E col taglio del salario accessorio in arrivo probabili disagi
di Augusto Mattioli
SIENA. Resta sempre grave la crisi finanziaria dell’università, così salta fuori l’ipotesi di un taglio dei servizi. La decisione dell’amministrazione, unilaterale secondo i sindacati, di non pagare (in attesa di delucidazioni dell’Aran e del ministero dell’economia), da questo mese il salario accessorio per una serie di attività, potrebbe provocare una situazione di grave disagio per tutto l’ateneo. Il tema è stato oggetto di un’assemblea dei dipendenti tecnico-amministrativi, indetta dalla Flc Cgil, da cui è emersa chiara la preoccupazione di chi avrà una decurtazione dello stipendio mensile (che può essere di settanta, ottanta euro ma per alcuni anche di duecento). Lo si è capito anche dalle domande che i presenti hanno rivolto al legale del sindacato Pietro Dinoi, su come comportarsi nel loro lavoro, in seguito al taglio dello stipendio accessorio.
Per cercare di limitare al massimo le difficoltà è stato deciso di chiedere un incontro al rettore Angelo Riccaboni e al direttore amministrativo Ines Fabbro. Una richiesta che probabilmente faranno, nei prossimi giorni, anche gli altri sindacati dell’ateneo. Non mancano, intanto, voci di possibile mobilità sia per i tecnici-amministrativi sia per gli stessi docenti (che peraltro non trovano per ora alcuna conferma) per far fronte al disavanzo strutturale che il bilancio di previsione 2011 indica appena sotto i 40 milioni.
“L’amministrazione dia chiarimenti – ha detto Marco Iacoboni, sindacalista della Flc Cgil università – ora è importante essere costruttivi, decidendo assieme le cose da fare. Sono molto perplesso su come si muove l’amministrazione. Capisco le difficoltà. Il prossimo luglio finiranno i finanziamenti statali e se non venderemo immobili o se non avremo altre disponibilità avremo non poche difficoltà”.