SIENA. L'amministrazione comunale di Siena convocherà un tavolo di confronto con i genitori dei bambini che frequentano le scuole materne e primarie del Comune e che usufruiscono del servizio della mensa. Nessun plico è stato ancora recapitato agli uffici di Palazzo Pubblico, ma nei prossimi giorni i dirigenti e gli amministratori competenti incontreranno i rappresentanti della petizione per capire le effettive richieste e valutare la loro applicazione tecnica in sede di bilancio preventivo per il 2011.
I costi dei servizi a domanda sono cresciuti, sia per i maggiori costi delle materie prime che per gli aumenti nel personale. A questo si aggiunge la drastica diminuzione dei trasferimenti statali. Al Comune di Siena nel bilancio 2010, tra minori trasferimenti e mancate entrate – come l'Ici – mancano oltre 5 milioni di euro dal governo centrale, mentre le previsioni per il 2011 e il 2012 è di un ammanco di oltre 11 milioni di euro. Una cifra consistente che assume una rilevanza ancora maggiore se rapportata al periodo di crisi economica che anche il nostro territorio sta affrontando.
Non a caso il criterio di riferimento che è stato adottato per stabilire la tariffa del servizio mensa è l'Isee, l'indicatore che misura non solo il reddito percepito, ma le capacità economiche complessive del nucleo familiare: la presenza di un immobile di proprietà, l'entità di un eventuale mutuo e non ultimo la quantità di minori o figli a carico. In questo senso l'amministrazione comunale di Siena prende già in considerazione la presenza di più minori in uno stesso nucleo familiare, visto che di fronte a due identiche situazioni economiche e patrimoniali, l'Isee di una famiglia con più bambini è più basso di quello di una famiglia con un solo figlio.
In particolare per quanto riguarda la mensa fino a 7.500 Euro di Isee c'è l'esonero. Per Isee da 7.501 Euro a 12.000 Euro la quota mensile per 5 giorni settimanali sarà di 53 Euro, quota base anche dello scorso anno rimasta invariata, per 4 giorni sarà di 40 Euro (scorso anno 42), per 3 giorni 30 Euro (scorso anno 31), per due giorni 20 (scorso anno la quota era di 24), per 1 giorno 10 Euro (scorso anno 12). Per Isee da 12.001 Euro a 17.000 la quota per 5 giorni sarà di 65 Euro, per 4 giorni 48, per 3 giorni 36, per 2 giorni 24 e per un giorno 12. Ed ancora, per Isee da 17.001 a 25.000 – da qui le capacità economiche delle famiglie iniziano a essere più alte – la quota per 5 giorni sarà di 75 Euro, per chi ha un'ISEE da 25.001 Euro a 35.000 la quota per 5 giorni sarà di 85 Euro. Per ISEE superiori a 35.001 Euro (si tratta di famiglie con capacità economiche elevate) la quota per 5 giorni sarà di 100 Euro. Anche in queste fasce chiaramente sono previste le quote mensili per 4-3-2-1 giorni la settimana, quote che diminuiscono proporzionalmente. Ed anche in questo caso, che appunto contempla famiglie con una capacità economica elevata, la quota prevista non è sufficiente a coprire i costi effettivamente sostenuti dall'amministrazione comunale. Ogni pasto, infatti, costa al Comune di Siena circa 6 euro complessivamente. Moltiplicando questa cifra per i 20 giorni medi di un mese si raggiunge quota 120 euro. Per questo è necessario ribadire che le tariffe richieste per la mensa scolastica, anche a chi ha un Isee superiore a 35mila euro, non coprono i costi effettivi del servizio, ma vanno intese come una compartecipazione sociale.
I costi dei servizi a domanda sono cresciuti, sia per i maggiori costi delle materie prime che per gli aumenti nel personale. A questo si aggiunge la drastica diminuzione dei trasferimenti statali. Al Comune di Siena nel bilancio 2010, tra minori trasferimenti e mancate entrate – come l'Ici – mancano oltre 5 milioni di euro dal governo centrale, mentre le previsioni per il 2011 e il 2012 è di un ammanco di oltre 11 milioni di euro. Una cifra consistente che assume una rilevanza ancora maggiore se rapportata al periodo di crisi economica che anche il nostro territorio sta affrontando.
Non a caso il criterio di riferimento che è stato adottato per stabilire la tariffa del servizio mensa è l'Isee, l'indicatore che misura non solo il reddito percepito, ma le capacità economiche complessive del nucleo familiare: la presenza di un immobile di proprietà, l'entità di un eventuale mutuo e non ultimo la quantità di minori o figli a carico. In questo senso l'amministrazione comunale di Siena prende già in considerazione la presenza di più minori in uno stesso nucleo familiare, visto che di fronte a due identiche situazioni economiche e patrimoniali, l'Isee di una famiglia con più bambini è più basso di quello di una famiglia con un solo figlio.
In particolare per quanto riguarda la mensa fino a 7.500 Euro di Isee c'è l'esonero. Per Isee da 7.501 Euro a 12.000 Euro la quota mensile per 5 giorni settimanali sarà di 53 Euro, quota base anche dello scorso anno rimasta invariata, per 4 giorni sarà di 40 Euro (scorso anno 42), per 3 giorni 30 Euro (scorso anno 31), per due giorni 20 (scorso anno la quota era di 24), per 1 giorno 10 Euro (scorso anno 12). Per Isee da 12.001 Euro a 17.000 la quota per 5 giorni sarà di 65 Euro, per 4 giorni 48, per 3 giorni 36, per 2 giorni 24 e per un giorno 12. Ed ancora, per Isee da 17.001 a 25.000 – da qui le capacità economiche delle famiglie iniziano a essere più alte – la quota per 5 giorni sarà di 75 Euro, per chi ha un'ISEE da 25.001 Euro a 35.000 la quota per 5 giorni sarà di 85 Euro. Per ISEE superiori a 35.001 Euro (si tratta di famiglie con capacità economiche elevate) la quota per 5 giorni sarà di 100 Euro. Anche in queste fasce chiaramente sono previste le quote mensili per 4-3-2-1 giorni la settimana, quote che diminuiscono proporzionalmente. Ed anche in questo caso, che appunto contempla famiglie con una capacità economica elevata, la quota prevista non è sufficiente a coprire i costi effettivamente sostenuti dall'amministrazione comunale. Ogni pasto, infatti, costa al Comune di Siena circa 6 euro complessivamente. Moltiplicando questa cifra per i 20 giorni medi di un mese si raggiunge quota 120 euro. Per questo è necessario ribadire che le tariffe richieste per la mensa scolastica, anche a chi ha un Isee superiore a 35mila euro, non coprono i costi effettivi del servizio, ma vanno intese come una compartecipazione sociale.