"L'azienda ha 6100 clienti e molto lavoro", dicono i sindacati
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di Augusto Mattioli
SIENA. La Nidil ha lanciato un appello: “Alle istituzioni chiediamo una decisione chiara e un forte impegno per garantire la continuità del lavoro di chi opera in Terre Cablate Reti e servizi”. In una conferenza stampa della Nidil (nuove identità di lavoro) Cgil i lavoratori con contratti precari (somministrazione, tempo determinato, partita Iva), si sono presentati con la faccia coperta da una maschera bianca, in segno di precarietà. Altri dodici hanno un contratto a tempo indeterminato.
“Una diversificazione – sostiene Marco Jacoboni, responsabile del Nidili Cgil – che è un modo per eludere l’articolo 18 dello statuto dei lavoratori che si applica alle aziende con più di 15 dipendenti” . Terre cablate reti e servizi è una società a responsabilità limitata con un unico socio, il consorzio Terre cablate di cui fanno parte tutti i comuni senesi e la Provincia, che con il comune di Siena ha un terzo delle quote. La società Terre Cablate che opera nel settore della telefonia, attualmente con 6100 clienti e anche molto lavoro “nasce secondo il sindacalista – dalla buona idea di migliorare il settore del digitale senese. Ha però un forte indebitamento, circa 3 milioni, di cui due terzi nei confronti dei soci dello stesso consorzio. I comuni infatti sui fanno pagare l’affitto dei terreni attraversati dai cavi della rete ”. Una situazione paradossale perché i comuni proprietari della società sono in credito verso la stessa. E preoccupante per chi opera da precario nell’azienda che chiede da tempo di essere stabilizzato. La società ha riposto con due bandi di concorso per un amministrativo e un ingegnere da assumere per dodici mesi. Una proposta insufficiente secondo il sindacato.
“Guarda caso- aggiunge Jacoboni- i concorsi sono stati fissati nel giorno esatto in cui una di queste persone,incinta, ha la data presunta del parto”. I problemi della società vanno ovviamente oltre la gestione del personale. In base alla legge Bersani una società di servizi non può essere gestita da una società pubblica come è il consorzio Terrecablate. Per cui negli ultimi tre anni, sono stati fatti tre bandi di gara andati deserti perché chi potrebbe subentrare non si vuole certo accollare il peso dell’indebitamento, ma è più interessato al pacchetto dei clienti. Tra l’altro l’azienda avrebbe necessità, per consolidare la sua crescita, di nuovi investimenti dotandosi di nuove infrastrutture.