La scoperta è stata annunciata a Chicago dal Fermilab
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SIENA. C’è anche il contributo dei ricercatori dell’Università di Siena nella scoperta della nuova particella annunciata a Chicago dal Fermilab, e ottenuta attraverso l’acceleratore Tevatron.
Lo ricorda il professor Angelo Scribano, direttore del dipartimento di Fisica dell’Ateneo senese: “L’Università di Siena è una delle istituzioni che partecipano all’esperimento condotto e l’articolo pubblicato si basa sulla tesi di dottorato di Viviana Cavaliere, che ha presentato personalmente i dati a Fermilab in un seminario pubblico. Viviana Cavaliere ha conseguito recentemente il titolo di dottore di ricerca presso la scuola di dottorato di Fisica a Siena; relatore della tesi è Maria Agnese Ciocci, ricercatrice del dipartimento di Fisica. L’analisi dei dati – prosegue il professor Scribano – è stata eseguita essenzialmente da un gruppetto di tre italiani (Alberto Annovi, Viviana Cavaliere, Pierluigi Catastini), di cui gli ultimi due dell’Università di Siena. Purtroppo sia Cavaliere che Catastini (il quale ha dato un contributo fondamentale a questa analisi e ha conseguito il dottorato a Siena), hanno lasciato l’Italia, la prima per l’ Università di Urbana, nell’Illinois, e il secondo per Harvard”.
L’attuale gruppo di ricerca dell’Università di Siena, coinvolto nel lavoro a Fermilab, è costituito da Maria Agnese Ciocci (coordinatrice), Giuseppe Latino, Angelo Scribano, Paola Squillacioti ed i dottorandi Patrizia Barria, Paola Garosi, Fabrizio Ruffini. A questi si sono aggiunti recentemente Paolo Maestro e Pier Simone Marrocchesi.
“La recente scoperta – conclude il professor Scribano – è del tutto imprevista e apre la via ad interpretazioni diverse, fino all’ipotesi dell’esistenza di una nuova forza che si aggiungerebbe alle quattro forze fondamentali (le interazioni forte, debole, elettromagnetica e gravitazionale). Si aspetta che i dati vengano confermati da altri esperimenti sia al Fermilab che al Cern”.