – patrimoniali per poter accedere al credito bancario ordinario evitando così di far ricorso al credito illegale oggi praticato anche dai colletti bianchi e da organizzazioni malavitose”.