SIENA. Dalle ore 15 del 29 ottobre è in corso in Piazza Gramsci un sit-in di protesta, organizzato dagli universitari dell'assemblea permanente che si oppongono alla riforma del Ministro Gelmini.
La mattinata è stata piuttosto movimentata dalla protesta degli studenti di Azione Universitaria. Una decina di universitari di AU, infatti, questa mattina si è recata al rettorato con l'intenzione di fare "un'azione di protesta", come ci ha spiegato al telefono Roberta Spada, presidente dell'AU di Siena. "Siamo entrati negli uffici del rettorato – ha detto la presidente – per esporre degli striscioni e fare una occupazione simbolica, ma non ce li hanno fatti esporre e ci sono stati degli strattonamenti. Fuori dal rettorato i ragazzi di AU hanno trovato dei giornalisti e lì è iniziato il confronto diretto con i ragazzi dell'assemblea permanente. Poi i ragazzi sono andati alla facoltà di Giurisprudenza perchè volevano appendere lì lo striscione di Azione Universitaria con su scritto 'Un'altra università è possibile'; ma anche lì non gli hanno fatto esporre nulla".
I ragazzi dell'assemblea permanente non hanno apprezzato il gesto e si sono confrontati con gli studenti di Azione Universitaria, contestando il termine 'occupazione' da loro usato. Alcuni studenti, che aderiscono da tempo alla protesta, ritengono che contestare il gesto di Azione Universitaria sia un errore e significhi accettare una provocazione. Altri ragazzi, invece, ritengono di aver dato ad AU la possibilità di parlare e di sostenere il proprio punto di vista, ribadendo il fatto che l'assemblea permanente, costituita il 29 settembre, raccoglie studenti provenienti da diverse idee politiche ed è lo strumento di coordinamento della protesta.
Il comunicato di Azione Universitaria
"Azione Universitaria Siena ha occupato, oggi, simbolicamente e goliardicamente il Rettorato dell'Università senese, esponendo uno striscione tricolore "Un'altra Università è possibile", lanciando coriandoli festosi e distribuendo un volantino di chiarimento sulle riforme universitarie in corso, contro i blocchi della didattica e sul deficit di circa 150 milioni di euro del prestigioso Ateneo senese, che abbiamo messo in vendita su Ebay, offrendolo a prezzi stracciati anche per denunciare la mancanza di azioni per superare lo stato di dissesto. Lo Stato deve proseguire ad investire sul Diritto allo Studio, ma gli Atenei devono fare la loro parte, superando la mala gestione, per evitare di gravare sulle tasse degli studenti e delle loro famiglie, nonché su tutti i contribuenti". Così Roberta Spada, presidente di AU Siena, Antonio Morrone dirigente nazionale di AU e Rodolfo Pagliaro vicepresidente AU Siena.
"I giovani di Sinistra hanno provato a fermarci con spintoni e fischi. Noi siamo con la maggioranza degli studenti, che pensa a studiare, che non tollera occupazioni e blocchi della didattica ma che pretende comunque una riforma dell'Università che elimini sprechi, baronie, privilegi particolari e
concorsi truccati a favore di meritocrazia, una formazione di qualità, efficienza e trasparenza. Chiediamo tutto ciò con una mobilitazione decisa, ma rispettosa del diritto degli studenti di andare a lezione e dare gli esami, evitando che si verifichi un altro '68 che, alla lunga, ha prodotto più danni che benefici, come la deresponsabilizzazione totale dello studente, l'annichilimento della meritocrazia e la mera occupazione di cattedre, cultura e giornali da parte degli stessi sessantottini laureatisi a suon di 18 politico. Siamo ormai certi che l'ideologia e l'opportunismo politico sono l'unica fonte ispiratrice delle proteste organizzate dalla Sinistra, visto che nelle assemblee dimostrano di non conoscere neanche le proposte di legge".
Il comunicato dell'Assemblea Permanente del Polo Mattioli
Dal momento che tutto ciò non si è verificato e i nostri inviti sono stati declinati, riteniamo che l’azione dimostrativa di oggi sia priva di contenuti e volta semplicemente a creare tensione per attirare l’attenzione dei media e creare spaccature all’interno del movimento.
Ribadiamo la nostra ferma contrarietà alla Legge 133/08, vogliamo che la nostra protesta possa continuare in modo pacifico, e ci chiediamo quale sia il reale motivo che spinge questi studenti a non protestare contro una legge che lede i loro stessi diritti e a sabotare le iniziative del movimento".
Clicca qui per leggere il comunicato dei Generazione Democratica