Tutto il Consiglio provinciale contrario al riordino

La Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza è stata ricordata con un intervento di Valentina Zerini, di Unicef Italia, e di alcuni volontari del Comitato Unicef di Siena che hanno letto alcuni articoli della Convenzione focalizzando l’attenzione sulla non discriminazione, il superiore interesse del minore nelle scelte compiute dagli adulti, il diritto all’ascolto, all’educazione e alla libertà di espressione dei bambini. Ad accompagnare la lettura degli articoli è stato un video con brevi interviste a bambini di diverse etnie, uniti dagli stessi desideri, dal gioco all’amicizia fino alla scuola e alla pace nel mondo.
Maltempo. Il vicepresidente e assessore provinciale alla Protezione civile, Alessandro Pinciani ha portato all’attenzione del consiglio un quadro aggiornato sulle stime dei danni provocati nei giorni scorsi dal maltempo, che ammontano a oltre 19 milioni di euro. “La stima aggiornata – ha detto Pinciani – è salita a 19 milioni di euro. La parte più consistente è rappresentata dagli interventi sulle opere idrauliche, con danni per oltre 17 milioni, a cui si sommano danneggiamenti su strade e scuole. Mi auguro che il governo possa agire con buon senso e attenzione ai territori, dando tempi certi all’assegnazione degli stanziamenti e chiarezza sulla loro allocazione in deroga al patto di stabilità. Ringrazio ancora una volta tutto il sistema di Protezione civile provinciale, che ha visto impegnati Provincia, Prefettura, Comuni, Forze di Polizia, Vigili del Fuoco e associazioni di volontariato per mettere in sicurezza le aree a maggiore criticità e salvaguardare l’incolumità dei cittadini”.

Riordino delle Province e Siena capoluogo. La seduta è entrata nel vivo sul tema del riordino delle Province e della difesa dello status di capoluogo per la città di Siena. Dopo l’intervento del presidente, Simone Bezzini – che ha ribadito la volontà di andare avanti nella battaglia contro un decreto privo di fondamento e di risparmio reale a danno dei cittadini – il dibattito si è concentrato sulle due mozioni presentate.“La riforma delle Province è solo un capro espiatorio – ha detto Donatella Santinelli (capogruppo Pdl) presentando la mozione del proprio gruppo consiliare – e la norma che determina l’individuazione del capoluogo è priva di considerazioni oggettive, sul fronte territoriale, economico, culturale e storico e crea forti scompensi anche sul fronte amministrativo. Con questa mozione chiediamo che il presidente della Provincia e il consiglio provinciale si impegnino per la tutela dello status di capoluogo, chiedendo una deroga sul numero degli abitanti affinché possa diventare capoluogo di provincia dei territori di Siena e Grosseto”. Il concetto espresso è stato rafforzato da Fabrizio Camastra (Pdl) che ha sottolineato come “il Pdl ha contestato fin dall’inizio il taglio e la riforma delle Province, auspicando un riordino più generale dell’apparato istituzionale dello Stato. In questo modo, si rischia di privare il territorio di istituzioni e soggetti importanti, con la perdita della rappresentanza democratica”.
“La Toscana esce penalizzata da questa riforma – ha detto Marco Nasorri (capogruppo Pd) illustrando la mozione presentata da Pd e Sel – e Siena rischia di pagare un prezzo ancora più pesante in termini di disgregazione territoriale. Se da un lato permangono seri dubbi sugli effettivi risparmi che il riordino porterà nelle casse dello Stato, dall’altro sono molto chiari la perdita dei diritti e i disservizi che subiranno nei prossimi anni i cittadini per i tagli dei trasferimenti statali agli enti locali, oltre alla perdita della rappresentanza democratica nelle Province trasformate in enti di secondo grado. La Provincia di Siena si rende disponibile ad avviare con quella di Grosseto una riflessione sul tema, ma andando oltre la logica dell’imposizione burocratica, nell’interesse dei territori. Su queste basi, chiediamo con la mozione che il Parlamento approfondisca e riconsideri tutti gli aspetti controversi di una riorganizzazione delle province che non assicura effettivi risparmi economici, non contribuisce a modernizzare e semplificare l’assetto istituzionale e burocratico del paese, non migliora la qualità dei servizi e delle prestazioni dello stato e indebolisce il ruolo costituzionale delle autonomie e delle realtà territoriali, creando ulteriore disgregazione e divisione”. Il testo della mozione presentata da Pd e Sel è stato integrato dall’emendamento proposto da Giovanni Di Stasio (Lega Nord), riferito alla necessità di un riassetto organico e complessivo della pubblica amministrazione che non può prevedere soltanto l’accorpamento delle Province.

“E’ paradossale che si porti avanti una riforma delle Province senza sapere il risparmio che produce – ha aggiunto Roberto Renai (Sel) – Il centralismo eccessivo del governo Monti dimentica il territorio e crea un grave danno per i cittadini”. “Siamo di fronte a un pasticcio di riforma che non ci soddisfa e non produce una reale riduzione dei costi”, ha aggiunto Antonio Giudilli (Idv). “La partita non è ancora chiusa e sosteniamo l’azione di tutte le forze politiche che si opporranno a questa riforma e che si impegneranno nella difesa di Siena capoluogo”, ha detto anche Francesco Michelotti (Pdl). “Su questo tema dobbiamo marciare uniti e coesi – ha ribadito Niccolò Guicciardini (Pd) – La posta in gioco è il futuro del nostro territorio e questa deve essere una battaglia di tutti e di avanguardia, non di retroguardia. L’antipolitica si batte con la nuova politica, non con la demagogia”.