Un'associazione di cittadini propone alcune varianti allo statuto della Fondazione
SIENA. “Bene. E ora tiriamoci su le maniche”, si son detti Gianni Acciughi, Annamaria Beligni, Dario Di Prisco, Stefano Marzocchi, Francesco Guidarelli e Luca Samà. Ed hanno creato l’associazione culturale “Sorgente” con il preciso intento di far sì che i cittadini ritornino protagonisti delle scelte su Siena e per Siena, nel pieno rispetto e nella tutela della comunità.
Intanto, hanno iniziato dalla bozza del nuovo statuto della Fondazione Monte dei Paschi, suggerendo – in collaborazione con l’avvocato Luigi de Mossi – alcune variazioni ritenute fondamentali per garantire ai cittadini di Siena che non vi siano più commistioni deleterie per l’ente. O quel che ne resta…
Una copia della proposta di modifica dello statuto con le osservazioni ed i suggerimenti dell’associazione è stata consegnata poche ore fa in Comune. L’associazione, infatti, non è tra le figure ammesse dalla Fondazione a intervenire sul tema. Pertanto, la speranza è che il commissario Laudanna decida di utilizzare il documento o alcune sue parti per le proposte di Palazzo Comunale.
E’ stato l’avvocato De Mossi ad illustrare in conferenza stampa i punti salienti del documento. Sottolineando quelli che sono i “valori fondanti” ritenuti irrinunciabili dai soci di Sorgente. “I soci, cittadini senesi, mi hanno dato incarico di predisporre alcune modifiche sostanziali – e legittime – alla bozza di statuto, al fine di dare delle garanzie al territorio per quanto riguarda partecipazione, presenza e rispetto di quei valori che hanno sempre uniformato la nostra città”.
E’ un contributo volontario – tengono a sottolineare – di cittadini senesi, gratuito, in un momento di riappropriazione da parte dei singoli delle istituzioni. I cittadini hanno il diritto di esprimere le proprie idee su un piano di parità soprattutto qunado riguardano i beni che da secoli sono di una comunità.
Gli interventi sulla bozza riguardano ad esempio il diritto di veto della Fondazione (articolo 7), che secondo la nuova versione non consente più all’ente di “bloccare” la sede e la direzione generale della Banca Monte dei Paschi a Siena. Secondo Sorgente, invece, il diritto di voto è concesso a chiunque e con qualunque percentuale di proprietà azionaria.
Un altro cambiamento riguarda il numero dei componenti della Deputazione Generale, ridotto da 16 a 10 (5 nominati dal Comune, 1 ciascuno da Regione, Camera di Commercio, Curia, Università e Consulta del volontariato. Esclusa dai giochi la Provincia), e della Deputazione Amministratrice che potrà contare su 5 membri anziché 7. Tutto è stato considerato in termini sia di economia sia di funzionalità dell’organismo, evitando così spese eccessive e troppe conflittualità. In più, se il bilancio dovesse risultare in perdità, i deputati dovranno ridursi automaticamente il compenso del 30 per cento. Compenso che non potrà superare i 12mila euro l0anno. “Se si deve risparmiare, i vertici diano l’esempio”, dicono i soci.
Limiti ampliati anche per l’incompatibilità, che rigiarda, dipendenti di Fondazione, banca, amministratori e consulenti (anche liberi professionisti) e passa a due anni. Si tratta di incarichi di prestigio, che in futuro potranno anche tornare ad essere remunerativi, ma non possono diventare un “lavoro” stabile: si tratta di incarichi temporanei, sia chiaro.
Il “contributo” di idee alla comunità prevede anche il rispetto della senesità di chi assume gli incarichi, che non deve più essere un velo sotto cui nascondere interessi particolari…
Come si calcola il coefficiente di senesità di una persona? Non per forza dev’essere nata sulle lastre, deve però dimostrare di avere a cuore il bene di Siena e della comunità, di avere competenze di grande livello e di impegnarsi personalmente per la rinascita della città. Insomma, non basta più delegare, è necessario riappropriarsi del proprio diritto di decidere.
Intanto, hanno iniziato dalla bozza del nuovo statuto della Fondazione Monte dei Paschi, suggerendo – in collaborazione con l’avvocato Luigi de Mossi – alcune variazioni ritenute fondamentali per garantire ai cittadini di Siena che non vi siano più commistioni deleterie per l’ente. O quel che ne resta…
Una copia della proposta di modifica dello statuto con le osservazioni ed i suggerimenti dell’associazione è stata consegnata poche ore fa in Comune. L’associazione, infatti, non è tra le figure ammesse dalla Fondazione a intervenire sul tema. Pertanto, la speranza è che il commissario Laudanna decida di utilizzare il documento o alcune sue parti per le proposte di Palazzo Comunale.
E’ stato l’avvocato De Mossi ad illustrare in conferenza stampa i punti salienti del documento. Sottolineando quelli che sono i “valori fondanti” ritenuti irrinunciabili dai soci di Sorgente. “I soci, cittadini senesi, mi hanno dato incarico di predisporre alcune modifiche sostanziali – e legittime – alla bozza di statuto, al fine di dare delle garanzie al territorio per quanto riguarda partecipazione, presenza e rispetto di quei valori che hanno sempre uniformato la nostra città”.
E’ un contributo volontario – tengono a sottolineare – di cittadini senesi, gratuito, in un momento di riappropriazione da parte dei singoli delle istituzioni. I cittadini hanno il diritto di esprimere le proprie idee su un piano di parità soprattutto qunado riguardano i beni che da secoli sono di una comunità.
Gli interventi sulla bozza riguardano ad esempio il diritto di veto della Fondazione (articolo 7), che secondo la nuova versione non consente più all’ente di “bloccare” la sede e la direzione generale della Banca Monte dei Paschi a Siena. Secondo Sorgente, invece, il diritto di voto è concesso a chiunque e con qualunque percentuale di proprietà azionaria.
Un altro cambiamento riguarda il numero dei componenti della Deputazione Generale, ridotto da 16 a 10 (5 nominati dal Comune, 1 ciascuno da Regione, Camera di Commercio, Curia, Università e Consulta del volontariato. Esclusa dai giochi la Provincia), e della Deputazione Amministratrice che potrà contare su 5 membri anziché 7. Tutto è stato considerato in termini sia di economia sia di funzionalità dell’organismo, evitando così spese eccessive e troppe conflittualità. In più, se il bilancio dovesse risultare in perdità, i deputati dovranno ridursi automaticamente il compenso del 30 per cento. Compenso che non potrà superare i 12mila euro l0anno. “Se si deve risparmiare, i vertici diano l’esempio”, dicono i soci.
Limiti ampliati anche per l’incompatibilità, che rigiarda, dipendenti di Fondazione, banca, amministratori e consulenti (anche liberi professionisti) e passa a due anni. Si tratta di incarichi di prestigio, che in futuro potranno anche tornare ad essere remunerativi, ma non possono diventare un “lavoro” stabile: si tratta di incarichi temporanei, sia chiaro.
Il “contributo” di idee alla comunità prevede anche il rispetto della senesità di chi assume gli incarichi, che non deve più essere un velo sotto cui nascondere interessi particolari…
Come si calcola il coefficiente di senesità di una persona? Non per forza dev’essere nata sulle lastre, deve però dimostrare di avere a cuore il bene di Siena e della comunità, di avere competenze di grande livello e di impegnarsi personalmente per la rinascita della città. Insomma, non basta più delegare, è necessario riappropriarsi del proprio diritto di decidere.