SIENA. Il Consiglio di amministrazione dell'Università di Siena, riunitosi oggi (7 NOVEMBRE), ha varato una proposta per il piano di risanamento, che ha l'obiettivo del superamento, nell'arco di 4 anni, degli squilibri esistenti fra i costi e ricavi di esercizio e fra i flussi finanziari annuali in ingresso e quelli in uscita. La proposta sarà sottoposta alla discussione del Senato accademico, alle Organizzazioni sindacali, al Collegio dei direttori di dipartimento. Successivamente sarà portata all'attenzione del tavolo interistituzionale. Il Cda approverà poi la versione definitiva del Piano.
Qui di seguito una sintesi dei contenuti del documento.
Nel 2009 il piano persegue minori costi e maggiori ricavi per un ammontare complessivo di circa 17 milioni di euro. Negli anni successivi gli interventi garantiranno il progressivo raggiungimento dell'equilibrio di bilancio. L'attuazione del piano sarà costantemente monitorata in modo da verificare tempestivamente la corretta implementazione di quanto stabilito. Ogni tre mesi verrà discussa dagli Organi di governo dell'Università di Siena una relazione scritta inerente allo stato di avanzamento del piano stesso, preparata dal Rettore e dal Direttore amministrativo.
Nel 2009 non verranno attivate nuove procedure concorsuali per posti di professore di I e II fascia. Con riferimento al ruolo dei ricercatori, eventuali nuove procedure sono condizionate all'acqUisizione di finanziamenti ministeriali ex lege. Le prese di servizio dei vincitori di concorsi già conclusi saranno subordinate al riaccertamento della copertura finanziaria nel bilancio preventivo 2009 o successivi. Ugualmente, sino a riaccertamento della relativa copertura finanziaria in sede di bilancio preventivo 2009 o successivi, le procedure concorsuali in corso per il personale tecnico- amministrativo vengono sospese, così come le prese di servizio dei vincitori di concorsi già conclusi.
Analogamente non saranno attivate nuove procedure di reclutamento, se non alle medesime condizioni e subordinatamente agli stessi accertamenti.
Gli assegni di ricerca e le borse di dottorato saranno erogati in ragione dei contributi assegnati dal Ministero e dei fondi esterni disponibili. Il fondo per la ricerca (Par) assegnato dal 2009 ammonterà complessivamente a 1 milione 750 mila Euro.
Verrà fatto ricorso a tutte le forme di pensionamento anticipato dei docenti consentite dalla normativa; il personale tecnico-amministrativo verrà collocato a riposo al raggiungimento di 40 anni di contribuzione; viene esclusa la possibilità che l'Ateneo conceda il mantenimento in servizio oltre i limiti di età al personale docente e tecnico amministrativo.
La dotazione ordinaria di finanziamenti per i dipartimenti verrà ridotta dal 2009 del 50%; nello stesso anno verrà operato un forte contenimento delle spese relative ai servizi (utenze, manutenzione straordinaria, risorse elettroniche, rimborso spese personale esterno), oltre a una consistente riduzione dei servizi di sorveglianza e custodia. Verrà inoltre escluso il ricorso al lavoro interinale.
L'attività didattica e di ricerca verrà svolta, oltreché nelle facoltà dell'Ateneo, anche presso le sedi distaccate di Arezzo e Grosseto, per le quali dovranno comunque essere rivisti i rapporti convenzionali con le istituzioni locali per rendere certi ed adeguati i loro impegni finanziari. Le altre sedi distaccate potranno svolgere attività di ricerca alla condizione che, a consuntivo, non derivi alcun onere al bilancio dell'Ateneo.
Il numero dei corsi di studio sarà ridotto da 119 dell'anno accademico 2007/2008 a 88 dell'anno accademico 2009/2010; sarà ridotta la frammentazione della didattica, mentre dall'anno accademico 2009-2010 non sarà offerto alcun insegnamento che valga meno di 4 crediti.
I dipartimenti saranno aggregati, per raggiungere il numero massimo di 25. Vi sarà una riduzione significativa del numero dei master e dei corsi di perfezionamento, sulla base dei risultati formativi conseguiti e delle risorse finanziarie a disposizione, con particolare riguardo al loro "effettivo autofinanziamento".
Verranno definiti nel modo più rigoroso gli indicatori di produttività scientifica per selezionare i vincitori delle procedure concorsuali, a partire da quelli in corso di definizione da parte del Ministero. La ripartizione delle risorse fra facoltà e dipartimenti verrà collegata ai risultati della Valutazione Triennale della Ricerca da parte del CIVR (Comitato d'Indirizzo per la Valutazione della Ricerca).
Saranno individuate modalità di coordinamento e cooperazione fra gli Atenei della Toscana, con riferimento sia alle iniziative didattiche e scientifiche sia ad esigenze amministrative comuni.
Per quanto riguarda le strutture, verrà eseguita una verifica della congruità degli spazi in locazione rispetto alle attività istituzionali prioritarie. Verrà elaborato e realizzato in tempi rapidi un piano strutturale per la riorganizzazione e razionalizzazione del patrimonio immobiliare e della sua destinazione d'uso, finalizzato essenzialmente alla progressiva estinzione degli affitti passivi.
Contestualmente alla attuazione del Piano di risanamento, dovrà essere affrontato il problema del disavanzo pregresso. A tal fine il Consiglio di Amministrazione ha già attivato procedure di valorizzazione del patrimonio immobiliare attraverso uno specifico incarico alla Società REAG.
Sulla base delle risultanze verrà presa la decisione in merito alle migliori soluzioni da adottare compreso anche l'eventuale alienazione di uno o più immobili, indicando a tal fine prioritariamente la Certosa di Pontignano, il Collegio Santa Chiara, il Palazzo Bandini. Inoltre si ritiene che debba essere valutato con la Regione Toscana la possibile alienazione di parte del Policlinico Le Scotte.
Qui di seguito una sintesi dei contenuti del documento.
Nel 2009 il piano persegue minori costi e maggiori ricavi per un ammontare complessivo di circa 17 milioni di euro. Negli anni successivi gli interventi garantiranno il progressivo raggiungimento dell'equilibrio di bilancio. L'attuazione del piano sarà costantemente monitorata in modo da verificare tempestivamente la corretta implementazione di quanto stabilito. Ogni tre mesi verrà discussa dagli Organi di governo dell'Università di Siena una relazione scritta inerente allo stato di avanzamento del piano stesso, preparata dal Rettore e dal Direttore amministrativo.
Nel 2009 non verranno attivate nuove procedure concorsuali per posti di professore di I e II fascia. Con riferimento al ruolo dei ricercatori, eventuali nuove procedure sono condizionate all'acqUisizione di finanziamenti ministeriali ex lege. Le prese di servizio dei vincitori di concorsi già conclusi saranno subordinate al riaccertamento della copertura finanziaria nel bilancio preventivo 2009 o successivi. Ugualmente, sino a riaccertamento della relativa copertura finanziaria in sede di bilancio preventivo 2009 o successivi, le procedure concorsuali in corso per il personale tecnico- amministrativo vengono sospese, così come le prese di servizio dei vincitori di concorsi già conclusi.
Analogamente non saranno attivate nuove procedure di reclutamento, se non alle medesime condizioni e subordinatamente agli stessi accertamenti.
Gli assegni di ricerca e le borse di dottorato saranno erogati in ragione dei contributi assegnati dal Ministero e dei fondi esterni disponibili. Il fondo per la ricerca (Par) assegnato dal 2009 ammonterà complessivamente a 1 milione 750 mila Euro.
Verrà fatto ricorso a tutte le forme di pensionamento anticipato dei docenti consentite dalla normativa; il personale tecnico-amministrativo verrà collocato a riposo al raggiungimento di 40 anni di contribuzione; viene esclusa la possibilità che l'Ateneo conceda il mantenimento in servizio oltre i limiti di età al personale docente e tecnico amministrativo.
La dotazione ordinaria di finanziamenti per i dipartimenti verrà ridotta dal 2009 del 50%; nello stesso anno verrà operato un forte contenimento delle spese relative ai servizi (utenze, manutenzione straordinaria, risorse elettroniche, rimborso spese personale esterno), oltre a una consistente riduzione dei servizi di sorveglianza e custodia. Verrà inoltre escluso il ricorso al lavoro interinale.
L'attività didattica e di ricerca verrà svolta, oltreché nelle facoltà dell'Ateneo, anche presso le sedi distaccate di Arezzo e Grosseto, per le quali dovranno comunque essere rivisti i rapporti convenzionali con le istituzioni locali per rendere certi ed adeguati i loro impegni finanziari. Le altre sedi distaccate potranno svolgere attività di ricerca alla condizione che, a consuntivo, non derivi alcun onere al bilancio dell'Ateneo.
Il numero dei corsi di studio sarà ridotto da 119 dell'anno accademico 2007/2008 a 88 dell'anno accademico 2009/2010; sarà ridotta la frammentazione della didattica, mentre dall'anno accademico 2009-2010 non sarà offerto alcun insegnamento che valga meno di 4 crediti.
I dipartimenti saranno aggregati, per raggiungere il numero massimo di 25. Vi sarà una riduzione significativa del numero dei master e dei corsi di perfezionamento, sulla base dei risultati formativi conseguiti e delle risorse finanziarie a disposizione, con particolare riguardo al loro "effettivo autofinanziamento".
Verranno definiti nel modo più rigoroso gli indicatori di produttività scientifica per selezionare i vincitori delle procedure concorsuali, a partire da quelli in corso di definizione da parte del Ministero. La ripartizione delle risorse fra facoltà e dipartimenti verrà collegata ai risultati della Valutazione Triennale della Ricerca da parte del CIVR (Comitato d'Indirizzo per la Valutazione della Ricerca).
Saranno individuate modalità di coordinamento e cooperazione fra gli Atenei della Toscana, con riferimento sia alle iniziative didattiche e scientifiche sia ad esigenze amministrative comuni.
Per quanto riguarda le strutture, verrà eseguita una verifica della congruità degli spazi in locazione rispetto alle attività istituzionali prioritarie. Verrà elaborato e realizzato in tempi rapidi un piano strutturale per la riorganizzazione e razionalizzazione del patrimonio immobiliare e della sua destinazione d'uso, finalizzato essenzialmente alla progressiva estinzione degli affitti passivi.
Contestualmente alla attuazione del Piano di risanamento, dovrà essere affrontato il problema del disavanzo pregresso. A tal fine il Consiglio di Amministrazione ha già attivato procedure di valorizzazione del patrimonio immobiliare attraverso uno specifico incarico alla Società REAG.
Sulla base delle risultanze verrà presa la decisione in merito alle migliori soluzioni da adottare compreso anche l'eventuale alienazione di uno o più immobili, indicando a tal fine prioritariamente la Certosa di Pontignano, il Collegio Santa Chiara, il Palazzo Bandini. Inoltre si ritiene che debba essere valutato con la Regione Toscana la possibile alienazione di parte del Policlinico Le Scotte.