di Alessandra Siotto
SIENA. Nella seduta odierna (23 marzo) del consiglio comunale cittadino, oltre allo scontro politico tra i consiglieri di maggioranza e opposizione, sono state affrontate varie interrogazioni.
Il sindaco di Siena Maurizio Cenni ha risposto ad una interrogazione, presentata da Massimo Bandini sul dissesto finanziario dell'Università, affermando che “le indagini faranno il loro corso per verificare le responsabilità dal dissesto”. “A sostegno dei lavoratori dell'Ateneo – ha detto Cenni – sono stati fatti vari interventi e ricordo che una parte consistente del bando straordinario della Fondazione MPS del 2008 è servita ad aiutare questi occupati. In particolare, una parte dell'intervento ha permesso ai lavoratori delle cooperative sociali di presentare progetti che sono stati finanziati dal bando della Fondazione. E' stato, inoltre, sottoscritto un protocollo con la Provincia per la mobilità: verrà effettuata una mappatura per vedere come collocare i lavoratori che volessero fare mobilità. Anche il passaggio di proprietà delle Scotte non riguarda i lavoratori in modo diretto, ma in modo indiretto sì. Il tema cruciale, comunque, è che non devono esserci squilibri nel bilancio dell'Ateneo, per evitare che tra qualche anno si ricrei la stessa situazione”.
Riguardo ad un probabile pedaggio a pagamento sulla Siena-Firenze, il sindaco Cenni ha affermato che “per il momento non ci sono novità riguardo a questa ipotesi”.
In merito agli sviluppi urbanistici della zona della stazione, l'assessore Minuti ha spiegato che, grazie al finanziamento regionale, verranno realizzati un'area di arrivo dei pullman in via Lombardi, per la quale i lavori inizieranno nel 2011, ed un collegamento tra binari che è stato già approvato”. “Inoltre – ha proseguito l'assessore all'urbanistica – è già stato realizzato un sottopassaggio pedonale e per la risalita meccanizzata la fine dei lavori è prevista per i primi giorni settembre prossimo, ma, poiché l'appalto consente il premio di accelerazione, potrebbe entrare in funzione anche prima”.
Il consigliere Falorni, a nome delle Liste Civiche, ha presentato un'interrogazione a proposito della Consulta dell'Immigrazione del Comune di Siena, nata nel gennaio 2003 e riunitasi l'ultima volta nella primavera del 2004. L'assessore Fabbri ha spiegato che “le ultime due riunioni indette, erano andate completamente deserte e quindi di fatto la Consulta oggi non esiste più”. “Questo organismo – ha proseguito l'assessore – riuniva tre associazioni di stranieri che hanno iniziato a non partecipare più; noi abbiamo mandato vari inviti, ma nonostante le nostre sollecitazioni le associazioni non si sono più formate. Con la riforma dei servizi e la nascita degli sportelli, le consulte non funzionano più da nessuna parte, perchè gli stranieri si rivolgono ai servizi per soddisfare i loro bisogni. Ad esempio, al nostro sportello ci sono 800 persone all'anno; inoltre c'è la rete di solidarietà e tante associazioni a cui gli immigrati fanno riferimento per i documenti, la casa e il lavoro. Quindi, una volta offerti i servizi, il bisogno di rappresentanza evidentemente è caduto”. “Un altro problema – ha aggiunto Fabbri – è che ci sono troppe etnie e poco numerose: oltre 40 nazionalità non hanno rappresentanza specifica e non esistono associazioni; ad esempio albanesi e rumeni – nonostante il numero elevato ndr – non hanno mai avuto un'associazione o una rappresentanza e quindi la Consulta è uno strumento che non funziona più e aveva valore solo in una fase in cui si sollecitavano i servizi”.
Il sindaco di Siena Maurizio Cenni ha risposto ad una interrogazione, presentata da Massimo Bandini sul dissesto finanziario dell'Università, affermando che “le indagini faranno il loro corso per verificare le responsabilità dal dissesto”. “A sostegno dei lavoratori dell'Ateneo – ha detto Cenni – sono stati fatti vari interventi e ricordo che una parte consistente del bando straordinario della Fondazione MPS del 2008 è servita ad aiutare questi occupati. In particolare, una parte dell'intervento ha permesso ai lavoratori delle cooperative sociali di presentare progetti che sono stati finanziati dal bando della Fondazione. E' stato, inoltre, sottoscritto un protocollo con la Provincia per la mobilità: verrà effettuata una mappatura per vedere come collocare i lavoratori che volessero fare mobilità. Anche il passaggio di proprietà delle Scotte non riguarda i lavoratori in modo diretto, ma in modo indiretto sì. Il tema cruciale, comunque, è che non devono esserci squilibri nel bilancio dell'Ateneo, per evitare che tra qualche anno si ricrei la stessa situazione”.
Riguardo ad un probabile pedaggio a pagamento sulla Siena-Firenze, il sindaco Cenni ha affermato che “per il momento non ci sono novità riguardo a questa ipotesi”.
In merito agli sviluppi urbanistici della zona della stazione, l'assessore Minuti ha spiegato che, grazie al finanziamento regionale, verranno realizzati un'area di arrivo dei pullman in via Lombardi, per la quale i lavori inizieranno nel 2011, ed un collegamento tra binari che è stato già approvato”. “Inoltre – ha proseguito l'assessore all'urbanistica – è già stato realizzato un sottopassaggio pedonale e per la risalita meccanizzata la fine dei lavori è prevista per i primi giorni settembre prossimo, ma, poiché l'appalto consente il premio di accelerazione, potrebbe entrare in funzione anche prima”.
Il consigliere Falorni, a nome delle Liste Civiche, ha presentato un'interrogazione a proposito della Consulta dell'Immigrazione del Comune di Siena, nata nel gennaio 2003 e riunitasi l'ultima volta nella primavera del 2004. L'assessore Fabbri ha spiegato che “le ultime due riunioni indette, erano andate completamente deserte e quindi di fatto la Consulta oggi non esiste più”. “Questo organismo – ha proseguito l'assessore – riuniva tre associazioni di stranieri che hanno iniziato a non partecipare più; noi abbiamo mandato vari inviti, ma nonostante le nostre sollecitazioni le associazioni non si sono più formate. Con la riforma dei servizi e la nascita degli sportelli, le consulte non funzionano più da nessuna parte, perchè gli stranieri si rivolgono ai servizi per soddisfare i loro bisogni. Ad esempio, al nostro sportello ci sono 800 persone all'anno; inoltre c'è la rete di solidarietà e tante associazioni a cui gli immigrati fanno riferimento per i documenti, la casa e il lavoro. Quindi, una volta offerti i servizi, il bisogno di rappresentanza evidentemente è caduto”. “Un altro problema – ha aggiunto Fabbri – è che ci sono troppe etnie e poco numerose: oltre 40 nazionalità non hanno rappresentanza specifica e non esistono associazioni; ad esempio albanesi e rumeni – nonostante il numero elevato ndr – non hanno mai avuto un'associazione o una rappresentanza e quindi la Consulta è uno strumento che non funziona più e aveva valore solo in una fase in cui si sollecitavano i servizi”.