Durante le lezioni presentata anche la Carta europea dei diritto delle donne nello sport
<!–
/* Style Definitions */
p.MsoNormal, li.MsoNormal, div.MsoNormal
{mso-style-parent:””;
margin:0cm;
margin-bottom:.0001pt;
mso-pagination:widow-orphan;
font-size:12.0pt;
font-family:”Times New Roman”;
mso-fareast-font-family:”Times New Roman”;}
@page Section1
{size:612.0pt 792.0pt;
margin:70.85pt 2.0cm 2.0cm 2.0cm;
mso-header-margin:36.0pt;
mso-footer-margin:36.0pt;
mso-paper-source:0;}
div.Section1
{page:Section1;}
–>
/* Style Definitions */
table.MsoNormalTable
{mso-style-name:”Tabella normale”;
mso-tstyle-rowband-size:0;
mso-tstyle-colband-size:0;
mso-style-noshow:yes;
mso-style-parent:””;
mso-padding-alt:0cm 5.4pt 0cm 5.4pt;
mso-para-margin:0cm;
mso-para-margin-bottom:.0001pt;
mso-pagination:widow-orphan;
font-size:10.0pt;
font-family:”Times New Roman”;
mso-ansi-language:#0400;
mso-fareast-language:#0400;
mso-bidi-language:#0400;}
SIENA. 8 Marzo. Nel giorno delle donne termina il corso di autodifesa. Anche la Uisp si fa promotrice per ribadire la lotta per i diritti dell’universo femminile.
La Carta Europea dei diritti delle donne nello sport è stata presentata anche al corso di autodifesa femminile della Uisp. “La Carta vuole essere una traccia a cui fare costantemente riferimento per garantire il diritto alle pari opportunità fra donne e uomini per l’accesso alla pratica sportiva”, spiega Marianna Semeraro, concelor e supervisore del corso, organizzato dalla Uisp comitato provinciale di Siena, in collaborazione con il Comune di Siena Ufficio di Pari Opportunità.
Si conclude proprio oggi, nel giorno dedicato alle donne, la docenza tecnica dei maestri dell’Asd Shinan Karate Kai Roberto Benocci c.n.5°Dan maestro di Karate e docente dei corsi federali Fikta, Kyoshi di Goshindo e Laura Massai c.n. 5°Dan, maestro di Karate Kyoshi di Goshindo che hanno insegnato e dato vita a questa iniziativa, una serie di incontri per imparare a difendersi. Hanno partecipato donne di ogni età, di Siena e provincia, spinte da motivi personali di varia natura o semplicemente perché avevano voglia di sentirsi più sicure
Fornire occasioni di incontro, di confronto reciproco, di messa in comune delle esperienze, dare aiuto morale e materiale nel trovare risposte alle personali “difficoltà”, cercare di sensibilizzare le donne verso le situazioni di pericolo, violenza e maltrattamento, queste sono state le linee guida. “Permettere alla donna di raggiungere un’ autonomia e una conoscenza del sé tale da ricostruirsi intorno, in un reale contesto sociale, un ambiente che la protegga, che le lasci spazio per lo sviluppo della sua personalità, ma nel quale possa avere gli strumenti per intervenire nei casi di aggressione, o molestie, e per proteggersi. Donne cioè che abbiano gli strumenti minimi per rispondere alle sopraffazioni, soprusi, aggressioni, violenza. Questo era il nostro intento. Ma soprattutto voleva essere un modo nuovo e attivo perché le donne facessero gruppo, e ci siamo riusciti! Ora in molte telefonano alla UISP per sollecitare un nuovo percorso di autostima e autodifesa” sottolinea con soddisfazione la supervisore Semeraro. “ Quindi noi della UISP dopo le sollecitazioni di molte donne, abbiamo deciso di riprovarci. Pensiamo che la difesa personale rivolta ai soggetti “ deboli”, “ a rischio”, come le donne; sia un terreno delicato, credo sia ormai fin troppo evidente che proporre una efficace strategia difensiva in poche lezioni sia roba da imbonitori. Occorre evidenziare che solo una pratica continuativa e costante può dare risultati apprezzabili. Siamo convinti” termina Marianna Semeraro “che il livello primario della prevenzione si realizza prima che la violenza, l’abuso, la molestia sia compiuta, attraverso la messa in atto di strategie di tipo educativo, sociale, di polizia, mirate alla diffusione di una cultura della pace, dell’accettazione e valorizzazione delle differenze. Obiettivi tipici della prevenzione secondaria sono invece la ricerca dei fattori di rischio , l’identificazione di gruppi ad alto rischio e la conseguente offerta di servizi adeguati al sostegno delle donne, al fine di evitare che il fenomeno della violenza e dell’abuso si realizzi, prevenendo così gli effetti disastrosi che questi possono causare nella personalità di ogni donna.”
Giulia Parri