Giudizi positivi sul progetto che è stato recepito da 1136 persone che hanno presentato domanda
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SIENA. “In un contesto economico nazionale e internazionale molto preoccupante e con il rischio di una nuova stretta finanziaria, gli enti locali devono attivare una efficace politica di welfare, mostrare capacità di concertazione, selezionare gli interventi, puntare alla qualità. Certe esperienze di alto livello come “Un euro all’ora”, aiutando le famiglie, facendo lavorare regolarmente tante immigrate e accrescendone il bagaglio di saperi, ha creato elementi di coesione e inclusione sociale. Il nostro sistema amministrativo ha mostrato così una lungimiranza e una concretezza che sono la base per progettualità importanti anche nel futuro”. Con queste parole il presidente della Provincia Simone Bezzini ha concluso il convegno “Un sostegno per le famiglie e le badanti: progetto un euro all’ora”, che si è tenuto oggi (15 marzo) al Santa Maria della Scala per iniziativa della Provincia in collaborazione con il dipartimento per le pari opportunità della presidenza del Consiglio dei ministri e con il contributo della Fondazione Monte dei Paschi. Il cui presidente Gabriello Mancini ha confermato “l’alta attenzione alle politiche sociali e al sostegno all’economia, e l’apprezzamento per “Un euro all’ora”, progetto efficace e di grande valore umano”. Giudizio ripreso da Marino Di Nardo, rappresentante governativo del dipartimento pari opportunità, il quale ha si è dichiarato “sbalordito per l’alto numero delle famiglie e delle badanti aderenti a questo progetto eccellente, oltretutto l’unico, tra quelli approvati dal ministero, ad essere stato completato nei tempi previsti”.
In effetti le 1136 domande di finanziamento presentate nel 2009, quasi quattrocento in più rispetto all’anno precedente, testimoniano il successo dell’iniziativa.
“La provincia di Siena ha perso il primato in Toscana per l’età media più alta – ha affermato Simonetta Pellegrini assessore provinciale al welfare – grazie all’aumento delle nascite e alla forte presenza di extracomunitari. Ma gli over 85 anni sono tanti, e numerosi i non autosufficienti. “Un euro all’ora” si è posto l’obiettivo dell’emersione del lavoro privato di cura in un’ottica di aiuto alle famiglie, e ormai da sette anni è un punto di riferimento per soggetti pubblici e privati e per gli operatori del sociale: sostiene non solo finanziariamente le famiglie, assegnando loro oltre un euro per ogni ora di contratto regolare stipulato con una badante, e offre formazione a chi si prende cura degli anziani. Ora, contando sull’importante rete di solidarietà del territorio, dobbiamo tutti insieme uscire dall’ottica del progetto pilota e, migliorando l’incrocio tra domanda e offerta e facendo un uso attento delle risorse, realizzare interventi integrati. Intendiamo rispondere sempre meglio alle esigenze di chi ha problemi di assistenza e al tempo stesso valorizzare la professionalità degli addetti, per oltre il 90% donne”.
Lorenzo Filippeschi, funzionario della Provincia, si è soffermato sul quadro di riferimento e i risultati ottenuti, dalla erogazione di contributi alle famiglie alle tante opportunità formative per le badanti: circoli di cura, tutor a domicilio, corsi di lingua italiana, mediazione familiare, buoni per il conseguimento della patente. La psicologa Sicilia D’Arista ha raccontato l’esperienza formativa e umana dei circoli di cura, trenta ore di corso strappate dalle badanti al giorno di riposo, a dimostrazione di impegno, creatività e dedizione. Nel corso del dibattito coordinato da Antonio De Martinis dirigente del settore welfare, tra i numerosi interventi di esperti, operatori di associazioni e cooperative, sindacalisti e amministratori pubblici, da segnalare il profilo delle attività della USL 7 per la non autosufficienza a Siena tratteggiato da Lucilla Romani direttrice della Società della Salute zona senese, mentre Simonetta Cannoni, dirigente formazione e lavoro della Provincia, ha illustrato le attività previste da questo ente per la formazione delle bandanti e per la gestione dell’incontro domanda-offerta nell’ambito del lavoro di cura.