Chiede che il rettore posticipi l
SIENA. Dal professor Giovanni Grasso riceviamo e pubblichiamo.
“È il caso che il rettore dell’università di Siena posticipi l’insediamento del direttore amministrativo alle risultanze delle indagini giudiziarie?”, si chiede il professor Grasso, annunciando che il senatore Paolo Amato ha presentato un’interrogazione orale con carattere d’urgenza per chiedere al Ministro Gelmini di adoperarsi presso il rettore dell’Università di Siena affinché posticipi l’insediamento del Direttore amministrativo.
“Insistere in un momento così critico con questa nomina discussa e discutibile – chiede ancora Grasso -, finirà con il rendere inevitabile il commissariamento dell’ateneo senese?”.
Qui di seguito l’interrogazione.
Paolo Amato (senatore PdL). Premesso che:
– in data 13 agosto 2010 l’università di Siena, in via del tutto inedita, ha indetto un concorso pubblico a carattere consultivo per operare la scelta di un nuovo direttore amministrativo da sottoporre alla ratifica da parte del consiglio di amministrazione dell’istituto;
– tale concorso, cui hanno partecipato 49 candidati e che avrebbe indicato un vincitore, è stato oggetto di un esposto che ne lamentava l’eccessiva prevedibilità degli esiti;
– l’esposto ha sortito l’effetto del sequestro, a iter non ancora concluso, sia degli atti concorsuali sia dei curricula dei candidati;
– in data 8 novembre 2010 il consiglio di amministrazione dell’ateneo senese, su invito del Rettore, ha ratificato – pur con l’astensione di quattro dei suoi membri – il nuovo direttore amministrativo, il quale entrerà nel possesso delle sue funzioni in data 15 novembre 2010;
– il consiglio d’amministrazione avrebbe dunque ponderato la propria scelta sulla base del citato concorso senza potersi però avvalere della necessaria documentazione tecnica, ivi incluso il curriculum del vincitore della selezione, poiché ufficialmente sequestrata dalla procura di Siena;
– considerato che il primo classificato del detto concorso, ritenuto la persona tecnicamente più adatta a rivestire la carica di direttore amministrativo dell’università di Siena, risulta già condannato, nel 2007, dalla Corte dei conti dell’Emilia-Romagna per gravi irregolarità amministrativo-contabili nell’esercizio delle sue funzioni nel medesimo incarico di direttore amministrativo dell’università di Bologna;
ricordato che:
– riguardo alle elezioni che hanno portato alla designazione prima e alla nomina con riserva poi del Rettore attualmente in carica sono emerse gravi e numerose irregolarità di carattere formale e sostanziale, sia nei confronti della legislazione ordinaria che verso la disciplina statutaria dell’ateneo, tali da inficiare, ad avviso dell’interrogante, per diritto la legittimità del risultato, e sulle quali sono comunque aperte inchieste della magistratura ordinaria e amministrativa;
– secondo il Documento pluriennale approvato il 13 aprile 2010 dal consiglio di amministrazione, l’università di Siena presenta un disavanzo strutturale che ammonta a circa 25 milioni di euro annui, corredato di un passivo di bilancio di circa 270 milioni di euro la cui strategia di necessaria riduzione impone, quale premessa indubitabile, una forte ed autorevole guida sia da parte del nuovo Rettore che dalle figure apicali dell’amministrazione dell’università fra le quali spicca il direttore amministrativo,
si chiede di sapere se il Ministro in indirizzo, nel dovuto rispetto dell’indipendenza dell’università di Siena e nell’esclusivo interesse della credibilità e della salute finanziaria di un ateneo gravato da enormi debiti e da uno spaventoso buco di bilancio, non ravvisi la necessità di adoperarsi presso il Rettore affinché l’insediamento del nuovo direttore amministrativo sia posticipato alle risultanze delle indagini giudiziarie, tenuto inoltre presente che l’incarico di direttore amministrativo è comunque svolto da un reggente facente funzione.