"Gli stabilizzandi dell'Università degli Studi di Siena si rivolgono alle Istituzioni territoriali che governano la Città e la Provincia di Siena al fine di portare a conoscenza la situazione nella quale versano.
Se le vicende dell'Ateneo senese riempiono le pagine dei giornali locali che pubblicano cifre, buchi e sprechi, mirando sempre alla notizia che più fa sensazione, poco si parla di un dramma reale, concreto ed effettivo che si sta consumando.
Inesorabilmente, uno alla volta, quaranta dipendenti universitari, quaranta persone, quaranta cittadini di questa comunità, quaranta famiglie, hanno già perso o perderanno il lavoro a causa della scadenza dei contratti a tempo determinato e del blocco delle stabilizzazioni. Qualcuno sta già sperimentando l'avvilente calvario dell'Ufficio per l'impiego, del curriculum rifiutato, delle inutili attese. A qualcun altro toccherà fra pochi giorni: dieci entro la fine del 2009, i rimanenti a partire dal 2010.
Da un anno si ripetono i nostri pellegrinaggi al Rettorato; da un anno riceviamo dai vertici dell'Ateneo rassicurazioni che hanno creato aspettative, ma in realtà erano volte più che altro ad evitare che si facesse troppo chiasso intorno a questa Università già tanto danneggiata nella sua immagine pubblica.
La nota inviata stamattina dal nostro rettore Prof. Silvano Focardi, nella quale si informa “con vivo piacere e soddisfazione il personale docente e tecnico amministrativo dell'Università degli Studi di Siena, le Istituzioni e la cittadinanza tutta, che la nostra Università è nelle condizioni di svolgere la sua attività di ordinaria amministrazione” provoca in noi profonda amarezza.
È infatti tempo che la Città sappia che l'Università degli Studi di Siena non rinuncia solo ai suoi gioielli architettonici per tentare di uscire dalla crisi. L'Ateneo ha effettuato tagli sul personale già a partire da gennaio di quest’anno, tagli che da tante parti si chiedevano, poiché si diceva e si continua a dire che “è ora che l'Università cessi di essere uno stipendificio”. Peccato che il criterio usato sia quantomeno opinabile: semplicemente, si taglia la parte più debole al fine di conferire maggiore credibilità al progetto di risanamento. Ai 40 tecnici che alla scadenza del loro contratto a tempo determinato verranno liquidati non è stata proposta alcuna alternativa che consenta di evitare loro il dramma della disoccupazione, né sono stati presi provvedimenti per colmare il vuoto lasciato dalle loro posizioni lavorative, che comporterà pertanto inevitabili conseguenze sulle attività e sulla qualità dei servizi dell'ateneo.
Ci pare opportuno sottolineare che i “tagli” sono persone, con le loro famiglie, le loro storie e le loro professionalità. Persone che lavorano all’Università non da tre anni, requisito minimo per la stabilizzazione, ma da molto più tempo e con diverse tipologie di contratto di tipo subordinato o parasubordinato, nella ricerca, nella didattica e nei servizi. Le loro posizioni si sono concretizzate a seguito di regolari procedure concorsuali in un contratto a tempo determinato: unico lasciapassare per la stabilizzazione.
Già, ma la parola “stabilizzazione” è tabù, ormai. “E' tutta colpa della stabilizzazione, se l'Ateneo è in malora; troppi tecnici, troppi uffici, troppo personale”. E intanto, ad esempio, alcune sale di lettura delle nostre biblioteche fra pochi giorni chiuderanno, e non sarà più possibile garantire l’apertura serale. Ricordiamo a questo proposito che i servizi delle biblioteche fanno parte dei parametri qualitativi in base ai quali il Ministero eroga i fondi del finanziamento ordinario alle università.
Ma noi non abbiamo bisogno di essere assunti: siamo già dipendenti, facciamo già parte dell'organico, timbriamo il cartellino tutti e giorni e veniamo pagati su fondi di Ateneo come i nostri colleghi, come tutto il personale docente e non docente. Stabilizzare non significa fare nuove assunzioni, ma dare stabilità e garantire diritti a chi fino ad oggi non ne ha goduto affatto o in modo limitato.
Ognuno di noi ha un ruolo che, in questi anni, ha svolto con coscienza, impegno e coraggio pur non avendo la certezza del contratto a tempo indeterminato. Abbiamo contribuito, assieme ai nostri colleghi, a fornire quei servizi, quelle attività di supporto alla ricerca e alla didattica e quella qualità che hanno consentito al nostro Ateneo di ottenere posizioni di primato a livello nazionale (cfr. graduatoria Atenei pubblicata a fine luglio dal Sole 24 ore).
Ci è parso pertanto opportuno, dato che il nostro datore di lavoro, l'Università degli Studi di Siena, sembra non poter fare niente per noi e per le nostre famiglie, rivolgersi a tutte le Istituzioni presenti nel Territorio e nella Città, a quanti le governano e che noi stessi abbiamo chiamato a rappresentarci, affinché si affianchino all'Ateneo nello sforzo di cercare una soluzione per i dipendenti in scadenza di contratto. Dovete sapere, dovete avere coscienza, fortemente e chiaramente, che la crisi dell'Università degli Studi di Siena sta generando una vera e propria emergenza sociale.
Quaranta disoccupati in più in una realtà come Siena sono una crisi nella crisi, della quale è doveroso prendere coscienza e mettere in atto gli opportuni provvedimenti per salvaguardare la dignità delle persone e la qualità della vita delle loro famiglie.
Simone Taddei, ex segreterie studenti, contratto scaduto 12/09/2009
Stefano Cipriani, Biblioteca Polo Aretino, scadenza contratto 19/11/2009
Laura Giusti, Biblioteca Lettere Siena, scadenza contratto 19/11/2009
Federica Leone, Biblioteca di Economia, scadenza contratto 28/11/2009
Paola Giustini, Biblioteca Polo Aretino, scadenza contratto 29/11/2009
Silvia Romagnoli, Dpt. Scienze Ambientali, scadenza contratto 30/11/2009
Beatrice Tordini, Biblioteca Circolo Giuridico, scadenza contratto 06/12/2009
Giulia Vivi, Biblioteca di Lettere, scadenza contratto 12/12/2009
Alessia Apreda, Biblioteca circolo giuridico, scadenza contratto 12/12/2009
Cristina Lorenzini, Biblioteca Circolo Giuridico, scadenza contratto 14/12/2009
Daniele Mazzolai, Biblioteca Economia, scadenza contratto 18/12/2009
Gabriele Petri, Dpt. Scienze Ambientali, scadenza contratto 27/01/2010
Luciana Fortini, Biblioteca Polo Grossetano, scadenza contratto 26/01/2010 (in maternità dal 29/11/2009)
Ilaria Martini, Dipartimento di Politica economica, Finanza e Sviluppo, scadenza contratto 07/02/2010
Ilaria Neri, Centro Servizi di Ateneo CUTVAP, scadenza contratto 14/02/2010
Laura Guasti, Biblioteca circolo giuridico, scadenza contratto 11/03/2010
Martina Tassi, Biblioteca Circolo Giuridico, scadenza contratto 11/03/2010
Antonella Dragonetti, Biblioteca di Economia, scadenza contratto 11/03/2010
Virginia Vuotto, Biblioteca di Scienze Matematiche Fisiche e Naturali, scadenza contratto 11/03/2010
Marella Mislei, Biblioteca circolo giuridico, scadenza contratto 25/03/2010
Andrea Sampoli, Dpt. Scienze della Comunicazione, scadenza contratto 12/12/2010
Guido Paccagnini, Dpt Scienze della Comunicazione, scadenza contratto 26/03/2011
Giovanni Berardino, Scuola Superiore S. Chiara, scadenza contratto 1/04/2011
Francesca Mattioli, Scuola Superiore S. Chiara, scadenza contratto 01/04/2011
Lorenzo Donati, Dpt. Scienze Ambientali "G. Sarfatti", scadenza contratto 3/5/2011
Beatrice Arezzini, Dpt.Fisiopatol, Med Sperim.San. Pubb., scadenza contratto 29/07/2011
Stefania Lorenzini, Dpt. Neuroscienze, scadenza contratto 31/07/2012
