SIENA. Sulle recenti decisioni del consiglio d'amministrazione dell'Università intervengono FLC-CGIL, CISL-Università, UIL-PA-UR, CONFSAL-CISAPUNI, C.S.A. della CISAL/Università, RSU d'Ateneo.
Riportiamo di seguito il testo integrale della nota delle organizzazioni sindacali.
"Il contesto politico che il sistema universitario italiano sta vivendo, attraverso le devastanti politiche governative, incarnate dal D.L. n.112/08 e dalla nuova legge Finanziaria 2008, in discussione alla Camera dei Deputati, delinea per la Pubblica Amministrazione e, in particolar modo per le Università, un progetto del Governo chiaro per Scuola, Università e Ricerca: da una parte tagli pesantissimi e indiscriminati, una raschiatura del barile che esprime totale indifferenza rispetto alle conseguenze sulle istituzioni interessate e rivela l'assenza di qualsiasi impostazione di programma che non sia la pura riduzione del settore pubblico, dall'altra una forte spinta alla privatizzazione ed esternalizzazione delle funzioni.
L'aspetto più deleterio che detta il D.L. 112/08 è quello che permette agli Atenei la trasformazione in Fondazioni di diritto privato, con l'alienazione dei beni per pagare le spese correnti e finanziare gli investimenti. Siamo di fronte al combinato disposto di norme che, attraverso la leva della riduzione del finanziamento e quella della privatizzazione, stravolgono l'assetto, la missione, la natura stessa dell'istituzione universitaria come l'abbiamo per secoli conosciuta.
L'Amministrazione dell’Università degli Studi di Siena ha presentato al CdA, nella seduta del 14 luglio, una delibera con cui si modifica la pianta organica, riducendola di 102 unità, e si procede anticipatamente, a partire dal 1 ottobre 2008, alla stabilizzazione del personale precario, vincolando così l'approvazione della manovra di stabilizzazione all'approvazione della riduzione della pianta organica, recentemente deliberata dal CdA.
I rappresentanti del personale tecnico amministrativo in CdA hanno ritenuto pertanto, responsabilmente, di esprimere il loro parere positivo al fine di non produrre un danno ai precari in attesa di stabilizzazione che, in altro modo, avrebbero visto compromesso il rapporto di lavoro, anche se quanto presentato e approvato non risponde agli impegni presi negli ultimi due anni e crea un risparmio di gestione tutto a svantaggio del personale tecnico amministrativo. A tal proposito è giusto sottolineare che gli sprechi non riguardano solo la gestione degli organici del personale tecnico amministrativo, ma la complessiva gestione degli organici e, più in generale, la gestione dell'intero Ateneo.
Le OO.SS. (FLC-CGIL, CISL-Università, UIL-PA-UR, CONFSAL-CISAPUNI, C.S.A. della CISAL/Università) e le RSU d'Ateneo hanno scritto una lettera ai membri del Consiglio, al Rettore e al Direttore Amministrativo, chiedendo che si portasse avanti la manovra sulla stabilizzazione dei contratti di lavoro a tempo determinato e che si rimandassero invece ad uno o più momenti successivi tutte le altre tematiche relative alle future strategie di Ateneo, al fine di garantire riflessioni più ampie, condivise e articolate, che coinvolgessero l'intera comunità universitaria; tutto ciò infatti non può essere affrontato con provvedimenti parziali che rischiano di peggiorare gli effetti dei prossimi atti legislativi.
Mentre nel resto d'Italia gli Atenei si stanno mobilitando e manifestano il rifiuto di queste norme inaccettabili, a Siena l'Amministrazione ha dimostrato una sordità poco comprensibile, proponendo una delibera e un piano triennale che anticipano, con un atto ancora più duro, l'applicazione delle leggi nazionali, attraverso il totale blocco del "turn over" del solo personale tecnico e amministrativo. Questa chiusura ad una discussione più ampia getta molti dubbi e preoccupazione sul futuro dell'Università degli Studi di Siena e dei suoi dipendenti, per questo sarebbe opportuno aprire un dialogo e un confronto con tutte le istituzioni".