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SIENA. “Aprire le strutture teatrali a terzi – ha detto il Sindaco Bruno Valentini – , anche se per una sola serata, comporta costi di gestione molto elevati, tali da non consentire al bilancio comunale di farsene carico nella loro totalità”. Nei limiti del possibile – ha evidenziato – saranno, comunque, mantenute agevolazioni per chi opera non a scopo di lucro, come si è fatto nel caso di una attività di grande eccellenza quale la raccolta fondi promossa da Legatumori, cui è stato proposto l’utilizzo del teatro dei Rozzi con una riduzione del 50%, in modo da coprire almeno una parte dei costi a carico del Comune”.
L’indebitamento del bilancio ed “i tagli brutali” sui trasferimenti da parte dello Stato obbligano gli Enti a riconsiderare gran parte dell’attività comunale, nel particolare il modo in cui in passato sono state effettuate le concessioni del Teatro dei Rozzi e, in misura minore, del Teatro comunale dei Rinnovati. La nuova Amministrazione sta lavorando a un modello di utilizzo che renda possibile garantire l’equilibrio di bilancio e permettere investimenti in cultura compatibili con la salvaguardia di servizi primari, come quelli in campo scolastico e sociale. Infatti la quantità e le caratteristiche del personale necessario al funzionamento di questi spazi, come previsto dal Regolamento d’uso, hanno un’incidenza altissima sul costo dell’apertura di ogni singola serata, dovendo mettere a disposizione il macchinista, il responsabile tecnico e della sicurezza, gli assistenti di sala, ecc., senza contare il consumo per le utenze. I costi complessivi per l’apertura di una sola sera dei Rinnovati superano i quattromila euro, mentre per i Rozzi superano i tremila euro. “In caso di concessione a terzi – ha sottolineato Valentini -, riteniamo che questi costi non possano essere a carico della collettività, soprattutto in questo momento di grande sofferenza sociale”.
Per garantire lo svolgimento della stagione teatrale 2013/2014 e di quella dedicata ai ragazzi, gli uffici stanno, comunque, predisponendo una gara di appalto, per tenere viva questa importante parte della politica culturale del Comune. La gara potrà servire anche a definire le condizioni affinché si possano concedere le strutture, purché la programmazione sia coerente con gli indirizzi comunali. Per il futuro le concessioni dei teatri non potranno che essere onerose, almeno finché perdurerà questa fase di ristrettezze economiche dell’Ente ed ogni richiedente dovrà provvedere a sostenere in tutto od in parte, a seconda della rilevanza dell’iniziativa, i costi per garantire il funzionamento delle strutture secondo quanto richieda la specifica normativa.