Dimissioni di tutti i rappresentanti, dopo la bocciatura della proposta di proroga
Testo e foto di Diego Fionda
SIENA. I casi registrati sono tanti. Nell’ultima seduta del Senato Accademico ne sono stati citati 800, ma potrebbero essere anche di più. Si parla di studenti che hanno riscontrato degli errori nel calcolo della seconda rata universitaria, quella che tiene in considerazione il reddito, nonostante avessero regolarmente consegnato la documentazione ISEE alle segreterie preposte. Altri studenti, invece, non sono ancora riusciti a stampare il bollettino MAV indispensabile per il pagamento, che scade il 31 Gennaio. Per questo motivo, il sindacato studentesco Link di Siena, ha ritenuto opportuno chiedere una proroga di quindici giorni del termine ultimo per poter effettuare il pagamento della seconda rata universitaria. Ma la proposta è stata bocciata dal Senato Accademico, scatenando la reazione dell’associazione che ha deciso per le dimissioni in massa di tutti i suoi rappresentanti dalle cariche per le quali erano stati eletti.
Questo è, in sostanza, quello che sta succedendo in questi giorni all’interno dell’Università di Siena e che Link Siena ha voluto riassumere nella conferenza stampa di oggi pomeriggio (20 Gennaio). A fare il punto della situazione e ad annunciare le prossime mosse ci hanno pensato Giacomo Simoncelli, coordinatore dell’associazione; Davide Mocci, vice coordinatore; Marco Chiti, responsabile organizzativo, ed il suo omologo Marco Cesarini.
“Le nostre dimissioni sono un atto dovuto. La nostra richiesta di proroga, secondo noi sacrosanta, è stata respinta dal Senato Accademico e bollata come ‘immorale’. Ma a noi sembra molto più immorale non venire incontro ad una semplice richiesta di studenti che, per cause non ancora ben definite e sicuramente estranee alle loro competenze, ora si trovano in grave difficoltà. Stiamo chiedendo solo pochi giorni in più per poter risolvere i problemi che si sono verificati e fare in modo che, per questi errori, non ci rimettano gli studenti”. I ragazzi di Link sono visibilmente amareggiati di quanto sta accadendo ed aggiungono: “Siamo stanchi di un’Università che ragiona solo in termini aziendali, che considera gli studenti solo come utenti paganti e non come risorsa da tutelare. Siamo stanchi di un’Università che ha svuotato di ogni minimo valore la rappresentanza studentesca, poiché sempre sorda ai disagi che vengono resi noti”.
“La situazione in cui versa l’Università di Siena non è più tollerabile” spiega il responsabile organizzativo Marco Chiti. “Gli studenti, attualmente, sono costretti a pagare delle tasse da istruzione privata più che pubblica. I metodi utilizzati dall’amministrazione sono spietati ed inflessibili. Faccio l’esempio di una ragazza che si è rivolta a noi: il suo ISEE è inferiore ai diecimila euro ma, essendo fuori corso, ora è costretta a pagare circa duemila euro di tasse universitarie. Per quanto riguarda la terza rata, quella inerente il merito, facciamo l’esempio di una ragazza che ha sostenuto regolarmente tutti gli esami ma, avendo una media di 24/30 e non 25 come richiesto, sarà costretta a pagare il massimo importo previsto. Un altro esempio sono i ritardi nei pagamenti, quindi stiamo parlando di un’eventualità molto concreta al momento: in questi casi è prevista una mora massima di 180 euro. Gli studenti universitari – aggiunge Chiti – sono una risorsa importante per la città di Siena, ma se non ci sarà un cambio di rotta significativo la situazione potrebbe non essere più questa, perché gli studenti attuali saranno invogliati a fuggire e quelli potenziali non verranno più incentivati ad iscriversi”.
Ma i ragazzi di Link Siena non hanno intenzione di rimanere bloccati in questa fase di stallo e hanno ben chiara la direzione da seguire. “Noi vorremo poter discutere nelle opportune sedi, ad esempio, di una revisione totale della questione tasse, vorremmo poter rivedere il sistema di fasciazione ISEE, ridiscutere il concetto di merito per la terza rata, vorremmo poter contare di più nel consiglio di amministrazione. Ma se l’Università non ci sta a sentire, anche quando la richiesta è una semplice proroga, allora è l’intero concetto di rappresentanza studentesca che viene a mancare. Per questo motivo abbiamo deciso che domani (21 Gennaio), all’interno della seduta del consiglio di amministrazione prevista, tramite il nostro rappresentante presenteremo nuovamente la richiesta di proroga e la riapertura della finestra per la consegna della documentazione ISEE, così da ridefinire definitivamente l’importo da pagare. Porteremo con noi anche tutte le segnalazioni di errori che ci sono arrivate e le dimissioni già firmate di tutti i rappresentanti”.
Contemporaneamente alla seduta del consiglio di amministrazione di domani, Link Siena ha deciso di organizzare un sit-in di protesta davanti al Rettorato per le ore 10. Come espresso dai coordinatori dell’associazione: “L’evento servirà a ricordare ai dirigenti dell’Università che, dietro noi rappresentanti, ci sono gli studenti con le loro problematiche. Finora non hanno voluto ascoltare noi. Magari domani decideranno di ascoltare loro”.
Guarda il video di Marco Norcini