SIENA. La profonda crisi finanziaria dell’Università e il conseguente piano di risanamento stanno iniziando ad avere effetti molto negativi anche per la città. In particolare per i settori più deboli.
Tra le sessanta e le settanta persone della Cooperativa Solidarietà che ha finora garantito, con 160 persone, servizi per l’ateneo, perderanno il lavoro dall’inizio del prossimo anno. Tra queste una ventina con problemi fisici e psichici. La denuncia è stata fatta questa mattina da Cgil e Uil del settore della funzione pubblica.
“Tolgono il lavoro a noi quando i casini li hanno fatti loro”, hanno sottolineato con rabbia alcuni interessati alla questione alla fine dell’incontro svoltosi alla Cgil.
Un piano di risanamento quello dell’ateneo che presuppone sacrifici come ha detto qualche giorno fa il nuovo direttore amministrativo Emilio Miccolis. Dagli incontri che il sindacato ha avuto con il rettore Silvano Focardi e con il presidente della Provincia Fabio Ceccherini si è capito che sono nulle o quasi le possibilità di evitare che queste persone restino a casa.
”Semmai – ha detto Roberto Carletti, responsabile della funzione pubblica della Cgil – di dilazionare i tagli per trovare delle soluzioni alternative. Abbiamo fatto questo incontro perché sappiamo che c’è anche questo problema oltre a quelli interni all’ateneo. E’ necessario che non ci si dimentichi di queste persone”. In ogni caso occorre del tempo "per trovare delle soluzioni e concretizzare un progetto di ricollocazione”.
Durante l’incontro si è parlato anche dei finanziamenti ottenuti dall’Università dalla Fondazione Mps, deliberati sulla base di progetti presentati. “Sarebbe opportuno – ha detto Gianfranco Mazza della Cisl – che questi soldi fossero impiegati tenendo conto della situazione dell’ateneo e cambiandone possibilmente la destinazione. Pur con tutto il rispetto per gli studenti, non siamo d’accordo di spendere 200 mila euro per dei campi di calcetto”.
Università: i tagli colpiscono la Cooperativa Solidarietà
di Augusto Mattioli