SIENA. "II Consiglio ha avuto un quadro conoscitivo serio, problematico ma non drammatizzato e direi privo di considerazioni strumentali in uno sforzo di oggettività che ci consegna tuttavia alcuni temi di riflessione – afferma il presidente della ProvinciaFabio Ceccherini durante la seduta del Consiglio Provinciale sulla situazione dell’Università per Stranieri di Siena e a cui è intervenuto anche il Rettore Massimo Vedovelli -. Nel momento in cui il rettore mette in evidenza una disparità di inquadramento normativo da parte del Ministero rispetto all’Università per stranieri è giusto che le forze politiche valutino iniziative che ripropongano al Parlamento e al Governo questo tema. – ha continuato Ceccherini – Ritengo tuttavia importante proseguire sulla via del confronto istituzionale tra Università e Provincia stimolandone l’efficientamento, con l’obiettivo di riuscire a compiere un passaggio formale per cui in provincia di Siena si possa pensare a due università ugualmente importanti e fondamentali per questo territorio".
"Confidando sulla nostra grande capacità progettuale e di recupero di un rapporto stretto con il territorio ritengo che saremo in grado non solo di uscire da questa situazione di criticità ma anche di produrre un valore aggiunto con ricadute positive sul sistema produttivo e a favore della ricerca", ha spiegato il rettore Massimo Vedovelli -. Esiste una difformità di trattamento normativo da parte del Ministero nei nostri confronti che ha generato una mancata parametrizzazione di studenti e docenti e una mancanza di finanziamenti (da tre anni non riceviamo finanziamenti per il funzionamento strutturale). Data questa situazione è emersa una criticità di bilancio di circa 1milione e mezzo di euro".
A fronte di questo squilibrio il rettore ha ricordato l’impegno dell’Università per attivare tutti quegli elementi in grado di generare risparmio, così come la valorizzazione delle risorse interne. Varato poi un piano triennale con la previsione che già dal prossimo anno lo squilibrio dovrebbe scendere a 77mila euro, attraverso anche la capacità di attrarre fondi dall’esterno (40%), grazie allo sviluppo di didattica e di ricerca su bandi e progettualità specifiche. Difficoltà ma anche prospettiva.
"Dalla crisi – ha aggiunto Vedovelli – possiamo uscire solo formando il nostro personale in modo da rendere competitiva la nostra Università rispetto ai concorrenti e mantenendo stretti legami con il territorio. Tra questi il rapporto con la provincia continua ad essere fondamentale sia come servizio che come relazione di politica culturale".
"Confidando sulla nostra grande capacità progettuale e di recupero di un rapporto stretto con il territorio ritengo che saremo in grado non solo di uscire da questa situazione di criticità ma anche di produrre un valore aggiunto con ricadute positive sul sistema produttivo e a favore della ricerca", ha spiegato il rettore Massimo Vedovelli -. Esiste una difformità di trattamento normativo da parte del Ministero nei nostri confronti che ha generato una mancata parametrizzazione di studenti e docenti e una mancanza di finanziamenti (da tre anni non riceviamo finanziamenti per il funzionamento strutturale). Data questa situazione è emersa una criticità di bilancio di circa 1milione e mezzo di euro".
A fronte di questo squilibrio il rettore ha ricordato l’impegno dell’Università per attivare tutti quegli elementi in grado di generare risparmio, così come la valorizzazione delle risorse interne. Varato poi un piano triennale con la previsione che già dal prossimo anno lo squilibrio dovrebbe scendere a 77mila euro, attraverso anche la capacità di attrarre fondi dall’esterno (40%), grazie allo sviluppo di didattica e di ricerca su bandi e progettualità specifiche. Difficoltà ma anche prospettiva.
"Dalla crisi – ha aggiunto Vedovelli – possiamo uscire solo formando il nostro personale in modo da rendere competitiva la nostra Università rispetto ai concorrenti e mantenendo stretti legami con il territorio. Tra questi il rapporto con la provincia continua ad essere fondamentale sia come servizio che come relazione di politica culturale".