SIENA. Simone Bezzini, segretario provinciale del Partito democratico interviene in merito alla difficile condizione finanziaria in cui versa l’Università senese.
"Le notizie emerse dall’ultimo consiglio di amministrazione dell’Università confermano l’esistenza di una preoccupante situazione debitoria che, se non affrontata radicalmente, rischia di gettare ombre sul futuro della più importante istituzione formativa e di ricerca della nostra provincia. Tutto il sistema universitario nazionale – afferma Bezzini – soffre di una carenza di risorse, aggravata dalla politica di tagli del governo di centrodestra, che mira alla privatizzazione del sistema di istruzione superiore, attraverso la trasformazione degli atenei in fondazioni private. Pur soffrendo di questo quadro nazionale, non è possibile nascondere che la grave situazione debitoria dell’Università di Siena sia stata alimentata da carenze ed errori sia delle gestioni del passato e che di quelle del presente.
Mi ha suscitato molta perplessità il modo in cui l’opinione pubblica, i lavoratori e la comunità universitaria hanno appreso la notizia della pesante condizione finanziaria in cui versa l’ateneo, uscita prima sulle pagine di un giornale locale, rispetto agli atti contabili ufficiali. Tutto questo, è innegabile, suscita forti dubbi sulla gestione amministrativa e non solo. Al corpo docente, agli studenti e a tutto il personale dell’ateneo va la nostra vicinanza in un momento difficile e di così grande incertezza.
L’Università di Siena ha bisogno di un progetto strategico di riorganizzazione concreto, entro il quale si collochi il necessario risanamento finanziario, sollecitato da tempo dalle istituzioni locali e dalle forze politiche del centrosinistra. Un progetto di qualificazione e riorganizzazione della didattica e della ricerca, che riduca la dispersione; si focalizzi sulla qualità; che coniughi partecipazione, assunzione di responsabilità e trasparenza nei processi decisionali e che valorizzi il merito, a partire da un sistema di valutazione rigoroso. La mancanza di un progetto strategico di tale spessore più volte richiesto dalla comunità universitaria e dalle istituzioni senesi, è tra le cause principali delle attuali difficoltà di metodo e di merito. Appare quindi decisivo accompagnare il risanamento finanziario, fatto di scelte coraggiose e difficili, con la definizione di un progetto di riorganizzazione dell’offerta didattica, della ricerca e dei processi amministrativi. Questa credo sia anche l’unica condizione perché possa realizzarsi la necessaria convergenza responsabile di forze che vadano oltre l’Ateneo, coinvolgendo in un tavolo di confronto la Regione, le istituzioni locali e le organizzazioni sindacali.
Per la realizzazione di questa convergenza sono necessari chiari e trasparenti passaggi: una definita esplicitazione dell’effettiva situazione finanziaria, certificata da una struttura esterna autorevole e indipendente; un piano di risanamento che non sia semplicemente contabile, ma che sia inserito in un piano di riorganizzazione strategica e una discontinuità nella gestione e nella struttura direzionale interna all’ateneo. L’Università di Siena rappresenta non soltanto una gloriosa istituzione della tradizione, ma soprattutto una risorsa di investimento sul sapere decisiva per il territorio senese. Una risorsa che per guardare al futuro, però, deve affrontare in profondità la situazione del presente”.