di Augusto Mattioli
SIENA. Zoom, il giornale delle Liste civiche (non ci censuriamo: diamo nome e cognome degli interlocutori…), se la prende con noi del Cittadino on line per un’osservazione critica su una vignetta di Sergio Manni, proiettata nel corso dell'incontro di qualche giorno fa nella sala delle Lupe del palazzo comunale. In essa si vedeva il consigliere comunale Vittorio Stelo che, vestito da poliziotto e manette in mano, rincorreva il deputato Franco Ceccuzzi, sfidato dallo stesso Stelo ad un confronto che probabilmente non si farà mai. Una vignetta che a nostro parere era – e rimane – di cattivo gusto. L’estensore dell’articolo si chiede quale vignetta dovevano censurare. Nessuna per carità. La censura è lontana anni luce dal nostro modo di pensare. Diciamo che se lo avessimo fatto sarebbe stato un grave errore, perché in forma di satira esprime l’opinione di una persona. E questo è un diritto che difenderemo sempre.
Resta comunque evidente l'insopprimibile tendenza da parte delle Liste Civiche ad “interpretare” a proprio piacimento gli articoli, anziché a leggere quello che c'è scritto. Se il problema non è il contenuto ma la critica a un vignetta su oltre 40, qualcuno mostra di essere suscettibile e permaloso. Quasi quanto noi.
Per parte nostra intendiamo continuare ad esercitare il diritto di critica, senza che questo debba sempre esser preso per un “dispetto” a chicchessia…
SIENA. Zoom, il giornale delle Liste civiche (non ci censuriamo: diamo nome e cognome degli interlocutori…), se la prende con noi del Cittadino on line per un’osservazione critica su una vignetta di Sergio Manni, proiettata nel corso dell'incontro di qualche giorno fa nella sala delle Lupe del palazzo comunale. In essa si vedeva il consigliere comunale Vittorio Stelo che, vestito da poliziotto e manette in mano, rincorreva il deputato Franco Ceccuzzi, sfidato dallo stesso Stelo ad un confronto che probabilmente non si farà mai. Una vignetta che a nostro parere era – e rimane – di cattivo gusto. L’estensore dell’articolo si chiede quale vignetta dovevano censurare. Nessuna per carità. La censura è lontana anni luce dal nostro modo di pensare. Diciamo che se lo avessimo fatto sarebbe stato un grave errore, perché in forma di satira esprime l’opinione di una persona. E questo è un diritto che difenderemo sempre.
Resta comunque evidente l'insopprimibile tendenza da parte delle Liste Civiche ad “interpretare” a proprio piacimento gli articoli, anziché a leggere quello che c'è scritto. Se il problema non è il contenuto ma la critica a un vignetta su oltre 40, qualcuno mostra di essere suscettibile e permaloso. Quasi quanto noi.
Per parte nostra intendiamo continuare ad esercitare il diritto di critica, senza che questo debba sempre esser preso per un “dispetto” a chicchessia…