Riccaboni si è fatto carico di un confronti con i rettori della Toscana

SIENA. Noi di Link Siena, come rappresentanti delle studentesse e degli studenti dell’Università degli studi di Siena, dopo esserci in questi giorni mobilitati in merito alla presentazione da parte del Ministro Profumo del D.Lgs n°68 del 29/03/2012, siamo riusciti a presentare alla seduta ordinaria del Senato Accademico del 5 febbraio 2013, una mozione in cui si esprime a nome del Rettore e dell’intera comunità accademica, forti perplessità rispetto all’impatto che tale decreto, con i suoi requisiti, potrebbe avere nei confronti del futuro Diritto allo Studio sia a livello nazionale che a livello toscano, anche attraverso le sue ormai innumerevoli decurtazioni.
Il Senato ha posto maggiormente l’attenzione proprio sul livello toscano, esprimendo forte preoccupazione per le conseguenze che tale decreto potrebbe avere sulla qualità del diritto allo studio regionale, il quale è alla base dell’eccellenza sui cui si poggiano le università della Regione Toscana. La mozione, approvata all’unanimità, ha trovato come risposta una grande sensibilità da parte del Rettore Angelo Riccaboni, che si è fatto carico di un confronto con i rettori delle altre università toscane, per assumere una posizione condivisa da far pervenire all’Assessore all’Alta Formazione Stella Targetti e al presidente del Diritto allo Studio Moretti.
Ringraziamo, per tanto, i componenti del Senato Accademico per il sostegno e la solidarietà dimostrataci. Proprio nella giornata di ieri abbiamo lanciato un appello all’Assessore Targetti e al Presidente della Regione Toscana Rossi, a nome dei tre rappresentanti degli studenti in Consiglio d’Amministrazione dell’Azienda Regionale per il Diritto allo Studio toscano, affinché il 7 febbraio, quando avrà luogo la “Conferenza Stato-Regioni”, facciano pervenire le nostre preoccupazioni e diano un parere negativo, tanto sui i contenuti che tale decreto contiene che per le modalità e le tempistiche con cui viene presentato dal Ministro Profumo.
Non possiamo non sottolineare come il decreto sia stato presentato a tre settimane dal voto e a Camere sciolte, senza alcun dibattito pubblico che entri nel merito delle proposte. Così facendo è assolutamente evidente come il Ministro dimostri una chiara volontà di chiusura. Come Link Siena metteremo in campo nei prossimi giorni, e quindi in vista della conferenza, una mobilitazione che provi in ogni modo a contrastare un decreto che, così come è stato scritto e proposto, nega di fatto il diritto allo studio e ogni possibilità di accesso al precorso formativo universitario, in un momento in cui, come è stato dimostrato dai dati degli ultimi giorni, è molto forte l’abbandono degli studi.
La nostra battaglia, come dimostrato dal Senato Accademico di oggi, è una battaglia principalmente di civiltà.
Link Siena
Il Senato ha posto maggiormente l’attenzione proprio sul livello toscano, esprimendo forte preoccupazione per le conseguenze che tale decreto potrebbe avere sulla qualità del diritto allo studio regionale, il quale è alla base dell’eccellenza sui cui si poggiano le università della Regione Toscana. La mozione, approvata all’unanimità, ha trovato come risposta una grande sensibilità da parte del Rettore Angelo Riccaboni, che si è fatto carico di un confronto con i rettori delle altre università toscane, per assumere una posizione condivisa da far pervenire all’Assessore all’Alta Formazione Stella Targetti e al presidente del Diritto allo Studio Moretti.
Ringraziamo, per tanto, i componenti del Senato Accademico per il sostegno e la solidarietà dimostrataci. Proprio nella giornata di ieri abbiamo lanciato un appello all’Assessore Targetti e al Presidente della Regione Toscana Rossi, a nome dei tre rappresentanti degli studenti in Consiglio d’Amministrazione dell’Azienda Regionale per il Diritto allo Studio toscano, affinché il 7 febbraio, quando avrà luogo la “Conferenza Stato-Regioni”, facciano pervenire le nostre preoccupazioni e diano un parere negativo, tanto sui i contenuti che tale decreto contiene che per le modalità e le tempistiche con cui viene presentato dal Ministro Profumo.
Non possiamo non sottolineare come il decreto sia stato presentato a tre settimane dal voto e a Camere sciolte, senza alcun dibattito pubblico che entri nel merito delle proposte. Così facendo è assolutamente evidente come il Ministro dimostri una chiara volontà di chiusura. Come Link Siena metteremo in campo nei prossimi giorni, e quindi in vista della conferenza, una mobilitazione che provi in ogni modo a contrastare un decreto che, così come è stato scritto e proposto, nega di fatto il diritto allo studio e ogni possibilità di accesso al precorso formativo universitario, in un momento in cui, come è stato dimostrato dai dati degli ultimi giorni, è molto forte l’abbandono degli studi.
La nostra battaglia, come dimostrato dal Senato Accademico di oggi, è una battaglia principalmente di civiltà.
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