SIENA. Le Organizzazioni Sindacali e le loro specifiche attribuzioni sono previste e disciplinate da una disposizione della Carta Costituzionale (art. 39) e, in ultima analisi, dalla legge n. 300 del 20 maggio 1970 (Statuto dei Lavoratori) e successive modifiche ed integrazioni.
Su questi principi è basata la richiesta di partecipazione attiva ed coinvolgente ai processi iniziati dall'Amministrazione che attengono al personale tecnico amministrativo.
Questo silenzio è un macigno. Se potessi lo afferrerei nel pugno della mano e lo scaglierei contro l'indifferenza, l'ipocrisia e le bugie di chi sta distruggendo la nostra Università e il futuro di chi ci lavora.
La risposta al documento presentato da tutti i rappresentanti delle OO.SS. in CdA (durante la seduta del 5 febbraio 2010), votato dalle lavoratrici e i lavoratori riuniti in assemblea venerdì 5 febbraio 2010, non c'è stata. La stiamo ancora aspettando.
Ma a guardare bene ciò che nel frattempo è accaduto in questa settimana è come se l'avessimo avuta. Il silenzio del CdA e del Rettore sono come dei macigni che si vanno a porre in mezzo alla strada che dovrebbe condurre ad un adeguato rapporto con le OO.SS., il personale tecnico amministrativo, quello della docenza e gli Organi di governo di questo Ateneo.
L'unica "risposta" dell'amministrazione, dopo il nostro intervento in CdA è stata la convocazione di una serie di incontri con tutto il personale a partire da lunedì 15 febbraio 2010.
Sui giornali (vedi La Nazione di sabato) c'è stata data un'altra risposta indiretta, peraltro non smentita. Il CdA avrebbe già previsto di utilizzare personale universitario per il servizio di posta interno, a seguito della perdita del personale della cooperativa "Solidarietà", e tutto questo senza un confronto con le OO.SS.. Quando si è deciso tutto ciò e secondo quali regole?
Forse siamo stati fraintesi. Forse qualcuno non ha capito il senso delle parole contenute nel nostro documento.
Solo il Direttore Amministrativo, che si dice perplesso sull'azione dei sindacati, risponde su alcune questioni in ordine sparso.
Proviamo a fare il punto.
Mobilità: nessuno ha mai detto che l'amministrazione prevede in questo momento di attuare una mobilità coatta, ma volontaria, e anche nel documento non se ne fa cenno. Le OO.SS., su mandato dell'assemblea, hanno chiesto di essere rese partecipi della questione perché non si può dividere la mobilità esterna dalla riorganizzazione del lavoro e da un adeguato controllo sull'uso della mobilità interna e sui problemi che potranno derivare da nuovi carichi di lavoro.
AOUS: le OO.SS. chiedono che si faccia un incontro di contrattazione, e visto che è passato più di un mese da quando fu fatta la richiesta (12 gennaio 2010), l'amministrazione è già in difetto sulla richiesta di incontro urgente che prevede una risposta entro cinque giorni. Nessuna data è stata ad oggi comunicata. Nel nostro documento comunque viene ribadito che deve essere ripristinato il tavolo di contrattazione, fermo da oltre un anno e mezzo. Appare strano che qualcuno possa stupirsi della richiesta, visto che la stessa Amministrazione dovrebbe avere interesse a far rispettare il proprio ruolo di datore di lavoro del personale universitario in convenzione, che mantiene a tutt'oggi il suo status giuridico di dipendente dell'università degli studi di Siena.
L'amministrazione Aziendale, da parte sua, ha modificato dei regolamenti interni e stipulato nuovi contratti integrativi senza nemmeno interpellare l'Amministrazione dell'Ateneo né le OO.SS. universitarie.
Commissioni sui Dipartimenti ed i Centri Servizi di Facoltà: chiediamo di sapere cosa è stato deciso nelle prime riunioni queste commissioni.
Inoltre chiediamo di sapere a questo punto perché per i centri servizi d'Ateneo sono già partite delle schede da far riempire ai direttori, avente per oggetto il personale tecnico e amministrativo. Queste schede, il cui contenuto non è stato minimamente condiviso o discusso con le OO.SS., chi le ha predisposte e a quale scopo? Chiediamo immediatamente di discutere dei criteri che si dovranno utilizzare per un monitoraggio del personale in rapporto ai servizi e alle strutture.
A nostro avviso, sembra si sia deciso di percorrere una strada pericolosa.
L'amministrazione crede sia utile, nel momento in cui il personale avanza richieste chiare e legittime, gettare il panico e rafforzare il rapporto di subalternità del personale tecnico e amministrativo e tutto il personale precario (anche anche quello della docenza) nei confronti del personale docente strutturato.
Facendo leva sul fatto che la mancanza di soldi, a partire dai mesi di aprile-maggio, ci metterà in condizione solo di permettere l'intervento di uno o più commissari di governo, l'amministrazione accusa di pari passo le OO.SS. di usare la stampa in modo strumentale. Chi pensa di poter ridurre al silenzio il confronto con le OO.SS. e tenere supino il personale, sbaglia.
La paura di essere commissariati e la grave situazione economica non possono essere utilizzate come alibi per realizzare progetti di ridimensionamento del ruolo del personale tecnico amministrativo nel futuro di questo Ateneo.
RSU d'Ateneo – CISAL – CISL Università – CISAPUNI – FLC-CGIL – RdB PUBBLICO IMPIEGO – Uil Pa-Ur – UGL UNIVERSITA