La decisione sull'Imu in un Decreto Legge che uscirà a breve
Con le nuove disposizioni questa specificità verrà quasi sicuramente cancellata e le aree svantaggiate sembra che saranno solo quelle da 800 metri di altezza in su. In questo modo, a parte qualcosa nei pressi dell’Amiata, non si salva niente nella nostra provincia. L’Unione Provinciale Agricoltori di Siena esprime una forte preoccupazione sulla grandinata di tasse che continua ad abbattersi sul mondo agricolo e punta il dito anche verso l’immobilismo della politica locale che non fa niente per difendere il proprio territorio. Nel frattempo il Governo a fine aprile ha approvato un altro decreto che appesantisce sempre di più il fardello fiscale per le imprese agricole.
«Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto denominato “Misure per la competitività e la giustizia sociale” (il numero 66 del 24 aprile 2014) – spiega il Presidente dell’Unione Provinciale Agricoltori di Siena, Alessandro Cinughi de Pazzi – si rendono operative le norme approvate dal Governo nel corso del Consiglio dei Ministri del 18 aprile che prevedevano diverse disposizioni in materia di fiscalità agricola, come l’aumento generalizzato degli estimi catastali, la revisione del regime speciale Iva e l’abrogazione dell’esonero Iva per gli agricoltori fino a 7.000 euro di volume d’affari. Dopo un iter che ha visto impegnata la Confagricoltura a contenere e a contrastarne gli effetti, non è ancora finita. Rimangono da definire le misure sulla rivisitazione delle zone esenti dall’Imu».
«Il Governo Renzi – afferma Cinughi – attraverso il nuovo decreto legge pretende di trovare 350 milioni di euro a carico del mondo agricolo. Una cosa abnorme ed insostenibile considerando tutto quello che negli ultimi due anni si abbattuto in fatto di tasse sulle spalle degli agricoltori. Tutto questo per finanziare gli 80 euro in busta paga. Sarebbe stato per noi molto più vantaggioso metterceli di tasca propria a favore dei nostri dipendenti».
«Si susseguono e si alternano i Governi (Monti, Letta e adesso Renzi), cambiano i suonatori ma la musica è sempre la stessa – afferma Cinughi – e il comparto agricolo viene considerato come un gruppo di persone che sono state troppo fortunate nel passato, che devono essere riequilibrate e punite nel presente attraverso un enorme inasprimento della pressione fiscale».
Per non parlare della beffa vera e propria giocata dietro le energie da fonti rinnovabili su cui il mondo agricolo aveva puntato per dare un futuro alle proprie aree. Anche qui sono state cambiate le regole del gioco durante la partita stravolgendo completamente quelli che erano gli impegni presi dal Governo negli anni precedenti.
«La domanda è – sottolinea Cinughi – : come è possibile investire in Italia, attrarre capitali stranieri quando le regole non sono mai chiare e sono sempre suscettibili di cambiamenti? Ma lo vogliono capire questi governanti che l’Italia e in particolare il mondo dell’agricoltura, hanno bisogno di stabilità? Si chiama in causa anche i politici locali affinché spieghino ai loro referenti nazionali le problematiche e le caratteristiche del nostro territorio. Purtroppo non abbiamo sentito levarsi nessuna voce di politici locali a nostra difesa. E voglio sottolineare che tutti i partiti politici locali sono assenti e latitanti in questa difesa degli interessi degli agricoltori senesi. Ci auguriamo che i futuri sindaci che saranno eletti alla fine di maggio affrontino con coraggio e determinazione le problematiche del mondo agricolo, dato che gran parte di queste tassazioni saranno sottoposte alla loro responsabilità e volontà. Noi, come sempre, saremo interlocutori credibili e determinati, pronti a spiegare le nostre ragioni e fare le nostre propostea patto però che ci sia una controparte disponibile ad ascoltarci».