SIENA. Comune e Provincia di Siena hanno convocato un incontro per domani (19 ottobre) alle ore 17.30, presso la Sala Maccherini a Palazzo Berlinghieri. L’obiettivo, fare il punto sul percorso di risanamento in corso. Insieme con gli enti locali, l’Università e i sindacati.
«La finalità di questo incontro – dicono il sindaco Maurizio Cenni e il presidente della Provincia Simone Bezzini – è quello di capire a che punto siamo nel percorso di risanamento, di avere dunque chiarezza, trasparenza e risposte concrete su ciò che sta accadendo all’Università. L’equità, la sostenibilità sono i principi guida».
«La fase di transizione – continuano – che il nostro ateneo sta vivendo, e sulla quale l’augurio di tutti è quello che si concluda al più presto possibile con l’insediamento del nuovo consiglio di amministrazione e del nuovo Rettore, non preclude la possibilità di cercare intese e soprattutto di avere il quadro della situazione. Tutt’altro. E’ tanto più necessario ora, proprio in questa fase: questo è un tempo che va impiegato in modo utile, cercando di capire, ad esempio, se ci sono spazi di intesa tra Ateneo e sindacati, nel rispetto di rigorosi principi di equità e sostenibilità, a partire da quanto è accaduto con la vicenda delle progressioni economiche orizzontali».
«Inoltre – osservano sindaco e presidente – se il piano di risanamento Focardi-Barretta ha dettato criteri tali da consolidare il debito, preoccupano molto le notizie circa il mancato pagamento Irpef da 1,5 milioni di euro. Anche su questo cercheremo chiarezza nell’ambito del tavolo».
«Nei prossimi anni tutta la comunità universitaria dell’Ateneo senese – fanno notare Cenni e Bezzini – sarà chiamata a fare sacrifici che dovranno essere effettuati secondo rigidi criteri di equità, in misura proporzionale e progressiva, e secondo obiettivi di rilancio dell’Ateneo in termini di qualità, di ricerca e didattica secondo un progetto rigoroso di rilancio. Questo è infatti l’obiettivo, tutelando Università e dipendenti. Siena vuole che il suo Ateneo torni ad essere tra i primi in Italia e Europa. Tra i temi, quindi, che il tavolo affronterà ci sono anche il piano per la didattica e per la ricerca, fondamentali per riposizionare l’offerta».
«Da notare – concludono – come l’istituzione che ha la competenza primaria sull’Università, e che fino ad oggi si è contraddistinta per immobilismo sia stata proprio il Governo, al quale, le istituzioni locali non possono sostituirsi. A questo punto, vista la mancata copertura della riforma Gelmini annunciata dal ministro Tremonti, è un vero e proprio rebus capire cosa accadrà e come il Governo stesso avrà cura di occuparsi degli Atenei, della ricerca, dell’alta formazione. Sperando che questo esecutivo, a corto di risorse e di idee, non si distragga e cerchi di scaricare tutto sugli enti locali, come già accade con i tagli della manovra finanziaria più volte denunciati».
«La finalità di questo incontro – dicono il sindaco Maurizio Cenni e il presidente della Provincia Simone Bezzini – è quello di capire a che punto siamo nel percorso di risanamento, di avere dunque chiarezza, trasparenza e risposte concrete su ciò che sta accadendo all’Università. L’equità, la sostenibilità sono i principi guida».
«La fase di transizione – continuano – che il nostro ateneo sta vivendo, e sulla quale l’augurio di tutti è quello che si concluda al più presto possibile con l’insediamento del nuovo consiglio di amministrazione e del nuovo Rettore, non preclude la possibilità di cercare intese e soprattutto di avere il quadro della situazione. Tutt’altro. E’ tanto più necessario ora, proprio in questa fase: questo è un tempo che va impiegato in modo utile, cercando di capire, ad esempio, se ci sono spazi di intesa tra Ateneo e sindacati, nel rispetto di rigorosi principi di equità e sostenibilità, a partire da quanto è accaduto con la vicenda delle progressioni economiche orizzontali».
«Inoltre – osservano sindaco e presidente – se il piano di risanamento Focardi-Barretta ha dettato criteri tali da consolidare il debito, preoccupano molto le notizie circa il mancato pagamento Irpef da 1,5 milioni di euro. Anche su questo cercheremo chiarezza nell’ambito del tavolo».
«Nei prossimi anni tutta la comunità universitaria dell’Ateneo senese – fanno notare Cenni e Bezzini – sarà chiamata a fare sacrifici che dovranno essere effettuati secondo rigidi criteri di equità, in misura proporzionale e progressiva, e secondo obiettivi di rilancio dell’Ateneo in termini di qualità, di ricerca e didattica secondo un progetto rigoroso di rilancio. Questo è infatti l’obiettivo, tutelando Università e dipendenti. Siena vuole che il suo Ateneo torni ad essere tra i primi in Italia e Europa. Tra i temi, quindi, che il tavolo affronterà ci sono anche il piano per la didattica e per la ricerca, fondamentali per riposizionare l’offerta».
«Da notare – concludono – come l’istituzione che ha la competenza primaria sull’Università, e che fino ad oggi si è contraddistinta per immobilismo sia stata proprio il Governo, al quale, le istituzioni locali non possono sostituirsi. A questo punto, vista la mancata copertura della riforma Gelmini annunciata dal ministro Tremonti, è un vero e proprio rebus capire cosa accadrà e come il Governo stesso avrà cura di occuparsi degli Atenei, della ricerca, dell’alta formazione. Sperando che questo esecutivo, a corto di risorse e di idee, non si distragga e cerchi di scaricare tutto sugli enti locali, come già accade con i tagli della manovra finanziaria più volte denunciati».