Numeroso il pubblico che ha partecipato all'incontro promosso dalle Liste Civiche Senesi
SIENA. Gremita la sala Calvino al Santa Maria della Scala in occasione del convegno “Siena nel isorgimento, il Risorgimento di Siena. Una questione nazionale”. L’evento, promosso dalla coalizione a sostegno del candidato sindaco Gabriele Corradi in occasione delle celebrazioni per il 150° dell’Unità d’Italia, ha offerto numerosi spunti di riflessione ai presenti. Partendo dalle figure femminili del Risorgimento.
Si sono succeduti negli interventi Eleonora Scricciolo (amministrativa universitaria), Marika Lenzi ((storica, accademica dei Fisiocritici), Gabriele Corradi, Claudio Martelli, Bruno Tabacci e Pierluigi Piccini. Moderatrice dell’incontro Raffaella Zelia Ruscitto, direttore de IlCittadinoOnline.it.
Il ruolo centrale delle donne è emerso già nella disposizione e nella scaletta dell’incontro: a loro è stato destinato il tavolo dei relatori; sono state loro ad aprire l’incontro delineando le protagoniste del Risorgimento: quelli figure spesso dimenticate dalla storia ufficiale ma così caratterizzate nel loro ruolo di “rivoluzionarie”.
Eleonora Scricciolo è partita proprio dalle donne incontrate nel suo studio sul Risorgimento per riflettere su quanto adesso necessita a Siena: “Nella nostra città, da qualche tempo, il sole va tramontando, il nostro presente si è addensato di nuvole e a stento riusciamo a guardare il futuro”. Scricciolo ha valorizzato il ruolo delle donne, spesso ignorate nella narrazione storiografica, ma che, invece, sono state protagoniste attive, “con slancio, forza, coraggio e intelligenza”. Come “solerti crocerossine, mamme premurose, spose in pena o femmine fatali”, ma anche, come “combattenti, armi in pugno”, o le donne “giardiniere”, le carbonare, chiamate così per l’abitudine ad incontrarsi spesso nei giardini. «Donne che influenzarono gli eventi, stilarono proclami, raccolsero fondi, presero decisioni, impartirono ordini”. Donne di ogni ceto sociale, nobili (come la contessa Marietta Piccolomini sposata marchesa in Fargna) e popolane (come Baldovina Vestri, garibaldina che si distinse con onore nella battaglia di Montanara o Elvira Gianni, la sarta che cucì la bandiera degli studenti di Curtotone e Montanara). Garibaldi – ha ricordato Scricciolo – proclamava: “Si dovrebbe cambiare sistema e dare le redini del governo non alla forza bruta, ma all’intelligenza dignitosa, ed in ciò ci supera sempre e non poco la donna”. In conclusione, Scricciolo ha voluto ricordare l’impegno civile del padre, che sarebbe oggi orgoglioso del suo schieramento in difesa dei valori di democrazia, di uguaglianza, di giustizia e di libertà.
Anche la storica Marika Lenzi ha valorizzato il contributo femminile alla definizione di un ideale e di un sentimento patriottico, oltre che di impegno attivo nella lotta per l’Unità d’Italia, citando, in particolare “la Pisana”, cugina di Carlo Altoviti, protagonista delle “Confessioni di un italiano” di Ippolito Nievo, che, nella stesura del suo capolavoro, fu aiutato dalla contessa Beatrice Melzy d’Eril. «La Pisana è un esempio e un simbolo del patriottismo “al femminile” e di una capacità d’amare alimentata dalla ricerca e dal sacrificio per i grandi ideali», ha affermato Lenzi. «Dopo avere affiancato l’amato in una storia d’amore, o meglio, un duello amoroso, intrecciato con la storia dell’impegno patriottico, dalle rivoluzioni napoleoniche ai moti carbonari del 1820 – ’21, la Pisana morì di stenti curando Carlo come un “angelo di bontà”».
Ad aprire gli interventi “al maschile” è toccato al candidato sindaco Gabriele Corradi che ha espresso “il compiacimento e l’orgoglio, sinceri e forti, da senese e da italiano, di portare un contributo all’incontro celebrativo del 150°anniversario dell’Unità d’Italia”.
“L’Unità d’Italia – ha detto Corradi – è costata «grandi sacrifici, sangue – copioso – versato generosamente da tanti figli della Patria, tantissimi giovani, eroi, molti dei quali per lo più sconosciuti, di ogni condizione sociale, dalle 150 città della Penisola. Italiani uniti, con un solo cuore, per un ideale alto, che trascendeva ogni interesse particolare e di parte, ogni calcolo egoistico e di fazione”. “Una “passione patriottica” – ha aggiunto Corradi – che sento rinnovarsi con forza oggi, che ci troviamo in presenza di nuove minacce visibili nella situazione odierna del nostro Paese, la cui unità è attentata da chi appare interessato a disarticolare e perfino a disgregare, in nome di nuovi e insidiosi particolarismi territoriali, che impunemente fanno riferimento a teorie federaliste del Risorgimento”.
“Soprattutto – ha affermato il candidato alla guida del governo di Siena – nelle prossime elezioni amministrative del 15 maggio, come cittadino senese, mi sento erede di una esperienza risorgimentale in cui la città ha saputo “risorgere” essa stessa a nuova vita, sotto l’impulso di un ritrovato fervore civile e creativo, grazie all’impegno riformatore di una nuova classe dirigente che, nutrita dei valori della libertà, dell’etica e di un progresso all’insegna della cultura, ha elaborato una più avanzata e moderna idea di città, arricchita di nuovi e più efficienti servizi, attenta allo sviluppo del territorio, orgogliosa del proprio patrimonio artistico e culturale, governata secondo il criterio del merito, dell’uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge”.
“Le altre città – non soltanto toscane e non soltanto italiane, ma anche europee – guardavano a Siena come ad un luogo simbolo di quel primato civile che, per la sua storia, le competeva a pieno titolo.Un primato che anche oggi Siena deve recuperare, con un progetto ampio, ragionato, coraggioso, illuminato – ha aggiunto – Nel nome dell’interesse generale, dei valori condivisi, innanzitutto di unità nazionale, del primato della cultura, della responsabilità etica e patriottica dei designati a funzioni di governo, che include e integra un insieme di aspetti, la cui somma definiremmo come “qualità della vita urbana”: le infrastrutture civili, i trasporti, la sanità, il territorio, la finanza. Un progetto coraggioso, che miri a rompere il dominio delle caste consolidate, il peso degli interessi costituiti e dominanti, che immobilizzano la città, per soffocarne ogni impulso innovatore».
I rappresentanti della Coalizione a sostegno di Gabriele Corradi a Sindaco di Siena si sono trovati concordi nell’evidenziare il ruolo positivo e propositivo delle donne, e dei giovani, per un nuovo movimento di rinascita civile e democratica, che possa partire da Siena, raccogliendo l’eredità morale e culturale, civile e politica lasciata dalla storia eccellente della città e dei senesi e, in particolare, che viene dal Risorgimento. Attraverso il superamento degli antagonismi tra le “piccole patrie cittadine” e la “grande patria comune”, con il coraggio di rompere gli schemi stereotipati e gli schieramenti contrapposti, che servono soltanto al mantenimento del potere da parte di chi vuole mantenere privilegi e dominii, per costruire una nuova possibilità di progresso e di pace sociale, che passa dalla riappropriazione dei cittadini della politica, del governo della città, di luoghi liberi e aperti di scussione e di confronto, di decisione.
Siena potrà essere, quindi, la nuova “eroina” dell’Italia unita, la sorella alla guida delle 150 città che compongono la nobile “famiglia italiana”. E dunque, Siena è una questione nazionale.