di Augusto Mattioli
SIENA. Una manifestazione molto preoccupata quella che oggi si è snodata nel centro storico. Tra rettorato, piazza del Campo, Duomo, Piazza Matteotti e Piazza Salimbeni. Soprattutto dopo l’arrivo della relazione, molto tecnica a quanto sembra (e ancora top secret) sulla situazione finanziaria dell’ateneo, dell’ispettore del ministero dell’economia. Oltre cento pagine più tante tabelle.
Un corteo di circa seicento dipendenti tecnico amministrativi, scortato anche molta Polizia e Carabinieri, ha attraversato la città soffermandosi davanti Comune, Provincia, prefettura, banca Montepaschi, Camera di commercio, per fare presente loro, ma anche alla città nel suo insieme – che non sembra avere molta consapevolezza della gravità della crisi – le difficoltà che l’ateneo sta vivendo da molti mesi. Difficoltà che per i tecnico amministrativi andranno a incidere sullo stipendio (come è accaduto per il collaboratori linguistici), perché la mancata approvazione del contratto integrativo delle progressioni economiche orizzontali farà perdere loro dai 360 ai 900 euro l’anno. Su uno stipendio medio di 1200 euro. Ma è emerso che nel fondo per l’integrativo non c’erano i soldi per le cosiddette Peo e che sarebbero state pagate delle somme in più che devono essere restituite. Sui criteri della gestione di questo fondo non sono mancati interrogativi da parte dei sindacati dell’ateneo. Ma del resto non bisogna sorprendersi vista la situazione complessiva dei conti.
Ovviamente la manifestazione ha – ancora una volta – sottolineato i problemi dell’ateneo. Il cui piano di risanamento nella relazione ministeriale a quanto pare viene criticato e sostanzialmente bocciato. Il fatto è che, se non si aggrediscono le cause che determinano un passivo tra i 20 e e 30 milioni all’anno, la situazione è lontana da una soluzione che possa rendere più sereno il futuro dell’università e di chi ci lavora. La situazione però si intreccia anche con la situazione politica che già in fibrillazione in vista delle amministrative. Per cui è forte la tentazione di utilizzare l’ateneo per la lotta elettorale.
Intanto il rettore Silvano Focardi, giovedì sarà ancora a Roma per incontri ai ministeri dell’Università e delle Finanze. Nell’incontro di questo pomeriggio tra sindacati e rettore Focardi era anche stata fatta la proposta che assieme allo stesso rettore ci fossero anche alcuni sindacalisti, ma è stata bocciata.
Un incontro urgente con il governo lo hanno chiesto il sindaco Maurizio Cenni e il presidente della Provincia Simone Bezzini. “Una richiesta avanzata per la prima volta già un anno fa e rimasta senza risposte – sottolineano in una nota congiunta – continuiamo dunque a richiedere all'esecutivo di convocare un tavolo nazionale di crisi e di avere un pronunciamento chiaro sulle intenzioni del ministero riguardo al decreto di nomina del nuovo Rettore. Nessun rinvio e nessuna riposta negativa sono ammissibili sulla convocazione del tavolo istituzionale di crisi”.
SIENA. Una manifestazione molto preoccupata quella che oggi si è snodata nel centro storico. Tra rettorato, piazza del Campo, Duomo, Piazza Matteotti e Piazza Salimbeni. Soprattutto dopo l’arrivo della relazione, molto tecnica a quanto sembra (e ancora top secret) sulla situazione finanziaria dell’ateneo, dell’ispettore del ministero dell’economia. Oltre cento pagine più tante tabelle.
Un corteo di circa seicento dipendenti tecnico amministrativi, scortato anche molta Polizia e Carabinieri, ha attraversato la città soffermandosi davanti Comune, Provincia, prefettura, banca Montepaschi, Camera di commercio, per fare presente loro, ma anche alla città nel suo insieme – che non sembra avere molta consapevolezza della gravità della crisi – le difficoltà che l’ateneo sta vivendo da molti mesi. Difficoltà che per i tecnico amministrativi andranno a incidere sullo stipendio (come è accaduto per il collaboratori linguistici), perché la mancata approvazione del contratto integrativo delle progressioni economiche orizzontali farà perdere loro dai 360 ai 900 euro l’anno. Su uno stipendio medio di 1200 euro. Ma è emerso che nel fondo per l’integrativo non c’erano i soldi per le cosiddette Peo e che sarebbero state pagate delle somme in più che devono essere restituite. Sui criteri della gestione di questo fondo non sono mancati interrogativi da parte dei sindacati dell’ateneo. Ma del resto non bisogna sorprendersi vista la situazione complessiva dei conti.
Ovviamente la manifestazione ha – ancora una volta – sottolineato i problemi dell’ateneo. Il cui piano di risanamento nella relazione ministeriale a quanto pare viene criticato e sostanzialmente bocciato. Il fatto è che, se non si aggrediscono le cause che determinano un passivo tra i 20 e e 30 milioni all’anno, la situazione è lontana da una soluzione che possa rendere più sereno il futuro dell’università e di chi ci lavora. La situazione però si intreccia anche con la situazione politica che già in fibrillazione in vista delle amministrative. Per cui è forte la tentazione di utilizzare l’ateneo per la lotta elettorale.
Intanto il rettore Silvano Focardi, giovedì sarà ancora a Roma per incontri ai ministeri dell’Università e delle Finanze. Nell’incontro di questo pomeriggio tra sindacati e rettore Focardi era anche stata fatta la proposta che assieme allo stesso rettore ci fossero anche alcuni sindacalisti, ma è stata bocciata.
Un incontro urgente con il governo lo hanno chiesto il sindaco Maurizio Cenni e il presidente della Provincia Simone Bezzini. “Una richiesta avanzata per la prima volta già un anno fa e rimasta senza risposte – sottolineano in una nota congiunta – continuiamo dunque a richiedere all'esecutivo di convocare un tavolo nazionale di crisi e di avere un pronunciamento chiaro sulle intenzioni del ministero riguardo al decreto di nomina del nuovo Rettore. Nessun rinvio e nessuna riposta negativa sono ammissibili sulla convocazione del tavolo istituzionale di crisi”.