Al suo interno rappresentanti della Regione, dell'Aousl, dell'Università e del Comune
FIRENZE. L’assessore alla sanità della Regione Toscana, Luigi Marroni, indica il percorso da seguire per quanto riguarda il futuro dell’ospedale di Santa Maria delle Scotte. Ad esprimersi sulla questione sarà una commissione di esperti in rappresentanza della Regione, dell’Azienda sanitaria, dell’Università e del Comune. La commissione verrà istituita dallo stesso assessorato alla sanità della Regione Toscana, in accordo con il rettore dell’Università ed il sindaco di Siena.
“La qualità e l’eccellenza di un ospedale – spiega Marroni – è data da un insieme di cose: la competenza delle persone che vi lavorano, le dotazioni tecnologiche, i processi clinici e assistenziali, ma anche la struttura che ospita il nosocomio. Alle Scotte, sia la direzione che l’università, sono impegnate da tempo nella valorizzazione dei processi e delle competenze e nel potenziamento delle eccellenze e sono stati sostenuti investimenti per le tecnologie, mentre altri sono stati pianificati, sempre con l’obiettivo di migliorare l’assistenza. La collaborazione con l’Università è fondamentale nell’assistenza, nello sviluppo di nuovi processi e nella ricerca, che come Regione sosteniamo moltissimo. La struttura invece, in gran parte è stata realizzata negli anni ’70, si rivela ormai datata dal punto di vista funzionale e necessita di una ristrutturazione, anche se diverse parti sono state già ristrutturate o costruite ex novo. Per questo la direzione dell’azienda sta predisponendo un piano di ristrutturazione radicale per le parti che lo necessitano (sie per la parte funzionale, che per l’impiantistica e la parte strutturale) ma quando si affronta un progetto del genere è dovere dell’amministrazione valutare tutte le possibili alternative e selezionare quella migliore”.
L’assessore regionale sottolinea, poi, due alternative possibili per il nosocomio. “Una profonda ristrutturazione o la ricostruzione parziale dell’ospedale, salvaguardando naturalmente le parti costruite da poco, come ad esempio il nuovo pronto soccorso.” Marroni affronta anche la questione principale che la commissione istituita dovrà risolvere. “Dovrà esaminare la situazione e valutare i costi e i benefici delle soluzioni alternative, sia dal punto di vista sanitario, sia da quello urbanistico, economico e finanziario. Naturalmente nella discussione saranno coinvolti ampiamente tutti gli interessati: i cittadini, i dipendenti, le istituzioni locali. L’obiettivo sarà quello di avere il massimo della qualità, della fruibilità, della modernità con l’ottimizzazione dei costi di gestione e dell’investimento, in modo da avere la garanzia della salvaguardia assoluta dei soldi spesi. In questo contesto un tema cruciale sarà la forma di finanziamento e la valorizzazione dei beni esistenti.”
L’operazione andrà ad inquadrarsi nella politica di ammodernamento e miglioramento dell’efficienza che la Regione ha portato avanti in Toscana. “La Regione – conclude Marroni – ha gestito molte operazioni di rinnovamento strutturale nella sanità toscana e anche a Siena è giunto il momento di fare una riflessione, alla quale si era già cominciato a pensare da qualche tempo, insieme alla città e all’ateneo. D’altronde, Regione e Università sono ‘socie’ alle Scotte e con il Comune abbiamo un rapporto di grande collaborazione e dialogo. Tutti insieme saremo chiamati a trovare la soluzione migliore per garantire l’assistenza ai cittadini e lo sviluppo scientifico che sono sempre stati di casa a Siena e che intendiamo potenziare”.
“La qualità e l’eccellenza di un ospedale – spiega Marroni – è data da un insieme di cose: la competenza delle persone che vi lavorano, le dotazioni tecnologiche, i processi clinici e assistenziali, ma anche la struttura che ospita il nosocomio. Alle Scotte, sia la direzione che l’università, sono impegnate da tempo nella valorizzazione dei processi e delle competenze e nel potenziamento delle eccellenze e sono stati sostenuti investimenti per le tecnologie, mentre altri sono stati pianificati, sempre con l’obiettivo di migliorare l’assistenza. La collaborazione con l’Università è fondamentale nell’assistenza, nello sviluppo di nuovi processi e nella ricerca, che come Regione sosteniamo moltissimo. La struttura invece, in gran parte è stata realizzata negli anni ’70, si rivela ormai datata dal punto di vista funzionale e necessita di una ristrutturazione, anche se diverse parti sono state già ristrutturate o costruite ex novo. Per questo la direzione dell’azienda sta predisponendo un piano di ristrutturazione radicale per le parti che lo necessitano (sie per la parte funzionale, che per l’impiantistica e la parte strutturale) ma quando si affronta un progetto del genere è dovere dell’amministrazione valutare tutte le possibili alternative e selezionare quella migliore”.
L’assessore regionale sottolinea, poi, due alternative possibili per il nosocomio. “Una profonda ristrutturazione o la ricostruzione parziale dell’ospedale, salvaguardando naturalmente le parti costruite da poco, come ad esempio il nuovo pronto soccorso.” Marroni affronta anche la questione principale che la commissione istituita dovrà risolvere. “Dovrà esaminare la situazione e valutare i costi e i benefici delle soluzioni alternative, sia dal punto di vista sanitario, sia da quello urbanistico, economico e finanziario. Naturalmente nella discussione saranno coinvolti ampiamente tutti gli interessati: i cittadini, i dipendenti, le istituzioni locali. L’obiettivo sarà quello di avere il massimo della qualità, della fruibilità, della modernità con l’ottimizzazione dei costi di gestione e dell’investimento, in modo da avere la garanzia della salvaguardia assoluta dei soldi spesi. In questo contesto un tema cruciale sarà la forma di finanziamento e la valorizzazione dei beni esistenti.”
L’operazione andrà ad inquadrarsi nella politica di ammodernamento e miglioramento dell’efficienza che la Regione ha portato avanti in Toscana. “La Regione – conclude Marroni – ha gestito molte operazioni di rinnovamento strutturale nella sanità toscana e anche a Siena è giunto il momento di fare una riflessione, alla quale si era già cominciato a pensare da qualche tempo, insieme alla città e all’ateneo. D’altronde, Regione e Università sono ‘socie’ alle Scotte e con il Comune abbiamo un rapporto di grande collaborazione e dialogo. Tutti insieme saremo chiamati a trovare la soluzione migliore per garantire l’assistenza ai cittadini e lo sviluppo scientifico che sono sempre stati di casa a Siena e che intendiamo potenziare”.