di Ezio Sabatini
La zona industriale sinalunghese era stata oggetto di una serie di furti che avevano spinto le forze dell'ordine ad una maggiore attenzione. Questa mattina, intorno alle 3 e 20, una pattuglia del nucleo radiomobile ha notato una Lancia Y con a bordo 3 occupanti, i quali tevano un atteggiamento chiaramente ambiguo. All'avvicinarsi della macchina dei carabinieri la Lancia ha accelerato scappando in modo evidente. La radiomobile ha quindi iniziato un inseguimento che ha portato le due macchine ad uscire dalla zona dei capannoni per finire in campagna.
I tre bandini si sono poi dati alla fuga a piedi, cercando di seminare i militari. Uno dei fuggitivi si è buttato dentro una porzione di terreno acquistrinosa a ridosso di un fosso. Il malvivente è stato raggiunto da uno dei Carabinieri e ne è nata una colluttazione all'interno dell'acquitrinio.
Durante lo scontro il malvivente ha estratto un coltello a serramanico colpendo al braccio sinistro il brigadiere. Il militare (quasi ventanni di servizio nell'Arma), ha poi estratto l'arma di ordinanza, la classica Beretta 9 mm "Parabellum", ed ha aperto il fuoco colpendo il proprio "avversario" alla gamba destra. Nel suo percorso il proiettila ha reciso l'arteria femorale facendo morire l'uomo per dissanguamento.
Dalla compagnia di Montepulciano è stata subito diramata la nota di ricerca per i complici del malvivente che al momento si sono resi latitanti. Da una prima indagine la Lancia Y è risultata rubata nella giornata di domenica a Perugia, città da cui proveniva anche il malvivente rimasto a terra. Questi non aveva indosso alcun documento, ma da un primo confronto delle impronte digitali è emerso essere già noto alle forze dell'ordine con un gran numero di pseudonimi. L'alias più usato era Sinani Bekim corrispondente ad un giovane albanese del 1986. Gli inquirenti ipotizzano che anche gli altri due componenti della banda fossero della stessa etnia e che fossero gli autori di almeno una parte dei furti perpetrati in zona nelle scorse settimane.