Scoperti 11 casi per un totale di 100mila euro
SIENA. Dopo una lunga indagine del Nucleo di Polizia Tributaria del Comando Provinciale di Siena, coordinata dalla locale Procura della Repubblica, sono stati individuati e denunciati due persone di origine campana, responsabili dell’incasso di numerosi assegni rubati.
Le Fiamme Gialle senesi hanno scoperto che questi “cambisti”, dopo essersi procurati dei documenti contraffatti (carte di identità, tessere sanitarie e codici fiscali) si presentavano in diverse filiali di istituti di credito, quattro a Siena, quattro ad Arezzo e provincia ed una a Firenze, per aprire dei conti correnti sui quali versavano assegni sottratti dal circuito postale, per poi prelevarne il corrispettivo in contanti, ovviamente prima che i reali beneficiari si accorgessero del furto. I titoli di credito incassati provenivano, in larga parte, da società assicurative, per liquidazioni di danni, e da enti previdenziali.
L’inchiesta ha preso spunto da una segnalazione ad opera di una banca cittadina accortasi che un assegno rubato era stato versato da un giovane, il quale, pochi giorni prima, aveva aperto un conto corrente utilizzando documenti falsi; da qui la segnalazione alla Guardia di Finanza.
Lo sviluppo degli accertamenti – consistiti nell’acquisizione ed analisi della documentazione bancaria, rilevamenti presso gli Uffici Anagrafe dei Comuni ai quali erano riconducibili le carte d’identità utilizzate per l’apertura dei conti correnti e numerosi controlli incrociati – ha fatto subito emergere che l’uomo, attraverso svariate false identità, aveva aperto diversi conti correnti presso una serie di banche, incassando decine di assegni, tutti risultati rubati. Incrociando i dati e le informazioni raccolte con l’analisi dei contatti telefonici dell’anonimo truffatore, intercorsi sia con gli istituti di credito che con altri soggetti, è stato possibile individuare altre persone, tra cui una donna, che hanno fattivamente partecipato all’incasso fraudolento dei titoli.
I finanzieri hanno così portato alla luce, complessivamente, 11 casi di truffa nei confronti di Enti Previdenziali e varie società di assicurazione, che hanno dovuto reintegrare le somme illecitamente sottratte, per un danno che ammonta a circa 100mila euro.
Nella rete, al momento, sono finite due persone, un uomo – C.C. di 54 anni residente a Castel Volturno (CE) – ed una donna – E.C. di 32 anni residente a Giugliano (NA) – entrambi denunciati all’Autorità Giudiziaria per i reati di truffa, ricettazione, possesso e fabbricazione di documenti di identificazione falsi.
Le indagini proseguono al fine di individuare gli altri componenti della banda.
Le Fiamme Gialle senesi hanno scoperto che questi “cambisti”, dopo essersi procurati dei documenti contraffatti (carte di identità, tessere sanitarie e codici fiscali) si presentavano in diverse filiali di istituti di credito, quattro a Siena, quattro ad Arezzo e provincia ed una a Firenze, per aprire dei conti correnti sui quali versavano assegni sottratti dal circuito postale, per poi prelevarne il corrispettivo in contanti, ovviamente prima che i reali beneficiari si accorgessero del furto. I titoli di credito incassati provenivano, in larga parte, da società assicurative, per liquidazioni di danni, e da enti previdenziali.
L’inchiesta ha preso spunto da una segnalazione ad opera di una banca cittadina accortasi che un assegno rubato era stato versato da un giovane, il quale, pochi giorni prima, aveva aperto un conto corrente utilizzando documenti falsi; da qui la segnalazione alla Guardia di Finanza.
Lo sviluppo degli accertamenti – consistiti nell’acquisizione ed analisi della documentazione bancaria, rilevamenti presso gli Uffici Anagrafe dei Comuni ai quali erano riconducibili le carte d’identità utilizzate per l’apertura dei conti correnti e numerosi controlli incrociati – ha fatto subito emergere che l’uomo, attraverso svariate false identità, aveva aperto diversi conti correnti presso una serie di banche, incassando decine di assegni, tutti risultati rubati. Incrociando i dati e le informazioni raccolte con l’analisi dei contatti telefonici dell’anonimo truffatore, intercorsi sia con gli istituti di credito che con altri soggetti, è stato possibile individuare altre persone, tra cui una donna, che hanno fattivamente partecipato all’incasso fraudolento dei titoli.
I finanzieri hanno così portato alla luce, complessivamente, 11 casi di truffa nei confronti di Enti Previdenziali e varie società di assicurazione, che hanno dovuto reintegrare le somme illecitamente sottratte, per un danno che ammonta a circa 100mila euro.
Nella rete, al momento, sono finite due persone, un uomo – C.C. di 54 anni residente a Castel Volturno (CE) – ed una donna – E.C. di 32 anni residente a Giugliano (NA) – entrambi denunciati all’Autorità Giudiziaria per i reati di truffa, ricettazione, possesso e fabbricazione di documenti di identificazione falsi.
Le indagini proseguono al fine di individuare gli altri componenti della banda.